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CAIVANO. Lo scarso livello culturale ha determinato il degrado e la necessità di aggrapparsi all’abito talare.

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CAIVANO – L’ultima città a nord di Napoli non è da riqualificare come ha affermato la Premier Meloni nella sua visita al Parco Verde. Caivano è da rifondare. Non è retorica e nemmeno una frase scontata o già trita e ritrita. Quando parlo di rifondare mi riferisco all’unico elemento che caratterizza e che dà il nome ad una comunità, ossia il popolo. Lo stato di degrado che vive oggi il paesello che ha cresciuto il piccolo Peppino De Filippo fino all’eta di sei anni si è sviluppato male ed è progredito peggio. Le scelte politiche e le visioni assenti dei suoi governanti sono sempre state determinate da uno scarso livello culturale diffuso sul territorio.

La politica è lo specchio della gente che vi abita e Caivano non è da meno. Se oggi, come pochi anni fa per la cosiddetta Terra dei Fuochi, si ritengono e si ritenevano più autorevoli le parole di un prete – con le sue lacune culturali – piuttosto quelle di un ricercatore, di uno scienziato o nel caso di oggi di intellettuali, sociologi e filosofi, allora il problema è largamente diffuso nell’intero tessuto sociale della comunità gialloverde.

Le conseguenze a questo diffuso scarso livello culturale dei cittadini che scelgono di restare in queste province di lamiera sono molteplici. La prima è il disamore verso la cura della res publica dei pochi professionisti dotti presenti sul territorio e un’altra conseguenza è lo sdoganamento dell’ignoranza e della scarsa attitudine allo studio all’interno delle istituzioni. Un campo dove è sempre meglio andare a ricercare bravura e competenza, le stesse che latitano da tempo immemore sul territorio gialloverde.

Ultima dimostrazione di quanto scritto finora è l’ambizione da sempre nutrita e mai nascosta dell’imprenditore Nino Navas che, pur essendo un imprenditore di successo ed avere pochi concorrenti data la sua competenza nel suo ramo, presenta enormi lacune culturali – come del resto tutti noi in ambiti diversi dalla propria professione – a partire da quello grammaticale.

Attenzione non sono avvezzo e non amo mai correggere l’uso della lingua italiana in discussioni social o a qualche collega che magari commette un errore grammaticale all’interno di un suo scritto, quello può capitare anche a me.

Ma quando ci si presenta alla città per avviare un percorso sociologico e politico sul territorio, con tanto di campagna promozionale social e cartacea corredata di elaborazione grafica ideata esclusivamente per l’evento, dove su di essa campeggia un errore grammaticale grosso quanto una casa, allora lì la tiratina d’orecchie è d’obbligo!

Premesso che la filiera per la produzione di una campagna promozionale del genere è abbastanza lunga e qui mi sovviene che si testimonia ancor di più quanto appena scritto e cioè che lo scarso livello culturale è abbastanza diffuso, questo il pericolo sociale maggiore, dato che a partire di chi ha elaborato il testo, in ordine di creazione si susseguono le varie figure, chi ha elaborato la grafica, chi ha approvato l’identity della campagna promozionale, chi ha preparato il materiale di prestampa e chi ha stampato il materiale cartaceo ed infine gli organi di stampa vicini al promotore che hanno diffuso sia la notizia dell’evento con tanto di locandina riportante l’errore grammaticale in bella mostra. Nessuno si è accorto di un così macroscopico errore.

Sto parlando dell’evento organizzato dall’Associazione di Nino Navas “Sveglia Caivano” che si terrà nell’Auditorium del Plesso scolastico L. Milani di Caivano il 19 Settembre prossimo dove sulla locandina si legge: “L’#AltraCaivano c’è, diamogli voce!!”.

Ora sono d’accordo che sapere che il doppio punto esclamativo in grammatica non esiste è da pignoli e sono anche d’accordo sul fatto di denominare Caivano una città e quindi un nome proprio di cosa, singolare femminile. Quindi proprio perché è femminile al predicato verbale va aggiunto il determinativo “LE” e non “GLI” quindi la frase esatta da promuovere doveva essere: “L’#AltraCaivano c’è, diamoLE voce!”.

Ecco perché sono dell’idea che bisogna stare molto attenti nel decidere a chi delegare il proprio futuro amministrativo ma soprattutto partire dal fare un mea culpa ed individuare il motivo del degrado caivanese principalmente nella scarsa cultura, nella scarsa informazione della vita pubblica di ogni singolo cittadino. Perché come dice l’ex deputato Alessandro Di Battista: “un cittadino informato è un cittadino sovrano”.

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Caivano

Caivano, la palestra dell’I.C. “Milani” torna in sicurezza ad Ottobre ma l’inizio del campionato di Pallavolo forse slitta

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Dopo la tempesta torna il sereno. All’indomani delle tante proteste delle associazioni sportive indoor del territorio, supportate anche dalla nostra testata, finalmente l’Amministrazione comunale, capeggiata dalla terna commissariale prefettizia, si decide a rispondere alle esigenze della comunità, infatti sembra che il problema, almeno quello legato alla pallavolo, sia stato risolto. Queste le parole della dirgenza della Phoenix Volley Caivano:

“Il giorno 10/09/2024 si è tenuto un incontro con le Istituzioni Comunali sul tema sicurezza palestre scolastiche; un confronto schietto, durante il quale abbiamo fatto presente tutte le nostre preoccupazioni riguardo questa situazione di incertezza sull’utilizzo delle strutture comunali e con nostro sommo compiacimento abbiamo riscontrato molta sensibilità sull’argomento. Non sappiamo se effettivamente riusciremo a non compromettere l’inizio della stagione sportiva agonistica, ma di certo possiamo affermare che Il Prefetto Filippo Dispenza, il sovraordinato Ing. Giuseppe Russo e tutta la struttura Comunale si sono impegnati affinché si possa cominciare ad utilizzare in sicurezza la palestra della I.C. “Milani” per gli inizi di Ottobre e soprattutto per fare in modo che in futuro non vi siano più problematiche del genere.
Noi saremo a completa disposizione per una proficua collaborazione affinché nessun dettaglio
venga trascurato per la sicurezza di tutti. Nel nostro piccolo non possiamo che essere soddisfatti della quadra raggiunta, speriamo di poter riprendere presto le nostre sfide sul taraflex della Don Milani con l’auspicio di poter portare alla ribalta il nome di Caivano per meriti sportivi”.

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Ambiente

Terra dei Fuochi, domani riunione straordinaria a Caivano

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Nel pomeriggio di domani, giovedì 12 settembre, alle ore 16, presso la biblioteca comunale di Caivano, in piazza Cesare Battisti n.1, il Prefetto di Napoli, Michele di Bari, presiederà una riunione finalizzata ad un focus sulle iniziative per l’intensificazione dei controlli e della vigilanza contro lo sversamento e gli incendi di rifiuti, con la Commissione Straordinaria del Comune di Caivano, i Sindaci dell’area nord, l’Incaricato per il contrasto al fenomeno dei roghi di rifiuti nella regione Campania, i vertici delle Forze dell’ordine, il Comandante provinciale dei Vigili del Fuoco, il Comandante Raggruppamento Campania dell’Esercito  Operazione Strade Sicure – Terra dei Fuochi ed il Comandante della Polizia metropolitana.

Al termine si terrà un punto stampa.

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Caivano

CAIVANO. Dopo Campiglione fallisce anche la Coppa Caivano e sempre per colpa degli stessi protagonisti

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CAIVANO – A distanza di più di un anno dalla venuta del Premier Giorgia Meloni. Da quando ci fu riferito che qui arrivavano esperti di Amministrazione ad insegnare ai caivanesi, brutti, sporchi, ignoranti e camorristi come si amministrasse un Comune come quello gialloverde, nulla è stato fatto, specialmente in termini di sport, cultura e spettacolo, al netto degli eventi posticci al centro Delphinia – dove ho consumato byte su byte di scrittura per illustrarli – e qualche flop organizzato male, vedi il concerto dell’Orchestra Scarlatti.

A quanto pare, non solo si è decisi di non offrire nulla ad una cittadinanza che, secondo qualcuno, nulla avrebbe compreso, ma si è pensato pure di ostacolare qualsiasi iniziativa privata, associazionistica o sportiva che potesse partire da qualche volontario del territorio.

È quanto successo all’ex Senatore Giacinto Russo che prodigo, come ogni anno, di organizzare la Coppa Caivano e dopo aver lavorato per trovare fondi ed avendoli trovati in Città Metropolitana che metteva a disposizione 24mila euro, ha dovuto rinunciare all’evento perché, secondo il suo metro di giudizio, si è trovato davanti una montagna burocratica e avversa.

Ancora da stabilire le responsabilità ma una cosa è certa, l’ex Senatore non ha voluto rendere partecipe l’ente comunale, asserendo di non accettare ingerenze da parte della terna prefettizia, in tutta risposta dall’ente di via don Minzoni hanno fatto sapere che sono vietate tutte quelle manifestazioni che non vogliono o non rendono partecipe l’ente chiedendo autorizzazioni e/o patrocini morali al Comune di Caivano.

In realtà tante sono state le vicissitudini che la Coppa Caivano ha incontrato durante questo periodo, partendo dalla legittimità di adoperare quei fondi metropolitani. L’organizzatore della kermesse ha accettato prima tutte le richieste dell’ente di Piazza Matteotti, una su tutte quella della liberatoria all’uso del brand “Coppa Caivano” da parte di Città Metropolitana di Napoli, poi l’organizzazione di un evento all’interno della kermesse dove si istituiva un premio per un ciclista napoletano premiato a Tokio anni addietro e alla fine arriva l’out out dei Commissari Prefettizi che hanno intimato l’organizzazione della Coppa a sospendere i lavori perché la terna commissariale non è stata messa al corrente di tale evento.

A fare pendant con l’out out dei Commissari è stato anche il rifiuto da parte dell’organizzazione di apporre l’effige del Comune di Caivano sul booklet di presentazione della kermesse, poiché, secondo l’ex Senatore, gli unici meritevoli di ringraziamenti sono solo ed esclusivamente i vertici di Città Metropolitana, dato che, saputo tutto questo, hanno fiannche dato piena disponibilità a tenere conservati i fondi dedicati alla Coppa Caivano fino a data da destinarsi e quando tutto sarà risolto dal punto di vista burocratico.

Questi sono i motivi per i quali, dopo 82 anni, si interrompe la più importante kermesse sportiva del territorio. Dopo la Festa di Campiglione, ai caivanesi viene sottratta pure la Coppa Caivano e questo grazie o per colpa, sempre, degli stessi protagonisti.

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