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Cronaca

Alice Scagni uccisa dal fratello, il padre alla Polizia: “Mandate una volante a casa di mia figlia”

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Un vero e proprio dramma quello avvenuto lo scorso primo maggio a Quinto, in provincia di Genova, dove il disoccupato Alberto Scagni uccise la sorella Alice sotto casa della donna.

Tuttavia, è emersa una telefonata di 12 minuti tra il papà dell’assassino e la Polizia, poche ore prima dell’omicidio. Infatti, l’uomo chiede di mandare una volante ma l’agente risponde così:

“Senza denuncia non possiamo arrestare nessuno, non funziona così”.

A quel punto, l’operatore spiega che se il figlio non è lì, non possono intervenire. Allora il signor Scagni ribatte raccontando delle minacce pervenute anche alla figlia e al genero. Poi, alla domanda dell’agente se avesse mai fatto denuncia prima di allora, egli risponde:

“Non l’ho mai fatta, perché la situazione è peggiorata da poco tempo. Ma come faccio a denunciare? Lui mi ha tagliato le gomme, ha minacciato di tagliarmi la gola”.

Pertanto, l’agente continua a dirgli di fare denuncia, ma l’uomo racconta “che il giorno prima la Polizia aveva preso già a verbale la moglie”. Così, l’operatore consiglia all’uomo di non aprire la porta qualora il figlio tornasse a farsi vivo e di ricontattarli. Il padre ribatte chiedendo: “E se io esco e questa persona mi taglia la gola per strada?”.

Allora il poliziotto replica dicendo che “noi non possiamo prevedere il futuro. Ma non possiamo arrestarlo senza una denuncia. Se viene sotto casa sua allora le mandiamo la macchina e lo prendiamo”.

Queste sono state le ultime parole di quella telefonata, ora depositata dalla Procura che ha chiuso le indagini per omicidio. Pertanto, l’agente e il capoturno, oltre ad una dottoressa della salute mentale, sono indagati per le presunte omissioni dopo la denuncia presentata dai genitori.

Cronaca

Omicidio Alice Scagni, condannato a 24 anni di carcere il fratello Alberto

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Era il primo maggio 2022, quando Alberto Scagni uccise la sorella Alice sotto la casa di lei a Genova Quinto. Oggi, a più di un anno di distanza dal dramma, l’uomo è stato condannato a 24 e sei mesi di reclusione in carcere.

Infatti, la Corte d’Assise lo ha ritenuto semi infermo di mente, nonostante il Pm Paola Crispo avesse chiesto la condanna all’ergastolo poiché ritenuto pienamente capace. Pertanto, Scagni è accusato di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e dalla parentela.

Inoltre, dopo il carcere, dovrà rimanere per almeno tre anni presso una Residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza.

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Cronaca

Calcio in ansia per Alexis Beka Beka, che minaccia di lanciarsi nel vuoto: le ultime

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Il mondo del calcio francese è sotto shock, dopo che il calciatore del Nizza Alexis Beka Beka ha minacciato di suicidarsi.

In particolare, il giovane vuole gettarsi nel vuoto dal ponte Magnan, vicino Nizza, con gli agenti della gendarmeria e un team di psicologi sul posto per dissuaderlo dai suoi insani propositi.

Secondo i media francesi, il 22enne centrocampista parigino vorrebbe togliersi la vita per una delusione d’amore. Infatti, la compagna del calciatore è attesa sul posto per cercare di evitare il peggio. Seguiranno aggiornamenti!

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Cronaca

Ponticelli, infermiere pestato a sangue mentre soccorre un paziente: i dettagli

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Ennesima aggressione ai danni del personale sanitario avvenuta a Ponticelli, nel Napoletano, dove un infermiere del 118 è stato picchiato. Pertanto, l’episodio è stato subito segnalato e denunciato dall’associazione ‘Nessuno Tocchi Ippocrate’ in una nota:

“Infermiere K.O., mentre si protesta contro le aggressioni! Asl Napoli 1: aggressione n.47 del 2023 (71 aggressioni totali tra Napoli 1 e Napoli 2 da inizio anno). Mentre è in corso la manifestazione contro le aggressioni al personale sanitario organizzata da CGIL e NTI, a Ponticelli un infermiere 118 viene malmenato! La postazione 118 di Ponticelli alle 10:15 viene allertata a Via Benedetto Cairoli per agitazione psicomotoria in paziente di sesso maschile. Sul posto, nonostante la presenza delle forze dell’ordine (addirittura 4 volanti), il paziente è riuscito a sferrare un pugno all’infermiere mettendolo K.O”.

A tal proposito, non poteva mancare il commento del deputato Francesco Emilio Borrelli:

“Una vergogna assoluta. Vogliamo che l’aggressore venga preso e punito severamente. All’infermiere aggredito va tutta la nostra solidarietà. Da anni, è in corso un vero e proprio attacco al personale sanitario che qui è al limite della sopportazione. In questo continuo clima di tensioni non è possibile lavorare. Ora chiediamo provvedimenti e la repressione di queste violenze”.

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