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Intesa sullo stadio Maradona: addio alle piste di atletica

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Eccolo il piano per la trasformazione del Maradona, è tutto già concordato tra il sindaco Gaetano Manfredi e il presidente Aurelio De Laurentiis. Moltissimo ruota sull’eliminazione della pista di atletica per conformare lo stadio in una struttura che ospiterà solo le gare di calcio. Vale a dire avvicinare gli spalti al terreno di gioco e allargare la capienza, sarebbe una rivoluzione. E contestualmente trovare altri impianti in città facilmente raggiungibili, dove trasferire gli atleti e i giovani napoletani che oggi utilizzano l’ex San Paolo per fare atletica leggera. E le idee sembrano abbastanza chiare anche su questo punto. Questo il progetto – sarà il motore propulsivo per la società sportiva in termini di crescita e per il Comune per rilanciare l’intera area di Fuorigrotta formando una filiera dello sviluppo nell’area occidentale della città. «Gli investimenti sullo stadio – racconta il sindaco – sono un elemento fondamentale: abbiamo bisogno di un Maradona più accogliente e più adatto ai bisogni del calcio contemporaneo e aperto tutta la settimana come avviene in altre grandi capitali. Il Maradona è un grande attrattore».

Quindi l’ex rettore parla della trasformazione dell’impianto: «La pista? Non è tabù, può essere tolta se si trovano alternative per chi la sfrutta tutti i giorni e soprattutto in caso venissero assegnati all’Italia gli Europei, e l’Europa ci chiederebbe uno stadio dedicato solo al calcio e noi stiamo lavorando già per individuare altri impianti nei quali far andare ad allenare i ragazzi che utilizzano la pista del Maradona». Presumibilmente gli impianti individuati per l’atletica e non solo sono il Collana, che di recente è tornato nelle salde mani dell’amministrazione pubblica, in questo casa la Regione guidata dal presidente Vincenzo De Luca, dopo lunghi anni di contenziosi con un soggetto privato. L’annuncio lo ha dato lo stesso governatore poco più di un mese fa. «Lo stadio Collana del Vomero è un impianto importantissimo, e  stiamo valutando un investimento strategico. In occasione delle Universiadi abbiamo investito a Napoli centinaia di milioni, sullo stadio San Paolo circa 35-40 milioni e credo che faremo un investimento analogo anche sul Collana» furono le parole del governatore il 14 aprile. Lì c’è una pista a norma, palestre, un terreno di gioco adatto a tutte le competizioni e molto altro, ma tutto desolatamente abbandonato.

Il secondo impianto è l’enorme e bellissimo stadio Albricci in via Pignatelli dotato non solo di una pista di atletica, di un campo dove per anni si è giocato rugby ad alto livello, ma anche di un velodromo. Chi mette i soldi? Molte speranze di trasformazione del Maradona dunque poggiano sull’assegnazione all’Italia degli Europei di calcio del 2032. Se ciò avvenisse sarebbe il Coni, sostanzialmente lo Stato, a prendersi in carico non solo quello che sarebbe un rifacimento totale dell’impianto di Fuorigrotta destinato esclusivamente al calcio, ma anche di tutti gli altri impianti del Paese coinvolti nelle gare della manifestazione continentale. Manfredi però assieme a De Laurentiis guardano oltre e non si fermano solo all’ipotesi Europei. Dovesse sfumare quella opzione, la trasformazione la si farebbero Comune e De Laurentiis, primo attore di questa vicenda con il sindaco Manfredi. Il patron ha un parco progetti decennale sulla trasformazione del Maradona, tutti poi riposti nei cassetti della società per il mancato accordo con la precedente amministrazione. Oggi – con la crescita del Napoli calcio e l’apertura del sindaco a togliere la pista di atletica – lo scenario è cambiato radicalmente. Investimenti della Società avrebbero la prospettiva di essere recuperati sfruttando un impianto sette giorni su sette, moderno e con spazi interni dove allocare altri attrattori come il museo del calcio Napoli, punti ristoro, e tutto il mondo dell’entertainment.

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Terremoto Campi Flegrei, parla Manfredi: “Bisogna imparare a convivere con questo fenomeno, tempi incerti su quando finirà”

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Il sindaco di Napoli e della Città Metropolitana, Gaetano Manfredi, è intervenuto per parlare della crisi bradisismica dei Campi Flegrei e su quanto avvenuto nelle ultime ore. Ecco le dichiarazioni del primo cittadino:

“La crisi bradisismica è un fenomeno che può essere caratterizzato anche da scosse che possono continuare per mesi. Bisogna partire da questo presupposto. Noi possiamo avere per mesi, mesi e mesi scosse di intensità variabile. Dal punto di vista tecnico c’è un monitoraggio continuo dei siti e delle strutture. Dal punto di vista del potenziale del danno strutturale, queste scosse hanno un potenziale basso. Infatti, danni strutturali non ce ne sono. Ci possono essere delle lesioni di intonaco, la caduta di qualche cornicione. Quindi, va tenuta sempre una grande attenzione”.

Poi, prosegue: “Noi dobbiamo lavorare per fare in modo che le persone abbiano fiducia, siano informate costantemente e imparino a convivere con un fenomeno con il quale noi abbiamo già convissuto negli anni ’80 e con cui convivono gli abitanti dei Campi Flegrei da millenni, anche per fare in modo che questa crisi non porti danni alla comunità, alle persone, alla società, all’economia. Dobbiamo avere la consapevolezza che tempi certi sulla fine di questa crisi bradisismica non ce ne sono. Bisogna dire la verità. E’ inutile dire cose che non corrispondono al vero. Noi stiamo facendo di tutto dal punto di vista sia tecnico che procedurale, per garantire la massima sicurezza. L’allarmismo non aiuta, quindi ci vuole anche grande responsabilità nella gestione delle informazioni”.

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Gerard Depardieu si difende dalle accuse di molestie e violenze sessuali: “Non ho mai abusato di una donna”

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Era il dicembre 2020, quando l’attore francese Gerard Depardieu fu indagato per presunto stupro e violenza sessuale, a seguito dell’accusa mossa a suo carico da un’attrice, che dichiarò di essere stata aggredita in due occasioni nella sua casa di Parigi nel 2018, quando lei aveva 22 anni e lui 70.

Inoltre, lo scorso aprile, il sito web investigativo Mediapart pubblicò una serie di accuse di violenza sessuale contro l’attore da parte di una dozzina di donne, tra cui alcuni casi risalenti ai primi anni 2000. Tuttavia, l’attore non ha mai commentato quelle accuse, lasciando la replica ai suoi legali, almeno fino ad oggi, quando ha voluto difendersi con una lettera aperta:

“Non ho mai, dico mai, abusato di una donna. Al linciaggio che il tribunale dei media mi ha riservato, ho solo la mia parola per difendermi”.

Poi, nel caso specifico della 22enne, egli ha aggiunto:

“Ogni incontro con la donna era stato consensuale, lei è venuta volentieri nella mia camera da letto. Dice che oggi è stata violentata. Tornò una seconda volta. Non c’è mai stata costrizione o violenza tra noi”.

Dal canto suo, l’avvocato della donna è intervenuta all’emittente statale France Tv Info, dicendo che ha contestato la versione dei fatti di Depardieu, poiché contrariamente a quanto affermato dall’attore la ragazza non era una sconosciuta ma lo conosceva. Infatti, era la figlia di un amico di lunga data di Depardieu, il quale l’aveva anche “tenuta sulle ginocchia quando era una bambina, quindi c’era un legame paterno di fiducia con lui. L’ha invitata a casa sua per scoprire come stava e, in quelle circostanze, non ci si aspetta dopo 10 minuti, di essere sottoposti ad atti sessuali”.

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Paura sull’A16, camion si lancia a tutta velocità sorpassando le altre vetture: la denuncia

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Attimi di follia lungo l’autostrada A16 Napoli-Bari, dove questa mattina un camion viaggiava a più di 150 km/h sorpassando in maniera pericolosa le altre vetture.

Inoltre, il mezzo avrebbe sfiorato le barriere di protezione, mentre l’episodio veniva filmato e inoltrato al deputato Francesco Emilio Borrelli, che ha così commentato:

“Abbiamo inoltrato il filmato alla Polizia Stradale, chiedendo di identificare il folle camionista che andrà punito severamente. Le tante tragedie sulle strade, anche recenti, non sono servite a placare la stupidità e l’incoscienza di questi emeriti imbecilli e delinquenti che rischiano di provocare della stragi. Serve una modifica robusta al Codice della strada. Questi spericolati devono andare in galera”.

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