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Trova un miliardo di lire in titoli di Stato ma non valgono più: i dettagli

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Curioso episodio avvenuto a Ceccano, nel Frusinate, dove un 50enne operaio ha trovato un cofanetto di Titoli di Stato durante alcuni lavori in casa, ma purtroppo per lui è arrivata subito la doccia fredda. Infatti, quel tesoro è scaduto e il miliardo di vecchie lire non si può più riscuotere.

In particolare, per Bankitalia, quei titoli accumulati dal nonno in epoca fascista non valgono più. Il bottino era nascosto in una cassetta di legno avvolta in fogli di giornale, e recava al suo interno: un buono fruttifero di cinquecento lire del 1937 con l’effigie di Vittorio Emanuele III, cedole da dodici lire e 25 centesimi e un piano di ammortamento che alla scadenza (nel 1962) avrebbe fruttato un miliardo delle vecchie lire. Nel contenitore, anche un libro mastro con appunti ormai illeggibili del nonno, un agricoltore che in vecchiaia aveva perso la memoria.

Ecco il commento del diretto interessato:

“Ero molto legato a mio nonno, e mi piace pensare che a guidarmi alla scoperta di quella cassetta di legno nascosta dentro il muro, sia stato proprio lui. Era un gran risparmiatore, ed è un peccato che il frutto dei suoi sacrifici sia venuto fuori solo ora e rischi di essere vanificato”.

Poi, sulla possibilità di una causa, gli avvocati hanno così precisato:

“Ci sarebbero pareri giurisprudenziali discordanti, nonostante la circolare della Banca d’Italia escluda la possibilità di riscossione, ricordando che la cifra in ballo è notevole. Tra rivalutazione monetaria e interessi, si parla di almeno due milioni di euro”.

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Vergogna a Casalnuovo: il parroco organizza la messa in suffragio di Matteo Messina Denaro

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Divampa la polemica a Casalnuovo, in provincia di Napoli, per l’iniziativa che il sacerdote della parrocchia di Licignano voleva realizzare, ossia celebrare una messa in suffragio del boss Matteo Messina Denaro.

Tuttavia, a causa della sollevazione popolare scoppiata sui social, egli ci ha ripensato annullando l’omelia per ‘prudenza pastorale’. Tale iniziativa è stata annunciata attraverso il deputato di Alleanza Verdi-Sinistra, Francesco Emilio Borrelli, che ha così dichiarato:

“Il parroco aveva confermato, sottolineando che è un dovere di ogni cristiano pregare per tutti gli esseri umani, anche quelli più cattivi. Ma una cosa è pregare in privato, altro è organizzare eventi pubblici”.

Poi, riferendosi al vescovo della Diocesi: “Questa è l’adorazione del male, qualcuno fermi questa vergogna”.

Infatti, stamane capeggiava questo avviso sulla pagina Facebook della parrocchia:

“Oggi, 27.09.2023 ore 19.00, sarà celebrata la S. Messa per Matteo Messina Denaro”.

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Casoria, un convegno per celebrare le ‘Quattro Giornate di Napoli’

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L’amministrazione comunale casoriana insieme al Club Berlinguer, ANPI Sezione Napoli Nord e parrocchia San Mauro di Casoria hanno organizzato per la giornata di domani, giovedì 28 settembre alle 18:30, presso la Sala P. Ludovico da Casoria della Basilica di San Mauro, un convegno per ricordare le ‘Quattro Giornate di Napoli’.

Pertanto, al tavolo dei relatori ci sarà il sindaco Raffaele Bene, l’assessore alla Cultura Vincenzo Russo, il presidente della Fondazione Sud e l’ex sindaco di Napoli Antonio Bassolino, la presidente della Sezione ANPI Napoli Nord Cinzia Quattrocchi e lo storico Giuseppe Pesce.

Ecco il commento dell’assessore alla Cultura Vincenzo Russo:

“Casoria si prepara a celebrare gli 80 anni delle Quattro Giornate, l’insurrezione popolare con cui, tra il 27 e il 30 settembre 1943, la passione civile dei cittadini napoletani riuscì a liberare la città dall’occupazione delle forze nazifascista. Con questo convegno, vogliamo ricordare quei momenti storici e dare un nuovo slancio alla città di Casoria per contrastare tutte le forme di odio, violenza e abusi”.

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Blitz della GdF, arrestate 25 persone in tutta Italia nell’ambito dell’operazione ‘Transumanza’: 75 gli indagati

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Blitz della Guardia di Finanza di Pescara, che questa mattina ha tratto in arresto ben 25 persone nell’ambito della maxioperazione ‘Transumanza’.

Si tratta di una truffa all’Unione Europea, che ha consentito di intascare milioni di euro di fondi pubblici per pascoli di fatto mai esistiti. Nel complesso, sono 75 gli indagati e 25 le persone arrestate in tutta Italia, tra Abruzzo, Puglia, Trentino Alto Adige, Piemonte, Lombardia, Veneto, Liguria, Emilia Romagna, Lazio e Campania.

In particolare, gli inquirenti ritengono che dietro questo giro d’affari possa esserci la mano della Mafia foggiana, visto che nei due anni di indagini essi hanno documentato l’esistenza di un sodalizio criminale dedito alla perpetrazione di frodi a danno del bilancio nazionale e comunitario, attuata mediante indebite richieste di contributi per il Fondo Europeo Agricolo di Garanzia (F.E.A.GA), nel settore della Politica Agricola Comune (PAC).

Infatti, è risultato che l’associazione per delinquere operativa dal 2014, avrebbe simulato il possesso dei requisiti necessari per ottenere la disponibilità di terreni e di corrispondenti titoli PAC, rilasciati gratuitamente dalla Riserva Nazionale dei Titoli ai nuovi giovani imprenditori agricoli.

In totale, sono state coinvolte 24 imprese agricole e 38 soggetti, accusati a vario titolo di autoriciclaggio, reimpiego di proventi illeciti, ricettazione, truffa aggravata ai danni dello Stato e per il conseguimento di erogazioni pubbliche, con frodi che ammonterebbero a circa 5 milioni di euro.

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