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POZZUOLI. L’ex Sindaco Vincenzo Figliolia passa con Rosato per un futuro in Azione di Carlo Calenda

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POZZUOLI – Notizia di poche ore fa quella che vede il passaggio dell’ex Sindaco di Pozzuoli Vincenzo Figliolia dalle fila del PD alla corte di Ettore Rosato.

Infatti l’ex sindaco puteolano ha appena firmato la propria adesione alla corrente di Ettore Rosato che fuoriuscito da Italia Viva sta tentando, attraverso una propria corrente associativa e politica di approdare a sua volta alla corte di Carlo Calenda con Azione. Un’azione – mi scuserete il gioco di parole – quella dell’ex sindaco di Pozzuoli, che mette ancor di più in risalto il decadimento del partito della Schlein che, mentre pensa che il commissariamento in Campania sia la soluzione, nella stessa regione non mancano momenti di fibrillazione con gli esponenti che una volta erano considerati punti di riferimento.

In realtà le frizioni tra il PD e Figliolia nascono ai tempi dell’ultima campagna elettorale quando gli Stati generali del partito misero la segreteria cittadina davanti ad una scelta, date le vicissitudini giudiziarie dell’ex primo cittadino di Pozzuoli.

La scelta era o deporre il nome di Figliolia per opportunità etico-politica o candidarlo e rinunciare al simbolo. Ovviamente i fedelissimi, compreso l’ex Sindaco, scelsero la seconda strada e da allora non sono mancati ulteriori momenti di fibrillazione all’interno del partito.

Da qui la scelta di Figliolia di cambiare aria e cercare di fare la parte del leone in un partito minore piuttosto che essere considerato l’ultima ruota del carro in uno strutturato come il PD.

A mettere il carico da cento sulla questione si mette anche la concorrenza territoriale rappresentata dal Sindaco Manzoni che non solo rivendica la sua appartenenza al partito democratico ma anche il suo peso elettorale che ad oggi è di gran lunga maggiore rispetto a quello dell’ex Sindaco.

Adesso non resta che aspettare le prossime mosse della delfina dell’ex fascia tricolore Marzia Del Vaglio, dato che lei è anche membro dell’Assemblea Nazionale del PD. Cosa sceglierà di fare, restare fedelissima dell’ex Sindaco o cercare di rappresentare ancora il territorio all’interno dell’Assemblea dem, con la conseguente probabilità di restare a secco di consensi? Lo scopriremo solo vivendo.

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Politica

SANT’ANTIMO. Mentre il nuovo avanza, l’ex riflette e il Peter Pan gioca a fare il candidato Sindaco

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SANT’ANTIMO – Manca ancora tanto alle prossime elezioni. Indiscrezioni vogliono la data della prossima tornata per le elezioni amministrative quella dell’otto e nove giugno prossimo. Ma nella città di Nicola Romeo ci si è avviati molto prima, al punto tale da poter già delineare un quadro molto simile a quello che sarà presentato alla presentazione delle candidature.

Chi resta ancora fermo a riflettere, e non dovrebbe, visto che è il Sindaco “tradito” a cui dovrebbero palesarsi tutte le motivazioni di riscatto, è Massimo Buonanno che afferma di volersi godere la famiglia, concentrarsi sul lavoro e che solo dopo le festività natalizie riuscire a capire quanto e se potrà aggregare ancora fedelissimi che credono ancora in lui.

Restando nel tema delle ipotesi, a Buonanno resterebbe poca roba lasciata in giro, potranno ancora promuovere la sua figura il PD cittadino, anche se all’interno del suo stesso partito qualcuno comincia a storcere il naso data la sua vicinanza e amicizia con l’ex Assessore al Bilancio Salvatore Damiano, la lista civica “Voltiamo Pagina” formata dai suoi fedelissimi e il gruppo di Carmine Maisto e Alessandra Vergara denominato “Popolari per Sant’Antimo” a cui si aggiungerebbe l’ex Consigliere Innocenzo Treviglio che maschererebbe il suo ruolo di responsabile di Fratelli d’Italia sul territorio, in netto contrasto ideologico coi dem, dietro una cordata ben studiata.

Dietro le motivazioni della pausa di riflessione decisa dall’ex Sindaco Massimo Buonanno fose c’è l’incetta di adesioni al progetto garantito da Nicola Marzocchella che, proprio ieri sera, attraverso la sua fanpage di Facebook, presentandolo, ha fatto lustro di ben sette gruppi politici con tanto di nomi in bella mostra. A testimonianza che dietro quei loghi esistono soggetti politici e non semplici marchi vuoti, come tanti sono intenti a promuovere.

Anche se non è ancora ufficiale e lui si dichiara solo garante del tavolo civico che si è formato, voci di corridoio vogliono proprio Nicola Marzocchella candidato a Sindaco della coalizione civica formata dai sette gruppi politici: Ricomincia Sant’Antimo, Pensiero Comune, Nuova Sant’Antimo, +Sant’Antimo, Rinascita Santantimese “Noi con Voi” e Insieme per Sant’Antimo Lista Civica.

Forte del supporto di soggetti politici del calibro della dott.ssa Ivana Tarantino, dott. Francesco Cammisa, Avv. Nicola Sabatino, rag. Esposito, prof. Francesco Cesaro, rag. Andrea Petito, dott.ssa Ilaria Cammisa, Antimo Pedata, Avv. Mario Angelino, dott.ssa Giusy Ferrero e al dott. Ferdinando Barretta, Nicola Marzocchella, come scrive nel suo post, ha dato vita alla creazione della Coalizione civica e da adesso, al netto di personalismi e litigi sterili sul nome del candidato, saranno intenti a stilare un programma che hanno pensato bene di denominarlo “La Carta di Sant’Antimo” forse ispirandosi alla famosa “Carta di Firenze”, redatta da alcuni dei principali esperti del settore medico-sanitario e presentata il 14 aprile 2005, propone una serie di regole che devono stare alla base di un nuovo rapporto, non paternalistico, tra medico e paziente. E proprio alla stregua di un medico che l’amministratore deve curare i mali della propria comunità affinché i cittadini possano vivere in serenità, sentendo anche tutelata la propria salute in tutte le sue forme. Complimenti a chi ha avuto questa brillante idea di parallelismo.

Oltre i due già menzionati potenziali candidati a Sindaco, come ad ogni tornata elettorale, alla stregua di un prezzemolino, affetto da candidite acuta, fa capolino un tal Domenico figlio dell’ex Sindaco Aurelio Russo, un eterno Peter Pan che come tutti noi da bambini ci divertivamo a fare il capostazione, il poliziotto o il medico, lui si diverte, superati i 40 anni da un po’, a fare il candidato Sindaco. Ovviamente, come tutti i padri amorevoli, seppur consapevole delle enormi responsabilità, capacità intellettuali e caratteriali che il ruolo di primo cittadino richiede, il buon Aurelio glielo lascia fare. Così il figlioletto prediletto, in maniera autonoma e solitaria, curandosi anche la propria Comunicazione – dato che nell’ultimo periodo questa costa troppo e poi bisognerebbe fare i conti con le proprie rendite – il tal Domenico Russo espone tre simboletti vuoti, di candidati, soggetti politici e contenuti sulla propria bacheca, inneggiando già alle prossime elezioni amministrative e autoproclamandosi Salvatore della Patria.

Ovviamente, questo è il quadro della geografia politica odierna all’ombra del Santuario di Sant’Antimo e si sa, la politica è fluida, da qui a giugno tutto può cambiare e noi staremo qui ad informarvi.

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Crispano

CRISPANO. Sossio Vitale, al netto delle firme, si autoelegge candidato a Sindaco. È rottura con Carlo Esposito

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CRISPANO – Comincia ufficialmente la campagna elettorale per una parte del centrosinistra crispanese. Due giorni fa il giovane, così non tanto rampante, Sossio Vitale ha posto fine su dubbio amletico che cominciava ad attanagliare il suo gruppo, così attraverso l’approvazione di un mix di giovani inesperti e di anziani attempati è riuscito a guadagnarsi la così tanto sudata investitura di candidato a sindaco. Ma perché così presto?

In realtà, si spera per il plenipotenziario del Consigliere regionale Giovanni Porcelli, tutto questo non diventi un’arma a doppio taglio. Si, poiché le firme poste sotto il documento che lo vede leader indiscusso della sua mini-coalizione sono vuote di contenuto. In realtà il vero dominus indiscusso di quella parte del centrosinistra non si è ancora espresso e da indiscrezioni raccolte in esclusiva si è venuti a conoscenza che non solo non auspicava a questo finale e che il leader di Campania Libera crispanese è stato considerato alla stregua del Sindaco Emiliano quando, nel 2019, con un colpo di coda si impose come candidato a sindaco a pochi giorni dalla presentazione delle liste perché fiutò la sempreverde strategia di Carlo Esposito ma l’ex Sindaco sta anche sguinzagliando i suoi cani fedeli a sondare il terreno su improbabili alleanze che dovessero intercettare lui come terzo nome di superamento. Tutto ciò è assurdo, frutto della sindachite una patologia molto nota a queste latitudini che associata alla politichite fa sì che un anziano di circa 80 anni al posto di godersi la pensione e i nipotini sieda ancora ai tavoli che decidono le sorti della propria città.

In questo periodo di sondaggi, sembra che Carlo Esposito si sia avvicinato, e anche di molto, al Sindaco Michele Emiliano, forse accarezzando l’idea che, perso per perso, tanto vale stare con chi ha più carte in tavola. Eh si. Perché volente o nolente l’ex Sindaco storico di Crispano riesce ancora a determinare l’andamento elettorale nell’alveo del centro sinistra e quindi cerca di far valere il proprio peso elettorale.

Adesso bisognerà capire solo cosa succederà: se il Sindaco Emiliano, per aumentare le sue possibilità di vittoria accetterà le solite richieste sulla modifica del PUC avanzate da sempre da Carlo Esposito o quest’ultimo, per il gusto di stare al centro, rinuncerà alle proprie pretese poiché il suo obiettivo adesso è la sconfitta di Sossio Vitale?

Ovviamente chi se la gode bellamente in tutto questo è Enzo Cennamo a cui nessuno invade il proprio campo del centro destra e nell’idea di tracciare una bella linea di differenza non è escluso che nei prossimi giorni egli riesca anche a portare a casa l’endorsement dei principali partiti del centrodestra nazionale. Così la sfida sarà tra il centrodestra e il centrosinistra spaccato in due.

Su questo tema bisognerebbe stabilire chi dei due è il vero centrosinistra a Crispano poiché mentre Sossio Vitale non perde tempo a calare a terra il poker con Europa Verde, PD, Campania Libera e Azione, il Sindaco Emiliano pur esprimendo l’unica carica elettiva del PD in città, si fa sfuggire dalle mani, come se nulla fosse, il simbolo dei dem, risultando agli occhi dell’opinione pubblica come un sindaco uscente decapitato che si appoggia sulle uniche forze civiche della vicesindaco Lara Imitazione, ultimamente intenta a distribuire banane e Pasquale Vitale che seppur volenteroso, poche sono le azioni determinanti che i crispanesi ricordano.

Da capire inoltre quale sarà la posizione di Nicola Mazzara che da tesserato PD vede il suo partito coalizzato contro di lui ma soprattutto cosa farà, alla fine, Carlo Esposito che, si vocifera inoltre, nell’indecisione nata proprio dalla fuga in avanti del Sossio Vitale, ha proposto in giro per la città, giusto per sondare l’opinione dei cittadini e sfruttarlo come sempre fatto per altri suoi delfini, il nome di Marina Cennamo, nome, ovviamente, che non dispiace alla stragrande maggioranza della città ma che il papà Salvatore, ha smentito prontamente la probabilità di vederla candidata a primo sindaco donna della città.

Insomma, tante le indecisioni all’ombra dei gigli e nulla ancora è stato determinato, le fughe in avanti lasciano il tempo che trovano e le elezioni, per i tempi della politica, ultimamente molto fluida, sono ancora lunghi. C’è ancora tanto da vedere e da raccontare.

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Attualità

Napoli. Consiglio comunale ricorda Napolitano. Acampora: ” Le sue idee e i suoi valori insegnamenti per il futuro”

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“Questa mattina il Consiglio Comunale di Napoli ha commemorato il Presidente Emerito Giorgio Napolitano con la partecipazione dell’Orchestra Scarlatti Young. Un momento in cui penso non si debba soltanto ricordare il due volte Presidente della Repubblica, in una fase storica segnata dalla nostra crisi economica e politica. Giorgio Napolitano è stato un protagonista della sinistra del Novecento, un intellettuale di livello mondiale, un napoletano al lavoro per Napoli, per favorire la nascita, lo sviluppo e il consolidamento del Mezzogiorno nella nostra Repubblica democratica”. Così in una nota Gennaro Acampora, capogruppo del Partito Democratico nel consiglio comunale di Napoli.

“Il suo impegno è nato nella città delle Quattro Giornate e della ribellione nazi-fascista è cresciuto in una città che risorgeva dalle sue macerie, per crescere nella sete di giustizia e sviluppo dell’intero Mezzogiorno – ha ricordato Acampora – Si è iscritto 18enne nell’allora Partito Comunista Italiano, è stato al fianco dei lavoratori come quelli dell’Alfa Romeo di Pomigliano. Ma nel frattempo

  • aggiunge Acampora – ha dato un contributo di idee e di pensiero affinché la sinistra italiana si riunisse in nome del socialismo europeo, affinché lo sviluppo del Mezzogiorno e il ruolo dello Stato nell’economia fossero al centro dell’attività del Parlamento. Ecco: credo che la dimensione storica di Giorgio Napolitano si riscontra anche nella vasta attività culturale, nella sua intensissima
    produzione di saggi e analisi, accanto al suo lavoro politico. Un patrimonio sconfinato che attende di essere studiato e analizzato, soprattutto dai più giovani, perché conserva valori e insegnamenti per
    il nostro futuro”.
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