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Due battelli “spazzamare” per ripulire il litorale casertano, attività della Provincia di Caserta

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Dopo una prima fase iniziale di sperimentazione, procede a pieno regime l’attività di pulizia e monitoraggio delle acque litoranee della provincia di Caserta – per una lunghezza di circa 40 km – realizzata dal “battello spazzamare”. Si tratta di una imbarcazione Pelican specializzata in operazioni di antinquinamento e disinquinamento in mare, con la rimozione di rifiuti solidi galleggianti e semisommersi, sostanze oleose e grasse, schiume ed idrocarburi; sul mezzo è presente anche un drone per la sorveglianza e l’individuazione dei rifiuti galleggianti e di un sottomarino a comando remoto per scannerizzare i fondali e georeferenziare i rifiuti.

L’operazione straordinaria, che proseguirà fino a settembre, riguarda il tratto di litorale casertano che bagna i Comuni di Castel Volturno, Mondragone, Cellole e Sessa Aurunca, le cui Amministrazioni hanno garantito supporto e collaborazione costante nella fase organizzativa ed operativa. A tal fine è stato anche siglato un protocollo d’intesa tra il presidente della Provincia Giorgio Magliocca e i sindaci Lorenzo Di Iorio (Sessa Aurunca), Guido Di Leone (Cellole), Francesco Lavagna (Mondragone), Luigi Umberto Petrella (Castel Volturno).
La Provincia ha già deciso di provvedere, d’intesa con i Comuni, al nolo di una nuova imbarcazione gemella (battello spazzamare) che possa coadiuvare le operazioni di monitoraggio e pulizia della fascia costiera. L’attracco delle imbarcazioni ed i punti di scarico e smaltimento dei rifiuti raccolti sono stati predisposti presso le foci del Volturno e del Garigliano.

“E’ un’operazione fondamentale – ha affermato il presidente della Provincia Giorgio Magliocca – che ci consentirà di migliorare in modo sostanziale la balneabilità del nostro mare”. Il responsabile del progetto è il dirigente del Settore Ambiente della Provincia Giovanni Solino, per il quale “l’entusiasmo mostrato dalle Amministrazioni che abbiamo coinvolto come Ente capofila ci fa ben sperare per il futuro. I risultati ottenuti nei primi giorni di attività ci hanno spinto a ridefinire e ad ottimizzare il nostro piano operativo con l’aggiunta di una nuova imbarcazione spazzamare della Garbage Ancona”.

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Eccidio di Marzabotto, parla Mattarella: “La memoria di quest’evento costituisce la pietra angolare della nostra Costituzione”

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In occasione dell’anniversario dell’eccidio di Marzabotto, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha così ricordato quel tragico avvenimento. Ecco le sue dichiarazioni:

“A Marzabotto e nei territori che cingono Monte Sole, 79 anni or sono, si toccò l’abisso della barbarie e della disumanità. Centinaia e centinaia di persone inermi furono braccate per giorni e uccise dalle truppe naziste, con la complicità di fascisti locali. Non ci fu alcuna pietà per bambini, donne, anziani, disabili, religiosi. Le vicende della Guerra stavano costringendo gli occupanti ad arretrare e fu allora, in quei terribili mesi, che la vile ideologia dell’annientamento dispiegò tutti i suoi orrori. La memoria di questo eccidio, tra i più sanguinosi del Secondo Conflitto mondiale, costituisce una delle pietre angolari della nostra Costituzione e dell’anima dell’Europa, basata sulla promessa di pace che i popoli e gli Stati del Continente si sono scambiati dopo aver riconquistato la libertà. Libertà e democrazia hanno ricevuto forza qui, da così tanto dolore, e trovano alimento soltanto in una civiltà che sappia rispettare la vita, la persona, il diritto, capace di promuovere uguaglianza e giustizia. Su questo tessuto sono state edificate nuove Istituzioni e si è avviato il processo di integrazione europea: un patrimonio comune da preservare, potenziare e perpetuare, con tanta più determinazione, proprio adesso che la guerra è tornata drammaticamente a insanguinare il Continente”.

Poi, conclude: “Le nostre comunità e le nostre terre hanno conosciuto fin dove possano spingersi l’atrocità del male e la negazione della dignità umana. Esserne consapevoli è condizione per dire mai più, e divenire protagonisti di un domani migliore”.

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Questione stadi in Italia, De Laurentiis tuona: “Serve un Commissario, il calcio italiano è indietro rispetto agli altri Paesi”

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Il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis è intervenuto per parlare della situazione stadi in Italia, ed ha così spiegato il suo punto di vista in una nota ufficiale:

“Ha ragione il ministro Andrea Abodi, sulla necessità di un Commissario per il problema degli stadi di calcio in Italia. Gli stadi non possono restare nella proprietà indisponibile dei comuni. Non tutti i comuni hanno i fondi necessari né per trasformare gli stadi obsolescenti da 60 anni né per manutentarli. Il calcio italiano fa fatica a mettersi lo smoking durante le proprie rappresentazioni rispetto alle altre nazioni”.

Poi, aggiunge: “Bisogna considerare che nel campionato italiano militano centinaia di calciatori appartenenti ad altre nazioni e quindi, vengono seguiti da tantissimi e fedelissimi supporters all’estero, nei confronti dei quali non facciamo certo una figura all’altezza del nostro calcio per via degli impianti, screditando anche la nostra nazione. Anche le modalità di ripresa delle partite stesse sono spesso compromesse dalla inadeguatezza degli impianti. Per non parlare poi dei problemi relativi alla sicurezza. È importante che Abodi spieghi al Commissario prescelto che non bisognerà assolutamente sposare l’abituale ‘burocratese’ che ha ingessato sempre il nostro Paese, liberando gli stadi da autorizzazioni complesse e spesso sottoposte a sovrintendenze digiune completamente di cultura dello sport, ma avvezze per natura a sposare in toto il suddetto burocratese”.

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Reddito di Cittadinanza, divampa la protesta a Napoli: “Vogliamo la nostra dignità”

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Un gruppo di circa 50 persone si è radunato ieri in Piazza Garibaldi a Napoli, per protestare contro l’abolizione del Reddito di Cittadinanza. Cori, striscioni e megafoni hanno accompagnato il grido di protesta dei bambini per il diritto di studiare, giocare e fare sport.

Inoltre, ci sono state numerose proteste per il carovita, il salario minimo e le pensioni bassissime: “Questo corteo è anche per voi, le pensioni sono da fame”. Poi: “Negli altri Paesi europei il Reddito è ancora attivo, se l’Italia non è in grado di stare in Europa deve uscire”. E ancora: “Non possiamo pagare le bollette, l’affitto, il cibo e la benzina. È aumentato tutto, siamo costretti a fare delle scelte. Ora è iniziata anche la scuola, per chi ha i figli è un casino”.

Pertanto, il corteo è proseguito in Corso Arnaldo Lucci verso via Marina, mentre la protesta ha puntato i riflettori contro i lavori a nero: “Non vogliamo tornare a lavorare per 450 euro al mese a nero, vogliamo la nostra dignità”. 

Tra i partecipanti, c’è stato anche chi si è scagliato contro gli altri ex-percettori del sussidio: “Dite che volete lavorare, che volere i vostri diritti, ma dove stanno tutte queste persone?”.

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