AVERSA – Non si può derogare alle proprie responsabilità con il numero sottostimato dei dipendenti comunali. È quello che ha cercato di fare per tutta la durata delle sue deposizioni stamattina l’ex Segretario Comunale di Caivano Carmine Testa in occasione della sua audizione come teste d’accusa nel processo ordinario sulle estorsioni e sulle ingerenze criminali al Comune di Caivano. Più di tre ore è durato il suo interrogatorio. Dichiarazioni altalenanti, a tratti discordanti con quanto dichiarato in occasione delle sommarie informazioni e spesse volte ha dichiarato di non ricordare bene, luoghi, fatti e persone.
Insomma, chiamarle confusionarie le risposte dell’ex Segretario è un eufemismo ma la cosa grave che è saltata subito agli occhi di tutti è stata la sua risposta negativa quando il Sostituto Procuratore della I Sezione della DDA di Napoli Francesca De Renzis gli ha posto esplicita domanda se lui avesse mai applicato il controllo, in qualità di Responsabile della Trasparenza e dell’Anticorruzione, sull’enorme flusso di somme urgenze e affidamenti diretti che provenivano dal settore di competenza del Vincenzo Zampella, imputato nel processo ed ex Responsabile ai LL.PP. e Manutenzione.
A domanda: “Ah quindi lei non controllava le varie determine che firmava?” L’ex Segretario risponde più precisamente che fino e per tutto l’anno 2021 lui ce la faceva pure ad espletare tale compito ma dal 2022 in poi, dato l’esiguo numero dei dipendenti, dato che a lui l’ex Sindaco Falco l’aveva anche decretato la responsabilità del Settore Personale, si era maggiormente concentrato a sopperire le lacune numeriche che l’ente comunale presentava piuttosto che ricoprire la propria funzione di controllo, al punto tale che in una determinata fase dell’interrogatorio l’ex Segretario ha anche ammesso che su Vincenzo Zampella lui non espletava il ruolo di controllore ma un ruolo partitetico, dato che in quel periodo sentiva più il bisogno di dargli una mano piuttosto che di redarguirlo su qualche sua mancanza o distrazione. Per far capire meglio la sua posizione l’ex Segretario ha dovuto far un esempio di come considerava il Zampella dal punto di vista della preparazione professionale e dei carichi lavorativi che a causa dell’assenza di un aiuto adeguato era costretto a sopportare. Essendo solo diplomato geometra ma laureato in Scienze Politiche per descrivere i limiti dell’ex Responsabile alla Manutezione, l’ex Segretario l’ha descritto come quei cavalli che, carichi di lavoro, inutile stare lì a frustarli non ti rendono comunque quello che ci si aspetta.
Così, denunciando il numero sottostimato di forze lavoro al Comune, associato al carico di lavoro incombente sulle spalle di un sol uomo, l’ex Segretario Carmine Testa ha cercato di giustifcare i suoi circa due anni di non controllo e di non vigilanza sulla Trasparenza e l’Anticorruzione che il suo ruolo gli impone.
Ma la cosa ancor più grave è stato quando il PM De Renzis gli ha chiesto se queste difficoltà le avesse illustrate al Sindaco, lui risponde di si, aggiungendo che la preoccupazione primaria dell’ex primo cittadino era quella di assumere personale attraverso l’art. 110 del TUEL ma che i revisori dei conti hanno sempre esposto un parere sfavorevole dato il bilancio esiguo che all’epoca il Comune di Caivano era costretto a ratificare.
Quindi anche qui, il Sindaco sapeva. Non basta la buona volontà di far sapere di voler assumere nuovo personale, a quello siamo bravi tutti: manca personale, assumere personale. Equazione matematica da bambini alle elementari. La cosa grave è che il Sindaco sapeva che aveva un Segretario Comunale che non stesse controllando l’emorragia di denaro pubblico che fuoriusciva dalle casse comunali. Così come sapeva che neanche dal Settore Finanze si era in grado di controllare determine di liquidazioni a distanza di sette giorni dall’affidamento solo per alcune ditte. Dato che in un primo momento a deficitare in quel settore è stato il pensionamento dell’ex Responsabile e poi l’ingresso di un nuovo 110 assunto grazie ad una forzatura in bilancio contro il parere dei Revisori dei Conti, fatta dallo stesso segretario, così come ammesso in aula oggi.
Addirittura, dopo gli arresti, dal Segretario Comunale si sono presentate ditte che accampavano pretese su lavori effettuati e terminati dei quali non erano presenti neanche gli impegni di spesa, quindi, oltre a testimoniare la totale inconsapevolezza del Segretario, tutto questo determina in maniera chiara e lampante l’inadeguatezza di tutta l’Amministrazione, a partire dalla classe dirigente per finire a quella dirigenziale.
Ascoltando le parole dell’ex Segretario stamattina si è avuto subito la sensazione che i caivanesi in quegli anni siano stati amministrati da veri dilettanti allo sbaraglio. Una nave che navigava a vista senza competenze nè programmazioni, dove nessuno sapeva quale fosse il proprio compito e dove tutti alla rinfusa cercavano di colmare le grandi lacune che un’Amministrazione incompetente finisce di allargare oltre l’inefficienza di una macchina burocratica già martoriata dai pensionamenti e dalle non assunzioni. Vi è stata inoltre, un’opposizione silente che oltre a non vedere le ingerenze criminali non si è mai nemmeno accorta di avere il settore Trasparenza e Anticorruzione scoperto, eppure il Presidente della Commissione Trasparenza era proprio di sua competenza. Un segretario comunale che molto pacatamente e senza il minimo imbarazzo dichiara che per tutto il tempo ha cercato di dare una mano a Zampella e non ha mai applicato nei suoi riguardi il ruolo di controllore e allora la domanda sorge spontanea di chi sono realmente e totalmente le responsabilità delle inadempienze dell’ex Responsabile alla Manutenzione? Sue, del suo controllore o del Sindaco che una volta accortisi che il Segretario Comunale non esplicava il proprio ruolo, aveva il dovere di sostituirlo?
Incompetenza, inadeguatezza e irresponsabilità di tutte le parti in causa e sono disvalori questi che continuano a permanere sul territorio, dato che da indiscrezioni che trapelano, gli stessi attori, chi con vesti differenti, chi con le stesse maschere, si stanno organizzando di nuovo per riproporsi alla cittadinanza come nuovi salvatori della Patria. E allora, ancora una volta, dato che sono l’unico a farlo già da diversi anni, da umile e semplice cronista pongo un tema nelle maglie del dibattito pubblico, con la speranza che qualcuno di questi inadeguati possa parteciparvi, anche se continuo ad avere i miei legittimi dubbi.
Al momento degli arresti il Comune di Caivano contava 96 unità dipendenti. La terna commissariale grazie al concorso più un posto a mobilità ne ha portati in dote altri 20 di cui dieci da destinare al Settore Finanze e Recupero Credito, dato che per scelta politica si è preferito internalizzare il Servizio della Riscossione. Tra il 2025 e 2026 ne andranno in pensione, se non erro, 16 unità. Il che traduce gli sforzi fatti dalla Prefettura a un risicato +4, senza contare il fatto che il Settore Tecnico in totale soffre sempre dello stesso problema. Nello specifico quello dell’Edilizia e Urbanistica ha visto avvicendare già più di qualche posizione organizzativa, data l’enorme mole di lavoro e responsabilità che tale Settore chiede in un territorio difficile come Caivano.
Quindi, al di là degli squilli di tromba della Premier Meloni sulla megaspeculazione edilizia di 130 milioni di euro che si farà adesso al Parco Verde e alle pose in opera di campi e centri sporitivi, bisogna domandarsi quanto di vero c’è nelle parole del Ministro Zangrillo quando davanti alle telecamere di tutta Italia dichiara di aver risolto i problemi della macchina burocratica caivanese? Ma soprattutto bisogna domandarsi, questi inetti, incapaci, inadeguati e ignavi politicanti rimasti sul territorio che da sempre si vendono alla cittadinanza come i Re Mida in salsa gialloverde, conoscono questi problemi? Ma in primo luogo. Se ne sono a conoscenza, hanno i mezzi per risolverli? Ai posteri l’ardua sentenza.