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Pozzuoli, Comandante dei Vigili urbani sollevata dal suo incarico

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Il Comandante dei Vigili urbani di Pozzuoli è stata sollevata dal suo incarico.

Pertanto, le motivazioni che hanno portato a tale soluzione sono contenute nei rilievi fatti dall’Ispettorato della Funzione Pubblica, sollecitato dai Sindacati CGIL e CISL, rispetto alla procedura amministrativa che nell’aprile 2022 ha portato alla nomina della dott.ssa Silvia Mignone a capo dei caschi bianchi del Comune di Pozzuoli.

Ecco quanto si legge sulla pagina ‘Pozzuoli Ora’:

“Ancora una dimostrazione dell’allegra gestione di questi anni. Ora si proceda con un Concorso pubblico, che garantisca legalità e trasparenza. Quanto accaduto è di una gravità assoluta, getta fango su tutta la macchina amministrativa dell’Ente. La narrazione che vuole le passate amministrazioni come competenti, capaci, efficienti è sempre stata falsa. Lo dimostrano i fatti. La vicenda del Comandante dei Vigili, blindato poco prima delle elezioni dello scorso giugno, è solo l’ultimo esempio in ordine di tempo che dimostra una gestione non in linea con principi e norme del nostro ordinamento”.

Poi, continua: “Chi amministra ora, non certamente scevro da qualsiasi responsabilità rispetto a quanto fatto in passato, ha la possibilità di dare seguito alle parole mettendo in pratica la discontinuità professata, come fatto per il Rione Terra. L’amministrazione Manzoni, ha adesso il dovere di bandire un concorso pubblico per la figura di Comandante che garantisca legalità e trasparenza. In queste ore, si rincorrono notizie per le quali la dott.ssa Mignone potrebbe tornare a ricoprire il ruolo di Comandante con un incarico fiduciario da parte del Sindaco. Sarebbe una scelta paradossale sia per le vicende legate al bando ‘incriminato’, ma soprattutto perché reitererebbe un errore fatto dal precedente Sindaco. Un ruolo così delicato, ha necessariamente bisogno di un’indipendenza formale e sostanziale dalla Politica”.

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Uno squalo gli amputò la gamba, ma lui torna a surfare: “La vita è troppo bella per fare la guerra, perciò torno a fare wake”

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Era il 9 dicembre scorso quando il 20enne Matteo Mariotti veniva attaccato da uno squalo nelle acque dell’Oceano Pacifico, lungo la Gold Coast orientale dell’Australia.

In quell’occasione perse una gamba sotto al ginocchio, ma non si è mai arreso. Infatti a seguito dell’infortunio era stato ricoverato e curato all’ospedale Rizzoli di Bologna, ed ora dopo circa tre mesi è tornato su una tavola da wakesurf con la protesi.

Ecco quanto testimoniato da un video diffuso sui social:

“È impossibile descrivere a parole le emozioni provate in quegli istanti, posso solo consigliarvi una cosa: ‘credete in voi!’ Obiettivi che sembravano lontani anni luce, sono arrivati in un battito di ciglia e che dire… grazie!”

Poi, continua: “Grazie a chi ci ha creduto dal primo istante, grazie a chi c’è sempre stato e c’è tuttora, grazie a chi mi sta aiutando in quest’impresa e grazie anche a chi mi ha messo i bastoni fra le ruote… mi avete fatto capire che nulla e dico nulla mi butterà mai più giù! La vita è troppo bella per fare la guerra, è per questo che vado a fare wake”.

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Napoli, Gratteri in conferenza stampa: “Test psicoattitudinali anche a vertici di governo e PA”

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Nel corso di una conferenza stampa, il procuratore di Napoli Nicola Gratteri, ha così risposto alle domande dei giornalisti, soprattutto riguardo alla polemica sulla presenza all’università del cantante Geolier. Ecco le sue dichiarazioni:

“Non si è fatto il nome di nessuno, non mi sono scontrato con nessuno”.

Poi, riguardo l’invito a presenziare all’incontro degli studenti della Federico II con il rapper di Scampia, egli ha aggiunto: “L’ho appreso dalla stampa, ho 66 anni e non si invita una persona così, c’è modo e metodo”.

Poi, ha proseguito: “Il padre di uno studente mi ha chiesto cosa pensassi dei rapper invitati all’università e io ho mostrato disappunto in relazione a coloro che nei video inneggiano a violenza, mafie e droga. Non si è fatto il nome di nessuno, la stampa ha parlato di scontro, ma Gratteri non si è scontrato con nessuno. Sono il procuratore di Napoli e parlo con tutti, anche con l’ultimo degli ultimi, è una questione di stile e di comportamento e vorrei che noi tutti, che ci sentiamo istruiti e dei modelli, con i nostri comportamenti aiutassimo il territorio ad essere più libero ed evoluto”.

Per quanto concerne i test psicoattitudinali, egli ha aggiunto:

“I test psicoattitudinali? Se li vogliamo fare, dovrebbero essere fatti per tutti i settori apicali della pubblica amministrazione, per chi ha responsabilità di governo e per chi si occupa della gestione della cosa pubblica. Chi è sotto effetto di droga non solo può fare ragionamenti alterati, ma è anche ricattabile”.

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Napoli, ecco perché il ‘cielo giallo’ è nocivo per l’uomo

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Siamo a Napoli, dove nella giornata di ieri si è verificato un evento alquanto singolare. Infatti, c’è stato “un eccezionale afflusso di polveri di provenienza sahariana”.

Questo è quanto ha reso noto l’ARPAC, Agenzia regionale per la protezione ambientale della Campania, la quale ha sottolineato come il fenomeno abbia causato “concentrazioni elevate di PM10 in molte località della Campania, misurate dalla rete di monitoraggio dell’agenzia ambientale regionale”.

Pertanto il fenomeno era visibile ad occhio nudo e resta visibile anche oggi. Tuttavia il problema concreto risiede nel valore altissimo di PM10 particolato, che è nocivo per l’uomo.

Infatti, nella città di Napoli una delle concentrazioni orarie massime è stata rilevata ieri alle 12 dalla stazione di Capodimonte – Osservatorio Astronomico, pari a 136 microgrammi per metro cubo. Volendo quindi fare un confronto con il limite fissato dalla normativa, esso è pari a 50 microgrammi per metro cubo.

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