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Cronaca

Maltempo in Valle d’Aosta, valanga di neve scesa nella notte: la situazione

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Notte di paura in Valle d’Aosta, lungo la strada regionale della val di Rhemes-Notre Dame, che conta circa 80 residenti oltre ai turisti, dove è scesa una valanga.

Ecco quanto spiegato dalla sindaca di Rhemes-Saint-Georges, Nella Therisod:

“Non abbiamo segnalazioni di danni a persone o cose. Il distacco è avvenuto in frazione Mélignon e la strada è stata chiusa più a valle, in frazione Frassiney. Ora è in corso il sopralluogo dei tecnici per valutare quando poter riaprire senza mettere in pericolo nessuno”.

Pertanto, a causa del pericolo valanghe, è isolata da ieri l’alta valle di Gressoney e il comune di Cogne. A tal proposito il presidente della Regione Valle d’Aosta, Renzo Testolin ha convocato il centro coordinamento soccorsi per fare il punto sulla situazione.

Intanto, arriva anche il commento del sindaco di Gressoney-La Trinité, Alessandro Girod:

“Abbiamo un metro e 20 centimetri di neve a 1.700 metri di quota. Nel tardo pomeriggio è scesa la valanga di Testa Grigia. Ha coinvolto un piazzale, ma non c’erano auto, in quanto era già stato chiuso in via preventiva. In paese abbiamo 2.500-3.000 persone. I residenti sono 300, la parte restante è formata da turisti. Circa 200-250 oggi sono rimasti bloccati e hanno trovato sistemazione negli alberghi. Al momento la corrente c’è, viveri ne abbiamo, il negozio del paese riesce a erogare il servizio, abbiamo il gasolio, in questo momento siamo autosufficienti. I mezzi stanno iniziando a lavorare per lo sgombero neve. Io spero che nel pomeriggio si possa tornare alla normalità e che quindi possa riaprire la strada regionale 44, chiusa da ieri a monte dell’abitato Gaby per una valanga che ostruisce una galleria. Dopo una notte di maltempo il cielo si sta aprendo, ha smesso di nevicare adesso. Aspettiamo che ci sia il sorvolo da parte dei tecnici per renderci conto bene della situazione. La nottata di isolamento è trascorsa senza criticità”.

Cronaca

Milano, spara il fratello alla gamba durante una lite: 46enne in manette

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La Polizia di Milano ha eseguito un’ordinanza cautelare applicativa degli arresti domiciliari con adozione dei mezzi elettronici nei confronti di un cittadino italiano, 46 anni, accusato dei reati di lesioni personali gravi pluriaggravate e porto abusivo in luogo aperto al pubblico di arma comune da sparo. 

Era lo scorso 7 maggio quando l’uomo avrebbe estratto una pistola e ferito il fratello 32enne al culmine di una lite, avvenuta all’interno del cortile condominiale. Pertanto il ferito fu portato d’urgenza all’ospedale San Carlo di Milano, dove è stato ricoverato in codice rosso riscontrando la frattura del femore. L’uomo, difatti, è stato sottoposto a un intervento chirurgico ed è rimasto ricoverato per circa 40 giorni.

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Cronaca

Perù, bus di turisti si schianta durante un’escursione: ferite 30 persone

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Attimi di paura in Perù, dove stamane un autobus si è schiantato mentre scendeva dall’antica cittadella Inca di Machu Picchu. In particolare, sono rimasti gravemente feriti tredici italiani e altri turisti a bordo del mezzo.

Stando alle prime informazioni, l’autista avrebbe perso il controllo del veicolo precipitando dalla strada di montagna a zigzag, che collega il sito storico con la città turistica di Aguas Calientes, scivolando per circa 15 metri. In totale ci sono 30 turisti feriti. 

Ecco quanto riferito dalla Farnesina in una nota:

“L’ambasciata d’Italia a Lima, in stretto raccordo con la Farnesina, si è attivata per fornire la massima assistenza consolare ai connazionali ed è in contatto con i familiari”.

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Cronaca

Concorso in corruzione, la Procura chiede 4 anni e mezzo per il patron della Salernitana Iervolino

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Guai seri per il patron della Salernitana, Danilo Iervolino, accusato di corruzione in relazione ad un accordo per favorire la scissione di un patronato.

Contestualmente, il Pm di Napoli Henry John Woodcock ha chiesto cinque anni di reclusione per Francesco Cavallaro, segretario generale Cisal, e quattro anni e mezzo proprio per Danilo Iervolino. Chiesta invece l’assoluzione per l’avvocato Fimmanò.

Secondo l’accusa, nel 2019, in cambio del parere favorevole del ministero del Lavoro alla scissione del patronato Encal-Inpal, Cavallaro avrebbe ottenuto l’assunzione del figlio presso l’Università telematica Pegaso, allora di proprietà di Iervolino. Dalle indagini è peraltro risultata una serie di favori scambiati tra i due.

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