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Salernitana-Atalanta. Paulo Sousa, I granata cercano riscatto e punti salvezza contro l’Atalanta

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Rialzarsi, subito. Dopo aver riassaporato l’amaro gusto della sconfitta, la Salernitana sarà chiamata domani pomeriggio allo stadio Arechi contro l’Atalanta a dare un segnale importante dopo il primo ko della gestione Paulo Sousa: «Dobbiamo affrontare la partita di domani come ogni gara, non dobbiamo crescere solo a livello di gioco, con le proposte su cui stiamo lavorando, ma anche dal punto di vista mentale. Dico ai ragazzi che devono essere ambiziosi e devono avere la voglia di voler essere protagonisti – le parole alla vigilia del tecnico portoghese -. Oggi sappiamo sempre di più chi siamo, conosciamo le nostre debolezze ma soprattutto i nostri aspetti positivi. Crederci però non è abbastanza, dobbiamo sempre raggiungere massimi livelli di attenzione e di intensità per essere orgogliosi del nostro lavoro. Anche i momenti di difficoltà ci aiutano a riflettere per migliorarci».

Per la sfida contro i nerazzurri, al di là di Bradaric di rientro dal turno di squalifica, dovrebbero tornare a disposizione Gyomber, Candreva e Cernigoj (out Bronn fermato dal giudice sportivo): «I primi due hanno fatto tutta la settimana – ha ammesso Paulo Sousa nel corso della conferenza stampa – Gyomber sta convivendo con un po’ di fastidi ma non ha mai avuto lesioni, stiamo lavorando con lo staff medico per potergli dare la massima fiducia. Il mio futuro? Sono concentrato sul presente. A Salerno mi trovo benissimo, la connessione che abbiamo creato in società soprattutto con il direttore e con i ragazzi, oltre che con la città, è molto bello. C’è passione e chiunque ami il calcio vede tutti ingredienti bellissimi». 

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“Mi ha chiesto di andare, mi ha detto che aveva dato il massimo” De Laurentis a Che tempo che fa

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Il tono è sommesso, ma le stoccate sono sempre sulla punta della lingua. Il sorriso di Spalletti è beffardo, l’emozione per lo scudetto conquistato con tanto anticipo resiste al caldo e alle giornate che preludono all’addio. Luciano resta lo specchio del suo Napoli, che al Dall’Ara vive di folate, non va a caccia dei record e si arrende alla foga del Bologna che invece vuole ancora scalare la classifica. Il Napoli squadra è appagato ma stanco, mentre De Laurentiis è in grande spolvero e ruba la scena a poche ore dalla partita nel salotto di Fabio Fazio: «Sono stato il primo a credere nello scudetto e a comprare i giocatori per Spalletti». Già, l’allenatore che va via. «Che dovevo fare — insiste Aurelio — mi ha chiesto di andare, mi ha detto che aveva dato il massimo, voleva un anno sabbatico e io sono generoso». Svela così l’incontro a cena di qualche settimana fa quando si dissero addio. Motiva il divorzio. La replica di Spalletti non si farà attendere.

La squadra ha pareggiato una partita che poteva vincere — il doppio vantaggio glielo avrebbe consentito — ma che poi poteva anche perdere perché la squadra di Thiago Motta non si accontenta e va alla ricerca forsennata del gol beffa fino al recupero. La ciliegina sulla torta dello scudetto è la doppietta di Osimhen, che si porta a quota 25 in campionato e blinda la vetta della classifica cannonieri. «Diventerà un top player, sarà il più forte che ho allenato», confessa Lucio che ha lo sguardo perso nella commozione. E che poi passa a parlare di Kim: «Spero che resti al Napoli il prossimo anno». Sta andando via Lucio, e si coccola i suoi uomini fino alla fine. 

Riprende il guizzo felino quando il discorso scivola su De Laurentiis e sul suo ultimo monito («stare al Napoli è un privilegio non un obbligo»). «Non mi interessa — dice l’allenatore del Napoli — sono troppo concentrato a festeggiare col mio popolo e i miei giocatori». Nessuna polemica, ciò che si percepisce ancora una volta è la distanza dal presidente. Pure Aurelio è già oltre, aspetta il sì di Luis Enrique. Su Spalletti: «È un grande allenatore non uno che sceglie i giocatori». E annuncia: «Comprerò calciatori giapponesi».

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Questore di Napoli adotta dei provvedimenti di divieto di accesso nei confronti di alcune persone

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Il Questore di Napoli ha adottato 7 provvedimenti di divieto di accesso alle manifestazioni sportive (DASPO), della durata di un anno, nei confronti di altrettante persone che, durante i servizi di filtraggio per l’accesso all’impianto sportivo,  in occasione dell’incontro di calcio Ischia Calcio-Pompei dello scorso 19 marzo, erano state denunciate per possesso di artifizi in occasione di manifestazioni sportive poiché trovate in possesso di una barra metallica e di fumogeni.
Ancora, altri due daspo, della durata di cinque anni, sono stati emessi nei confronti di due napoletani che, poco prima della partita di Champions League Eintracht Francoforte-Napoli dello scorso 21 febbraio a Francoforte, avevano preso parte ai disordini tra i supporters locali e quelli partenopei presso un’area di servizio della città dove poi un agente tedesco era rimasto ferito ad una mano.

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Istruttoria dell’Antitrust sulla Figc: ispezioni della Finanza nelle sedi nazionali e campane

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Nel corso della mattinata odierna, i funzionari dell’AGCM e il Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza, hanno effettuato ispezioni nelle sedi nazionali e campane di Figc e Figc-Settore Giovanile scolastico.

In particolare, l’antitrust ha avviato un’istruttoria nei confronti della Figc, per presunto abuso di posizione dominante nell’organizzazione di competizioni a carattere ludico-amatoriale nel settore giovanile. Secondo l’Autorità, la Federazione “avrebbe cercato di limitare l’organizzazione dei tornei amatoriali da parte degli Enti di promozione sportiva giovanile”.

Pertanto, l’Antitrust contesta alla Federcalcio l’atto del 3 marzo scorso, con cui un numero significativo di associazioni sportive dilettantistiche e i relativi dirigenti, sono stati deferiti alla Procura federale interregionale per non aver chiesto l’autorizzazione preventiva per partecipare a tornei organizzati in Campania nella stagione 2021-2022, da alcuni Enti di promozione sportiva (Eps).

Inoltre, la Figc avrebbe inserito alcune previsioni che impongono il convenzionamento tra Eps e Figc, “che non sembrano trovare fondamento nel Regolamento degli Eps approvato dal Coni. Infatti, le disposizioni paiono limitare in modo illegittimo la libertà organizzativa degli Eps, che hanno così minori possibilità di programmare eventi giovanili a carattere ludico e amatoriale”.

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