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Napoli, sorpresa in aeroporto con merce contraffatta e medicinali irregolari: denunciata 52enne senegalese

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Lo scorso venerdì, una 52enne senegalese è stata sorpresa all’aeroporto Capodichino di Napoli con merce contraffatta e medicinali irregolari.

Stando alle prime informazioni, la donna era arrivata dal Senegal via Istanbul, venendo segnalata quale persona pericolosa e presa in custodia dai militari della Guardia di Finanza e dell’Ufficio Dogane presenti in aeroporto.

Pertanto, i successivi accertamenti hanno consentito di scoprire che ella era residente a Napoli ed era titolare di un’attività di commercio ambulante di chincaglieria e bigiotteria in zona Vasto, già nota alle forze dell’ordine per importazione di merce contraffatta, in seguito a vari controlli presso gli aeroporti di Malpensa e Fiumicino.

In particolare la donna, appena atterrata, è stata sottoposti a controlli per fini doganali durante i quali sono stati rinvenuti nei suoi bagagli numerosi prodotti medicinali, risultati non ammissibili all’importazione ai fini della tutela della salute pubblica.

Inoltre, sono stati trovati anche diversi prodotti cosmetici che l’USMAF ha dichiarato appartenenti alla categoria dei cosmetici, ma ugualmente sottoposti a sequestro amministrativo in quanto il quantitativo ne escludeva l’importazione per uso personale.

Infine, la 52enne è stata trovata in possesso anche di prodotti vegetali privi di documentazione fitosanitaria e di qualsiasi etichettatura riguardante la tracciabilità del prodotto con probabili sintomi di organismi nocivi.

A quel punto, la donna è stata deferita all’Autorità Giudiziaria procedente per importazione illegale di prodotti medicinali e sanzionata amministrativamente per importazione da Paesi terzi di prodotti vegetali per il consumo personale.

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A Salerno un presidio di solidarietà per il Colonnello indagato nell’omicidio Vassallo

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SALERNO, 14 novembre 2025 – Un’ondata di solidarietà ha animato questa mattina la Cittadella Giudiziaria di Salerno, dove un nutrito gruppo di amici ed ex colleghi si è radunato in sostegno del Colonnello dei Carabinieri Fabio Cagnazzo, indagato nell’inchiesta sull’omicidio del “sindaco-pescatore” Angelo Vassallo.

I manifestanti, alcuni giunti perfino da Lazio e Sicilia, hanno indossato magliette e casacche con la scritta “Io sto con Fabio Cagnazzo” e hanno posizionato uno striscione con la richiesta “Verità e giustizia anche per Fabio Cagnazzo”. Il presidio si è tenuto in concomitanza con il prosieguo dell’udienza preliminare all’interno del Palazzo di Giustizia.

Un amico del Colonnello ha preso la parola, sottolineando le ragioni della mobilitazione: “Siamo qui per testimoniare vicinanza a Fabio e chiedere la verità processuale. Siamo estremamente convinti dell’innocenza di Fabio, lui è il primo che chiede giustizia non solo per sé ma anche per il sindaco Vassallo”.

Il portavoce ha poi aggiunto un’affermazione forte, evidenziando il profilo di Cagnazzo: “Lui è un uomo delle istituzioni, è un colonnello dei carabinieri che ha arrestato centinaia di latitanti e non è possibile che debba essere il capro espiatorio di questa vicenda”.

Presente al presidio anche la sorella del Colonnello Cagnazzo, mentre il figlio di Angelo Vassallo, Antonio, è stato visto accedere in Tribunale, rendendo l’atmosfera ancora più carica di attesa e tensione.

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Studenti in piazza a Napoli, anche bara per morte scuola pubblica

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Espongono striscioni e urlano slogan contro ‘genocidio, repressione e riarmo, gli studenti che sono scesi in piazza oggi a Napoli in un corteo partito da Piazza Garibaldi.

La manifestazione rientra nelle iniziative del #Nomeloniday promosso in diverse piazze italiane.
    In marcia anche una bara con sopra un fiore e una croce a simboleggiare la morte della ‘scuola pubblica, laica, antifascista’.

Tra i temi della protesta la denuncia della situazione a Gaza ed il no alla ‘militarizzazione’ del sapere e la necessità di una inversione totale rispetto alle politiche sul clima.

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Campania maglia nera nella lettura e nell’ educazione: meno della metà degli adolescenti legge libri

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Un allarmante quadro sulla condizione degli adolescenti in Campania emerge dalla 16esima edizione dell’Atlante dell’infanzia a rischio in Italia, “Senza filtri”, diffuso da Save the Children. La regione si conferma in ritardo su indicatori cruciali legati alla povertà educativa, alla cultura e al benessere.

La Campania si distingue negativamente per la scarsa partecipazione dei giovani ad attività culturali ed educative al di fuori del contesto scolastico:

Raffaela Milano, direttrice del Polo ricerche di Save the Children, ha sottolineato che le disuguaglianze economiche, educative e sociali si fanno più pesanti proprio in questa fase cruciale della crescita, rischiando di compromettere il futuro delle nuove generazioni. La situazione critica si riflette anche nel sistema educativo:

Dispersione Implicita: La Campania registra il tasso di dispersione implicita (ragazzi che terminano gli studi senza possedere le competenze di base) più alto tra le regioni italiane, toccando il 17,6%.

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