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Caivano

CAIVANO. Mimmo Semplice ha iniziato la sua campagna elettorale con i fondi di Città Metropolitana

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CAIVANO – Festa, farina e forca! Questo è lo slogan della politica del centrosinistra caivanese e più nello specifico quella del PD che attraverso prima la figura del Sindaco Enzo Falco, scelto alle ultime amministrative, e poi attraverso il suo mentore, dominus di sempre Mimmo Semplice vuole distrarre la cittadinanza dagli sfaceli, dall’inefficienza e dai sospetti di una forte ingerenza criminale nella casa comunale nel settore lavori pubblici e manutenzione.

Una cosa è certa! Enzo Falco è alla frutta e già scaricato da tutti, non viene sfiduciato e non verrà sfiduciato perché il livello politico dei Consiglieri di maggioranza è bassissimo e per lo più la qualità umana è legata al classico modus operandi della ‘mbustarella di pane. Chi non si reca al protocollo oggi è solo perché non è certo di rivedere quegli scranni e nella peggiore delle ipotesi rivedere una candidatura. Questo è quanto tiene in piedi la fascia tricolore.

Ma di una sua ricandidatura a Sindaco manco a parlarne. Il prossimo è già pronto e a differenza del 2020, stavolta si è avviato molto prima a frequentare il territorio e ricoprire qualche ruolo per farsi notare, comiciando ad appuntarsi qualche spilla al petto. Per Mimmo Semplice, ex sindaco dal 2001 al 2006, la campagna elettorale è già cominciata. Lui ha tanto da farsi perdonare e forse ha voluto aspettare tutto questo tempo per sperare in un cambio generazionale, avere una platea più giovane che avesse dimenticato o che fosse ignara del fatto che egli fu etichettato come il Sindaco delle “ecoballe”.

Tenta di rigenerarsi attraverso la Presidenza del Comitato Festeggiamenti della Festa patronale della Madonna di Campiglione e come Presidente di un’Associazione promotrice di eventi denominata “Passaggio a Nord Est”. Insomma vuole far passare il messaggio a Caivano che il 75% dei divertimenti e delle promozioni culturali in città è merito suo. Fin qui nulla quaestio. In assenza di argomenti, di contenuti, di visioni ma soprattutto di un programma che risolva davvero i problemi della città, ognuno tenta quel che può. Ma le stranezze risiedono altrove.

Da un po’ di tempo sul territorio si stanno registrando vari eventi e tutti riportante la firma di Città Metropolitana, proprio perché il Comune di Caivano ha recepito dall’ente di Piazza Matteotti a Napoli la “modica” cifra di 100mila euro da poter spendere in eventi culturali. Propedeuticamente l’ente gialloverde ha pensato bene di bandire una manifestazione di interessi atta ad individuare un soggetto giuridico che coadiuvasse l’Amministrazione nell’organizzazione di tali eventi sul territorio. Indovinate qual è stata l’unica Associazione che ha presentato istanza di partecipazione a cui è stato poi affidato il ruolo? Avete indovinato! L’Associazione di cui è Presidente Mimmo Semplice. All’inizio si doveva gestire l’intero “Cartellone degli eventi metropolitani” – questo il nome del progetto di Città Metropolitana – poi ingerenze di consiglieri di maggioranza molto vicini al Sindaco hanno fatto in modo di affidare la gestione anche altre personalità del territorio. Come la gestione del concerto di Gigi Finizio, questo è il nome speso dall’Amministrazione sotto la voce “caratura nazionale”. Infatti la venuta del cantautore partenopeo è da attribuire al Consigliere Marcantonio Falco che last minute è riuscito a scippare la gestione dell’evento al suo vecchio mentore.

Ma la Festa di Campiglione non è fatta solo dal cantante dell’ultima giornata. Tante cose ci sono da fare come le luminarie, concerto di musica classica e altri eventi minori. E questi, tranne le luminarie, sono tutti finanziati da Città Metropolitana poiché inseriti in quei famosi 100 mila euro e la stranezza risiede proprio nel fatto che Mimmo Semplice da Presidente del Comitato Festeggiamenti va in giro per attività commerciali, imprese e industrie, a chiedere il contributo per i festeggiamenti della santa patrona caivanese. Ovviamente, risparmiandosi i dettagli e lasciando intendere ai propri interlocutori che il loro mecenatico intervento debba servire all’intera riuscita dell’evento.

Con la speranza che la cosa non si ripeta anche per l’evento “Music Fest” in programma a Luglio, dato che in quell’occasione il Super Mimmo Semplice svestirà i panni del Presidente del Comitato Festeggiamenti di Campiglione per vestire quelli del Presidente dell’Associazione “Passaggio a nord est” a cui è stato dato l’onere di gestire e organizzare il concerto, in stile “primo maggio” che con molte probabilità si farà all’interno dell’Area Mercato, ci auguriamo che chi ha a cuore l’immagine della propria città si informasse prima di mettere mano alla tasca.

Per la serie: il lupo perde il pelo ma non il vizio! Il solito modus operandi del politcante che crede che la cittadinanza tutta porti l’anello al naso, in maniera tale da riqualificare la propria immagine politica e ripresentarsi alla città come il messia venuto da Caserta per liberare i caivanesi dal degrado.

Con la spocchia di sempre Mimmo Semplice crede che fare campagna elettorale oggi sia uguale a venti anni fa, quando non esistevano tutti i mezzi di informazione attuali, quando non c’erano i social ma soprattutto la vita non scorreva così veloce al punto tale che il cittadino oltre il proprio tempo da dedicare al lavoro avesse anche i mezzi per potersi, contestualmente, informare.

E se questi sono i presupposti affinché un personaggio politico possa credere di essere l’unico ideale e meritevole di poter indossare la fascia tricolore, allora i caivanesi possono “dormire sonni tranquilli”, perché se uno non sa in che era viviamo figuriamoci se può avere una visione del futuro.

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Ambiente

Caivano, rimossi e alienati settantacinque veicoli

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La Commissione Straordinaria, composta da Filippo Dispenza, Simonetta Calcaterra e Maurizio Alicandro, fin dai primi giorni dell’insediamento, ha disposto una serie di sopralluoghi sul territorio cittadino al fine di ottenere una mappatura delle problematiche ambientali ivi presenti.
La polizia municipale, sotto il comando di Espedito Giglio, hanno effettuato controlli capillari in sinergia con il settore di tutela ambientale del comune caivanese.
Sono stati rimossi e alienati 75 veicoli, con molta probabilità di origine furtiva, abbandonati in particolare nelle campagne della frazione di Casolla Valenzano e lungo le strade limitrofe.
La Commissione Straordinaria ha voluto esprimere – con una nota ufficiale – la grande soddisfazione per i risultati delle operazioni finora effettuate dal personale impegnato nell’attività di bonifica del territorio.

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Caivano

CAIVANO. Sistema delle Estorsioni del clan Angelino. Prime indiscrezioni sulle dichiarazioni dei Collaboratori di Giustizia

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CAIVANO – Procede senza sosta l’iter procedurale del processo legato al Sistema delle estorsioni messo su dal clan Angelino con la connivenza della parte politica e tecnica del Comune di Caivano.

Dopo gli Avvisi di Garanzia, le ultime indiscrezioni riguardano le confessioni rilasciate da coloro che hanno deciso di collaborare con la Giustizia.

A primo acchitto, da quello che si legge è che le indagini non si chiudono ai venticinque nomi che abbiamo pubblicato giorni fa (leggi qui). Altri nomi sono ancora coperti dal segreto istruttorio, tanto è vero che nelle documentazioni a disposizione delle difese dei venticinque indagati raggiunti dal provvedimento di chiusura delle indagini, si leggono molti omississ, il che farebbe presagire un’altra raffica di provvedimenti a stretto giro.

Dalle dichiarazioni rilasciate dai neocollaboratori viene quasi tutto confermato di quanto emerso dalle indagini e dalle intercettazioni. Giovanbattista Alibrico e Carmine Peluso erano gli addetti a riscuotere somme di denaro per conto del clan, oltre che ad avere il ruolo di richiedenti delle somme estorsive, mentre Martino Pezzella faceva da tramite, incassando il denaro dai politici per poi portarlo al clan, direttamente nelle mani dei fidelissimi di Antonio Angelino detto “Tubiuccio”.

Confermato inoltre il sistema delle aggiudicazioni guidate dal funzionario Vincenzo Zampella e dei nomi delle ditte segnalati dai vari esponenti politici corrotti.

Chi ne esce con le ossa ancora più rotte da queste dichiarazioni sono le figure di Arcangelo Della Rocca e di Gaetano Ponticelli.

Da quello che asseriscono i collaboratori, il primo durante la consiliatura Enzo Falco, oltre ad avere incassato una tangente dalla Gi.Car. direttamente da Bernardo Giuseppe per la rimozione di un manufatto abusivo al Parco Verde, ha anche segnalato professionisti per alcuni incarichi tecnici per il PNRR. Accusato inoltre di avere grossi rapporti all’Urbanistica con imprenditori e tecnici per il rilascio delle licenze edilizie in tempi rapidi. Avendo rapporti diretti con Zampella Vincenzo e con altri tecnici e godendo delle corsie preferenziali, poteva effettuare favoritismi sull’accelerazioni delle pratiche presentate al Comune. Inoltre l’ex Assessore dem, emerso da quanto dichiarato da uno dei collaboratori, pare si sia recato insieme a Pompeo Esposito e D’Agostino Fabrizio, alla CUC di Salerno per cercare di condizionare le attività nella scelta delle ditte a cui affidare i lavori, senza ottenere però alcun risultato positivo.

Le confessioni dei collaboratori, invece, hanno potuto completare il quadro indiziario di Gaetano Ponticelli, ex Consigliere di opposizione, che stando a quanto dichiarato dai collaboratori, stesse bene il Sistema messo all’impiedi dal capoclan, tanto è vero che la sua figura viene menzionata assieme a quella di Albrico Giovambattista, Peluso Carmine e Falco Armando come i politici vicini al gruppo di “Tubiuccio”. Secondo quanto riferiscono i collaboratori, Gaetano Ponticelli era colui che portava le determinazioni comunali riportanti nomi delle ditte e cifre affidate direttamente al clan. Spesso è stato visto uscire da una concessionaria di autonoleggio di via Platone dove Angelino Antonio – alias Tubiuccio – e Angelino Gaetano avevano i loro uffici/appoggio. Addirittura ad un incontro tra il capoclan e il Ponticelli, il pentito di camorra che parla agli inquirenti, ammette di essere stato invitato ad accomodarsi fuori. Secondo quest’ultimo, prassi, questa, consolidata quando si trattava di parlare di affari che riguardassero grossi guadagni in termini economici. Confermata inoltre anche l’intercessione di Gaetano Ponticelli, per fare in modo di non far dislocare la dirigente scolastica Rosalba Peluso – ritenuta dalle indagini, la dirigente gradita al clan – dalla scuola “Cilea, Mameli Rodari”.

Nomi nuovi che destano qualche sospetto sul fatto che il Sistema possa andare anche oltre la nomenclatura già nota sono quelli della dirigente Anna Damiano e del dipendente pubblico Pompeo Esposito che stando a quanto dichiarato dai collaboratori di giustizia, erano pienamente consapevoli del fatto che il sorteggio della gara sul rifacimento del manto stradale di alcune strade, appaltato poi alla ditta Appalti Generali di Alfiero Luigi, venisse truccato.

Premesso che tutti gli attori di questo procedimento sono innocenti fino a sentenza definitiva e che ognuno di loro avrà modo di difendersi nelle sedi opportune, appare indubbio che la classe dirigente caivanese sia stata lacerata e falcidiata dal punto di vista etico e morale.

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Caivano

CAIVANO. I Commissari chiudono la condotta idrica che forniva altri comuni. Penza: “bisogna tutelare gli insoluti vessati dall’alto costo di approvvigionamento”

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CAIVANO – Altro problema e altra improvvisazione da parte della terna commissariale caivanese. Già nelle settimane scorse noi di Minformo ci siamo occupati della problematica legata ad una condotta idrica in capo al Comune gialloverde ma che, tra gli altri comuni, forniva anche i comuni di Orta di Atella, Sant’Arpino e Crispano (leggi qui).

La questione diventò di interesse parlamentare, al punto tale che il deputato pentastellato Pasquale Penza sollevò alcuni quesiti nella Commissione competente.

Di tutta risposta i Commissari prefettizi caivanesi, hanno pensato bene, per non continuare a gravare sulle casse comunali di chiudere quella condotta e di lasciare interi quartieri crispanesi, santarpinesi e ortesi senz’acqua e senza neanche lasciare agli amministratori di questi comuni – come buon rapporto istituzionale di collaborazione tra le Amministrazioni prevede – un leggero preavviso prima di provvedere alla chiusura dei rubinetti né prendersi la briga di informare gli ignari pari grado dei comuni interessati dell’annoso problema che interessava anche i comuni di loro pertinenza.

Tanto è vero che gli amministratori che non hanno avuto la fortuna di informarsi attraverso le nostre pagine sono risultati del tutto sorpresi di quanto stesse accadendo sul loro territorio fino alla scoperta del nostro articolo che ha delucidato loro del problema. All’indomani della lettura, ognuno di loro ha potuto dare mandato ai propri tecnici di provvedere ad effettuare dei bypass che consentissero di legare le famiglie lasciate senza approvvigionamento idrico alle proprie condotte di competenza.

Da indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo, alcuni di questi Amministratori stanno anche indagando su un’eventuale configurazione, da parte dei commissari caivanesi, del reato di interruzione di pubblico servizio, dato che i succitati quartieri sono rimasti a secco per oltre 48 ore.

Fermo restando che per quasi cinquant’anni i cittadini caivanesi hanno pagato i costi dell’approvvigionamento idrico anche per queste famiglie mentre queste ultime pagavano, in realtà, a un ente non competente che su di loro esercitava zero spese e premesso che nessuno degli attori attuali sia responsabile di tale disservizio dato che i lavori, come anticipato, risalirebbero a più di cinquant’anni fa è giusto però, che gli organi preposti, facciano chiarezza ma soprattutto trovino soluzioni atte a tutelare gli interessi dei cittadini finora vessati.

Per saperne di più abbiamo contattato il deputato del Movimento 5 Stelle Pasquale Penza che davanti ai nostri taccuini ha dichiarato: “Prima di tutto bisogna capire quali e quanti comuni ma soprattutto quante famiglie venivano approvviggionate dall’acqua caivanese. I comuni interessati saranno in grado di darci un numero preciso di famiglie collegate a questa condotta? Ma soprattutto gli Amministratori saranno nelle condizioni di conferirci i numeri giusti? Poi, bisognerà capire se verranno presi in considerazione tutti gli insoluti della povera gente che non potevano permettersi il pagamento di cifre esorbitanti sulla fornitura idrica, dato che il costo del numero sovrastimato di metri cubi d’acqua destinati a Caivano viene ripartito sull’intera popolazione caivanese. Bisogna sapere se gli enti preposti adotteranno una specie di ristoro fiscale nei confronti di chi, in buona fede, avrebbe voluto pagare ma non ha potuto. Dal mio canto farò tutto quanto nelle mie possibilità per portare alla luce questa problematica e tutelare i cittadini caivanesi finora vessati”.

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