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Politica

SANT’ANTIMO. L’Amministrazione Buonanno a rischio concussione col clan dei casalesi. Pericolo nuovo scioglimento.

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SANT’ANTIMO – Tutti i cittadini in queste ore si staranno domandando se alle scorse elezioni amministrative hanno fatto bene o male a scegliere l’Amministrazione Buonanno come delegati della gestione dell’ente comunale. A dipanare qualsiasi dubbio, come sempre, ci pensa la stampa. Poiché come diceva l’ex deputato Alessandro Di Battista: “un cittadino informato è un cittadino sovrano”.

Agli amministratori, accoliti di Buonanno, non serviva solo affidare appalti di tipo nepotistico e far mettere in discussione la tenuta della giunta ma si sono voluti addirittura superare con la “co-progettazione”, organizzazione e gestione “Giovani in Biblioteca”. Un progetto ministeriale da 100mila euro – anche qui la stessa cifra ndr – a cui partecipare in coprogettazione con un ente privato o cooperativa sociale. E fin qui nulla quaestio.

L’Amministrazione decide di avviare l’iter burocratico per accedere ai fondi e lo fa attraverso una manifestazione di interessi pubblicata l’undici ottobre dello scorso anno ma coincidenza vuole – guarda caso – che tra le due partecipanti venisse scelta, in data 20 ottobre – la manifestazione di interessi è stata pubblicata solo per sette giorni e non quindici come legge prevede – la ECO società cooperativa sociale ONLUS.

Per chi non sapesse cosa c’è di grave nella scelta di questa cooperativa deve sapere che la Presidente della ECO si chiama Sofia Flauto e nel mondo del Terzo Settore è conosciuta con l’appellativo di “Lady Welfare” – per chi vorrebbe approfondire le sue conoscenza basta googlare il suo nickname e il motore di ricerca restituisce un’intera biografia giudiziaria a suo riguardo – il suo nome compare in tante inchieste giudiziarie ma più specificatamente nell’informativa della DDA del novembre 2021 e nella mia seconda opera “Criminalfare le politiche sociali delle mafie” acquistabile qui su Amazon.

Chi spicca maggiormente nell’informativa è la lady welfare Sofia Flauto con il suo ex marito Luigi Lagravanese che, come risulta dalle indagini, non hanno mai spezzato il loro legame, almeno quello professionale.

La lady welfare è presente in più capitoli della informativa del 3 novembre 2021 ed è accusata di Concussione, Turbata libertà di incanti, Associazione di tipo mafioso anche straniere e Corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio consumatisi in vari comuni come Caserta, Aversa, Afragola, Frattamaggiore e Castellammare di Stabia. Insomma una posizione di indagine non proprio di basso profilo.

Il suo metodo è conosciuto ai più oramai nel mondo del Terzo Settore ed è quello di aggiudicarsi gare e appalti in cambio di regalie ai funzionari comunali o posti di lavoro all’interno delle cooperative che gestisce rispondendo alle clientele dei politici amici suoi.

All’interno della stessa informativa spunta anche il nome di Rodolfo De Rosa, funzionario e dirigente dell’Ambito n.17, dove Sant’Antimo è capofila, accusato Turbata libertà di incanti, Associazione di tipo mafioso anche straniere e Corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio. I comuni interessati dalle indagini dove il De Rosa svolgeva la propria attività di funzionario statale sono Frattamaggiore ed Aversa, nello specifico, al cognato del Consigliere Comunale di Frattamaggiore Pasquale Del Prete gli viene contestato l’affidamento del servizio “Supporto ai Servizi Sociali professionali dell’Ambito n.25 affidato proprio alla Cooperativa “Eco” in cambio di doni di varia natura consistenti in oggetti preziosi per compiere, in qualità di Coordinatore d’Ambito nonché Commissario e Presidente delle Commissioni aggiudicatrici presso il Comune di Pomigliano d’Arco, atti contrari ai doveri d’ufficio riferibili ai rispettivi ruoli esercitati e finalizzati a turbare una serie indefinita di gare. Altre accuse simili pendono sulla testa del dirigente frattese anche per il ruolo ricoperto all’interno dell’Ambito n.17 nello specifico nel Comune di Orta di Atella in provincia di Caserta.

Come ci sia finita la Lady Welfare nella città di Nicola Romeo non si sa ma con questo non posso dire che all’interno dell’Amministrazione Buonanno non ci siano persone da lei molto conosciute.

Chi ha indagato su di lei, la descrive, nelle informative, come una donna scaltra e carismatica, molto vicina agli ambienti del clan dei casalesi, al punto da essere in grado di entrare sempre dalla porte principali nelle stanze della potestà politica, come dimostra anche il suo strettissimo rapporto professionale intrattenuto con il Consigliere PD di maggioranza Gabriele Pappadia.

Coincidenza vuole che la Cooperativa Eco è la stessa che espleta il Servizio Civile a Sant’Antimo servendosi della sede dell’Associazione “ProvArci” per i colloqui conoscitivi. Per chi non lo sapesse il Presidente dell’Associazione “ProvArci” è il Consigliere del PD Gabriele Pappadia che in giunta esprime Carolina Brunaccini come Assessore – guarda caso – delegata delle Politiche Sociali e del Terzo Settore.

Troppe coincidenze per non farne una prova ma tutti questi collegamenti non sono altro che un tentativo di presa di coscienza da parte dei nostri lettori nel farli riflettere sul fatto che un Comune già sciolto per infiltrazioni camorristiche dove il Sindaco, sempre PD, era proprio il suocero della Brunaccini – anche se l’Assessore è separata dal marito ciò non vuol dire che i rapporti professionali vengano interrotti per forza, concedeteci il beneficio del dubbio, i rapporti tra Lady Welfare e Luigi Lagravanese suo marito insegnano – non poteva essere messo ad ulteriore rischio eleggendo, più o meno, persone che presentano collegamenti o affinità con i vecchi amministratori.

Il progetto “Giovani in biblioteca” era proprio gestito sotto la supervisione dell’Assessora Brunaccini che fortunatamente per i santantimesi è più sprovveduta che scaltra. Infatti quel finanziamento è stato perso. Bocciato dal Ministero perché non sono state presentate documantazioni entro le date stabilite ma tutto quanto sopra descritto serve per far sapere ai cittadini con chi sono in affari i loro amministratori.

Premettendo che anche il Sindaco Buonanno abbia fatto parte della vecchia amministrazione, l’appello è rivolto proprio a lui: dato che l’etica e la morale devono essere prerequisiti di ogni buon personaggio politico, qui i contatti e i rapporti sono evidenti e pericolosi ai fini di un fumus che possa costituire un nuovo scioglimento per ingerenze criminali, pertanto non sarebbe opportuno, visto che vogliamo sperare che la fascia tricolore sia all’oscuro di tali rapporti, allontanare i protagonisti dalla gestione amministrativa e dipanare qualsiasi dubbio sulla leicità della propria azione politica?

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Avellino

Arresto sindaco di Avellino: rivelate le intercettazioni

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“Perché noi questi li paghiamo… anche tanto li paghiamo, però per carità ci vendono un prodotto… quindi dove c’è gusto non c’è perdenza”, dice Gianluca Festa a uno degli imprenditori per convincerlo a sponsorizzare le manifestazioni del comune.
La conversazione, intercettata dagli investigatori, è agli atti dell’inchiesta della procura di Avellino.
Le accuse a carico di nove indagati sono, a vario titolo, quelle di tentata induzione indebita, corruzione per l’esercizio della funzione, rivelazione di segreto d’ufficio, falso in atto pubblico, peculato e depistaggio. Ma lo scenario potrebbe essere più ampio rispetto a quanto si possa pensare, l’ipotesi è anche quella di associazione a delinquere.
Nell’inchiesta si ipotizza poi la rivelazione di segreto d’ufficio a carico di diversi indagati in relazione a due concorsi tenuti dal Comune, uno per l’assunzione di vigili urbani e l’altro per funzionario tecnico.

fonte: Ansa.it

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Cronaca

Ue: “il Pnrr non c’entra nulla con le misure dell’Italia sull’aborto”

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“Il decreto Pnrr contiene misure che riguardano la struttura di governance del Pnrr, ma ci sono altri aspetti che non sono coperti e non hanno alcun legame con il Pnrr, come ad esempio la legge sull’aborto”.

Lo ha detto una portavoce della Commissione europea, interpellata sul dibattito sull’aborto in Italia.

(fonte: Ansa.it)

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Politica

SANT’ANTIMO. Iterivista a Salvatore Castiglione. Ritenuto estraneo ai fatti di “Antemio” riscatta la propria immagine di politico.

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SANT’ANTIMO – All’indomani della splendida notizia pubblicata a mezzo social dell’archiviazione della posizione dell’ex Consigliere Salvatore Castiglione dal processo Antemio, la nostra redazione ha raggiunto l’ex Consigliere per potergli porre qualche domanda a cui l’ex amministratore gentilmente ha risposto.

Bellissima notizia quella di questi giorni che la vedono persona estranea ai fatti del processo Antemio, quanta soddisfazione da parte sua ma soprattutto come ha vissuto quei giorni che l’hanno vista come persona indagata?

Ho passato quei giorni in maniera serena ed ho sempre avuto fiducia nella magistratura. Ero sicuro che la verità sulla mia persona uscisse fuori, perché non poteva essere il contrario. In politica posso essere stato considerato scontroso, arrogante, determinato, puntiglioso, per qualcuno anche cattivo, ma una cosa è certa: non ho mai messo le mani nelle tasche delle persone.

Che Salvatore Castiglione sia estraneo ai fatti del processo Antemio, oramai lo dicono i documenti ma secondo lei, quel fenomeno su cui la magistratura ancora dibatte, esiste, è veramente esistito e c’è il pericolo che possa verificarsi di nuovo?

Il fenomeno c’è stato, non ne sono certo ma la magistratura sicuramente farà luce sulla vicenda, ma stando a quanto redatto dai pubblici ministero tutto lascia presagire che qualocosa realmente ci sia stato sul territorio. Anche le numerose misure cautelari emesse, credo che testimoniano l’esistenza di un sistema politico criminoso alquanto pericoloso. Io spero che chi è stato coinvolto e riesca a dimostrare la propria innocenza, riesca alla fine ad uscire indenne da queste indagini. Al tempo, chi era in Amministrazione con me, non ha mai fornito neanche di un sospetto che fosse parte integrante di tale sistema. Poi chi ha sbagliato è giusto che paghi.

Salvatore Castiglione, in questo periodo è stato in religioso silenzio proprio perché aspettava l’esito delle indagini, intanto Sant’Antimo è lontano dai tempi di quell’evento, dopo due anni di commissariamento e un anno di amministrazione Buonanno nulla è stato arginato in termini di sperpero di denaro pubblico. Cosa bisogna fare affinché tutto questo cambi?

Per quanto possa essere di mia competenza, dato che sono stato Amministratore del Comune di Sant’Antimo per trent’anni, dopo un trentennio fatto da mio padre e grazie alla determinazione che l’archiviazione della mia figura dalle indagini di “Antemio” ben vista da quattro occhi e non da due – come ho avuto modo di scrivere sul mio post social – posso avere la presunzione di poter parlare con cognizione di causa: credo che Sant’Antimo abbia bisogno di una nuova energia nel personale. Il personale attuale rispetto alla pianta organica è in numero sottostimato e soprattutto ci vogliono nuove idee. Anche se un po’ in disparte ho partecipato quasi attivamente alle scorse elezioni a favore di Massimo Buonanno e posso dire, senza tema di smentite, che in quella maggioranza, tranne qualche piccola individualità, non si registravano visioni atte a migliorare la vivibilità della città ma si navigava a vista, tentando di rattoppare le falle che via via, giorno per giorno, si presentavano. Il gruppo politico che ho appoggiato, dove era anche candidato mio nipote, mi aveva chiesto un suggerimento su come poter aumentare gli introiti dell’ente e io proposi di valutare il caso di formulare un atto di indirizzo per esternalizzare il servizio di riscossione tributi, fatta la proposta di delibera, l’assessore al bilancio dell’epoca la mise sul personale, boicottando di fatto la richiesta fatta da quel gruppo, per poi rinnovarla facendola intestare ad altri, ma proposta comunque dimenticata nel cassetto. Questo è solo un piccolo esempio per dimostrare il personalismo insito in quell’Amministrazione.

Salvatore Castiglione da sempre conosciuto come esponente civico di centro destra, talvolta in appoggio ai partiti liberali di destra, come mai nel 2022 sceglie di appoggiare il PD e Buonanno? E visto che ci troviamo quali sono le individualità che salva dall’ex Amministrazione Buonanno?

Veramente è un percorso cominciato nel 2017 perché dall’ultima Amministrazione Piemonte, ultimo sindaco durato in carica per dieci anni, e anche se non è stato esponente di Forza Italia è l’unico sindaco che salverei, persona che stimo sia come poltico che come amico, dato che tra noi intercorre anche un’amicizia storica. All’epoca nel gruppo in cui facevo parte non c’è stata collegialità né compattezza su alcune scelte, mi riferisco alla riconferma metropolitana in vista delle elezioni di quegli anni. All’epoca Salvatore Castiglione non aveva nulla di meno rispetto ai propri amici competitor, avendo alle spalle ricoperto già il ruolo di Consigliere metropolitano, tanto è vero che ci fu un patto tra l’allora On. Luigi Cesaro di Forza Italia e On. Marcello Taglialatela di Fratelli d’Italia, impegnandosi di mettere da parte il simbolo FdI e creare un’unione che virasse sul suo nome. In realtà io dei Cesaro non mi sono mai fidato ma in quel tavolo erano sedute altre cinque persone che io ritenevo serie. Fatto l’accordo, conclamata questa unione, l’on. Cesaro ha mantenuto l’impegno fino a due giorni prima delle elezioni, quando mi accorgo che a due giorni prima il capogruppo di Forza Italia Francesco Di Spirito detto ‘O biologo, chiama a se tutti i consiglieri di Forza Italia , comunicandogli che Salvatore Castiglione non è più il loro candidato e che bisognava votare Antonio Caiazzo. Accettai di buon grado il tradimento e comunicai all’onorevole di non contare più sulla mia persona. Ma io all’epoca chiusi con i Cesaro ma non ho mai chiuso con Forza Italia.

Dell’Amministrazione Buonanno salverei l’Ing. Perfetto che in sei sette mesi ha portato avanti il preliminare PUC preparando tutto quanto in essere compreso il secondo polmone verde della città, egli stava iniziando a chiedere fondi agli enti sovracomunali con l’apporto dell’ex Sindaco che ritengo una brava persona ma politicamente non all’altezza, tanto è vero che lo ritengo la causa della sua sfiducia.

Cosa ne pensa del fatto che oggi i Cesaro appoggino Buonanno?

Io dico che in politica ognuno è libero di apparentarsi con chiunque, ma bisogna avere il coraggio di dirlo pubblicamente, senza remore, perché se si nascondono accordi del genere si alimentano i sospetti e tutto questo non fa bene né al territorio né alla politica.

Cosa sente di dire ai tanti che si sono divertiti a strumentalizzare la sua vecchia posizione da indagato?

Ha una domanda di riserva?… Anche perché queste persone che si sono divertite alle mie spalle – e ne conosco parecchie – mostrandomi vicinanza in maniera subdola, pur sapendo la loro ipocrisia ho sempre mostrato rispetto. Anche per questo ho tenuto a precisare la mia posizione di persona totalmente estranea ai fatti pubblicando quell’archiviazione sui social. Perché da oggi farò querele… solo querele.

Tra i tre candidati a Sindaco con chi si potrà salvare Sant’Antimo?

Tra i tre candidati a Sindaco, attualmente Sant’Antimo si può salvare solo con Nicola Marzocchella, ma non perché lo conosco o perché siamo amici da quando è nato e conosco la sua famiglia, ma perché ha delle belle idee e buoni progetti che per opportunità non ha ancora esplicitato ma che nei prossimi giorni sicuramente verranno esposti alla città. Qualcuno dice che sta facendo un’armata Brancaleone. Io conosco tutti i formanti la coalizione e posso garantire che sono tutti ragazzi onesti, seri e qualcuno anche se in maniera allegorica e naif promuove la sua immagine posso dire che anche questi ultimi ci mettono l’anima per la propria città.

Si candida?

Sono molto combattuto. Io ho lasciato la politica un po’ di tempo fa e non escludo un mio coinvolgimento diretto. Non ho deciso come, non ho deciso quando ma una cosa è certa farò di nuovo politica in maniera attiva.

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