

Cronaca
Choc in casa, 60enne trovato morto con una ferita alla testa
Tragico ritrovamento avvenuto a Fabriano, in provincia di Ancona, dove è stato rinvenuto il cadavere di un 60enne presso la propria abitazione.
In particolare, l’uomo aveva una vistosa ferita alla testa, e la sua compagna convivente di 50 anni, è stata fermata per omicidio. A lanciare l’allarme ci hanno pensato ieri sera i parenti della vittima, ferito mortalmente alla testa con un oggetto contundente.
Cronaca
Abusava sessualmente dei pazienti malati di tumore: infermiere in manette

Shock presso l’azienda ospedaliera Pugliese-Ciaccio di Catanzaro, dove stamane all’alba un infermiere di Lamezia è stato tratto in arresto dalla Guardia di Finanza, per abusi sessuali su pazienti ricoverati nel reparto di oncologia.
In particolare, il 44enne approfittava della debolezza degli ammalati per ottenere prestazioni sessuali, sia da parte dei pazienti che si recavano in struttura per i cicli di chemioterapia dia dai ricoverati.
Secondo le prime informazioni, l’uomo abusava delle condizioni fisiche e psicologiche dei malati, costringendo loro a subire atti sessuali contro la propria volontà. Pertanto, a seguito delle numerose segnalazioni, l’orco è stato arrestato.
Inoltre, dalle prime indagini risulta che gli episodi di violenza si sarebbero consumati più volte nell’arco di un anno. L’uomo, è attualmente accusato di violenza sessuale ed è stato trasferito presso il carcere di Vibo Valentia.
Cronaca
Tragico incidente sulla Sora-Cassino, morti tre giovani: i particolari

Tragico incidente avvenuto lungo la Superstrada che collega Sora a Cassino, nel Frusinate, nel quale sono rimaste coinvolte due auto scontratesi frontalmente.
In particolare, a bordo di una vettura stava viaggiando una coppia di fidanzati, mentre sull’altra una donna. Pertanto, le persone coinvolte nel sinistro, sono morte sul colpo. Sul posto, sono intervenuti i sanitari del 118, che hanno soltanto potuto constatarne il decesso.
Intanto, gli agenti competenti stanno effettuando i rilievi del caso per risalire all’esatta dinamica dell’accaduto.
Cronaca
Stupro a Caivano. La Procuratrice: “gli orrori non si sono consumati all’interno del Centro Delphinia”

Questa mattina, sono scattate le manette per i nove ragazzi del branco che nel luglio scorso hanno adescato e violentato le due cuginette di 10 e 12 anni a Caivano, in tre luoghi diversi: prima la villa comunale di Caivano, poi nel campo sportivo abbandonato ‘Faraone’ e infine nell’ex isola ecologica di via Necropoli. Inoltre, come dichiarato dai magistrati, nell’ex centro sportivo ‘Delphinia’ non è stato accertato alcun episodio di stupro. La nostra redazione sin da subito, il 1 settembre scorso, aveva già denunciato la menzogna diffusa sui reali luoghi degli orrori (leggi qui)
Pertanto, nel corso della conferenza stampa in Procura, la dottoressa Troncone ha così dichiarato:
“Tutto ha avuto inizio dopo la denuncia presentata nella serata del 30 luglio dal padre di una delle due vittime (avvisato dal figlio che aveva ricevuto un messaggio inequivocabile), subito ascoltata nella stanza protetta della stazione dei carabinieri di Caivano da un maresciallo donna specializzata in questo tipo di reati; da lì è partita l’informativa alle procure interessate che ha fatto scattare l’inchiesta, a cui le vittime hanno offerto massima fiducia e collaborazione. Il generale Scandone ha invitato i genitori che nutrano dubbi sui figli a rivolgersi ai Carabinieri”.
Poi, ha aggiunto: “I video delle violenze sessuali denunciate dalle ragazzine sarebbero stati rinvenuti nei cellulari degli indagati, riconosciuti in foto, e passati ad amici e conoscenti, nessuna vendita di materiale pedopornografico è stato scoperto ma su questo, c’è un’inchiesta in corso della Dda di Napoli. La visita ginecologica disposta dai Pm ha confermato gli abusi sessuali, la conoscenza fra le ragazzine e quello che poi è diventato il branco è avvenuta nella villa comunale della città. Uno dei ragazzi oggi indagati era stato coinvolto già in un caso di stupro ai danni di un’altra persona, ma in quel non si potette procedere contro di lui causa la minore età. Adesso, entro 5 giorni, come prevede il codice di procedura penale, tutti gli arrestati saranno per la prima volta interrogati”.
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