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Salone del Mobile, Meloni dichiara: “Ci sono tante cose che vanno incentivate e noi ci stiamo lavorando”

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Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha partecipato all’inaugurazione del Salone del Mobile, presso la Fiera di Milano Rho-Pero, accolta dalla presidente del Salone Maria Porro, e dal presidente di Feder Legno Arredo Claudio Feltrin.

Ecco quanto dichiarato dal premier a margine della visita:

“Il Salone del Mobile è una vetrina dell’eccellenza italiana nel Mondo. Per troppi anni non ci sono stati investimenti sulla natalità. In Italia, ci sono sempre più persone da mantenere e sempre meno persone che lavorano, questo problema si risolve in vari modi: il modo su cui lavora il governo non è solo quello dei migranti, ma anche quello della grande riserva inutilizzata che è il lavoro femminile. Portandolo alla media europea e puntando sulla demografia, con l’incentivazione da parte delle famiglie di mettere al mondo dei figli”.

Poi, ha proseguito: “Ci sono tante cose che vanno incentivate e noi ci stiamo lavorando, a partire da un prossimo collegato alla finanziaria che arriverà in Cdm proprio sul tema del sostegno alle eccellenze. Che è fatto di alcuni punti cardine, che vanno dal sostegno alle Pmi, alla difesa del marchio fino alla formazione”.

Poi, Meloni si sofferma sul tema dell’Europa e degli interessi nazionali:

“Quello del presidente della Repubblica è un richiamo che tutti comprendiamo. Bisogna conciliare il tema dell’Europa con la difesa degli interessi nazionali, e l’Italia con l’attuale governo sta cercando di farlo nel migliore dei modi. Bisogna cercare delle sinergie, perché rafforzare l’interesse nazionale italiano significa anche rafforzare un quadro di autonomia strategica europea. Oggi il vero problema dell’Europa, nel quale l’Europa si sveglia, è un’assenza di autonomia strategica. Ci siamo svegliati che non siamo più padroni del nostro destino. Oggi si affronta. E’ un dibattito aperto. Qualcuno poneva il problema qualche anno fa, e veniva definito un pericoloso sovranista. E’ un tema centrale sul quale rafforzare la nostra capacità strategica è fondamentale”.

Poi, continua: “Con il Covid-19, la casa e l’arredo sono diventati un pezzo della nostra identità, molto più che semplicemente il nostro rifugio. E’ qualcosa che condividiamo con gli altri, definiscono il nostro carattere, la nostra personalità, e il benessere e la bellezza sono la base di qualsiasi forma di salute. Ci sono tante cose importanti che vanno incentivate e ci stiamo lavorando”.  

Infine, conclude: “Il marchio è la cosa più preziosa che abbiamo, a patto che siamo in grado di difenderlo e valorizzarlo. Nelle prossime settimane faremo un collegato alla Manovra per valorizzare il marchio, una legge quadro che punti su tre pilastri: lotta senza quartiere a contraffazione e concorrenza sleale, strumenti finanziari per far crescere le Pmi nei settori dell’eccellenza, e formazione e competenza. Stiamo lavorando con i ministeri per disegnare una cornice che renda il settore del legno indipendente, coniugando sostenibilità ambientale ed economica. Vogliamo puntare ad una filiera del legno-arredo 100% made in Italy”.

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Scomparsa nel Milanese la 29enne Giulia Tramontano: è al settimo mese di gravidanza

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Sono ore d’ansia e angoscia per la famiglia e gli amici di Giulia Tramontano, la 29enne di origini napoletane ma residente a Senago, nel Milanese, scomparsa improvvisamente dallo scorso sabato sera. La donna è al settimo mese di gravidanza, e secondo alcuni familiari avrebbe portato con sé soldi e passaporto.

Al momento, non si conoscono i reali motivi di questa fuga, anche se la famiglia esclude che si tratti di un allontanamento volontario. Infatti, la 29enne agente immobiliare, era sempre in contatto con familiari e amici, tranne che nella giornata di domenica, evento che ha messo in allarme i suoi cari che hanno subito denunciato la sua scomparsa.

Pertanto, Giulia è alta 1,68 cm, ha i capelli lunghi e biondi, oltre ad un tatuaggio sul braccio sinistro.

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Neonata abbandonata dalla madre fuori al Pronto Soccorso: i dettagli

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Vergognoso episodio avvenuto lo scorso 24 maggio a Milano, dove una neonata è stata abbandonata all’esterno del Pronto Soccorso dell’ospedale di Sesto San Giovanni. Si tratta del terzo caso in due mesi, dopo il ritrovamento del piccolo Enea nel giorno di Pasqua e quello della bambina abbandonata dalla madre in uno stabile dismesso.

A darne notizia, ci ha pensato l’amministrazione comunale di Sesto San Giovanni, che ha così scritto in una nota:

“La bambina è stata subito presa in carico dai medici ed infermieri dell’ospedale di Sesto, che le hanno prestato le prime cure necessarie dopo le ore trascorse fuori dalla struttura in stato di abbandono, per poi disporne il trasferimento nella stessa giornata all’ospedale Niguarda, dove si trova attualmente e risulta in condizioni di salute stabili”.

In seguito, il sindaco di Sesto San Giovanni Roberto Di Stefano, si è così rivolto alla madre:

“Faremo il possibile per assicurare che la bambina possa tornare dalla madre. Il nostro Comune ha predisposto una serie di progetti e misure di sostegno per dare supporto alle famiglie in difficoltà. Sul nostro territorio ci sono inoltre numerose realtà, che lavorano per risolvere queste storie tristi. La madre della bambina non deve avere paura e riconoscere la figlia, noi saremo al suo fianco, non verrà lasciata sola”.

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Mattarella riceve il premio Paolo VI: “Giusto devolvere la somma per i danni causati dall’alluvione”

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Dopo aver ricevuto da Papa Francesco il Premio Internazionale Paolo VI, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha voluto rilasciare queste dichiarazioni:

“Vorrei chiedere all’Istituto Paolo VI, di destinare la somma collegata al premio alla comunità intitolata a Giovanni XXIII nata in Romagna. Alcune delle sue case d’accoglienza sono state gravemente colpite dall’alluvione dei giorni scorsi. Penso che con il premio più che la mia personale azione, si intenda e si è inteso indicare un modo di interpretare l’impegno nella società e nelle istituzioni, che in molti hanno praticato e sviluppato ispirandosi alla visione di Paolo VI e ai suoi insegnamenti, che tante volte ha espresso. E io spero di meritare la valutazione di averli bene interpretati”.

Ecco il commento di Papa Francesco:

“Sono lieto signor Presidente, di farmi strumento di riconoscenza a nome di quanti, giovani e meno giovani, vedono in Lei un maestro, un maestro semplice, e soprattutto un testimone coerente e garbato di servizio e di responsabilità”.

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