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“Illumina Caivano”, dal 19 giugno al via i tornei nel Centro Pino Daniele: per gli appassionati di calcio e pallavolo

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Notti magiche inseguendo un gol o un punto. E poi tutti insieme abbracciati a tifare l’Italia di Luciano Spalletti. Un’estate italiana colorata di sorrisi, molto lontana dalle ultime che hanno visto Caivano al centro di episodi di cronaca nera. Oggi suona una musica diversa. Un inno alla vita e al futuro. Il Centro Pino Daniele di Caivano è pronto ad accogliere gli appassionati di calcio e pallavolo per i tornei “Illumina Caivano”, organizzati dal collettivo di giovani di Caivano “I Care” in collaborazione con il commissario straordinario di governo, Fabio Ciciliano e Sport e Salute. I tornei si svolgeranno dal 19 giugno al 5 luglio.

Torneo di calcio e partecipazione delle Forze dell’Ordine
Oltre ai giovani over 15 anni di Caivano, le rappresentanze delle forze dell’ordine – Carabinieri, Polizia, Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco e Polizia Locale – parteciperanno al torneo di calcio. L’ evento non solo promuove la passione per lo sport, ma rafforza anche i legami tra la comunità e le istituzioni.

Maxi Schermo per l’Europeo
A partire da giovedì, durante le partite della nazionale italiana all’Europeo, sarà montato un maxi schermo al Centro Pino Daniele che ospiterà la Comunità per tifare l’Italia all’Europeo in Germania e condividere l’entusiasmo sportivo. Una occasione per creare socialità e coesione.

Il commissario straordinario di Governo, Fabio Ciciliano e il presidente di Sport e Salute, Marco Mezzaroma hanno sottolineato l’importanza di queste manifestazioni nel raggiungimento di un obiettivo fondamentale del modello Caivano: la coesione sociale. Attraverso lo sport e il gioco, la comunità si riunisce, dimostrando che insieme si può costruire un futuro migliore.

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CAIVANO. Qualcuno comincia a credere nel rinnovamento della classe dirigente.

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CAIVANO – Non c’è altra soluzione politica se non quello del rinnovamento totale della classe dirigente. È più di un anno che lo dico, lo scrivo e lo riscrivo e dopo fallimentari tentativi da parte dei vecchi pachidermi della politica, qualcuno sta cominciando a capire che la soluzione per portare di nuovo gente a votare, specialmente quella sfiduciata di sempre è quella di proporre una nuova nomenclatura, una nuova visione di città, nuova progettualità e con esse nuovo entusiasmo. Così, dopo i richiami caduti quasi nel vuoto da “Caivano Liberal Democratica” rappresentata dal vicedirettore di Minformo Giuseppe Libertino, ieri appare un post su Facebook, dal gruppo fondato dal Dott. Giuseppe Gebiola “Caivano 2.0” che trasformando la sua community social in movimento politico scrive: “Caivano 2.0. La vera novità politica nel panorama politico caivanese… Amici ed amiche che mai hanno ricoperto cariche elettive. Come dice il nostro simbolo cittadini che prendono per mano i nostri colori”.

La mia attenzione cade subito sulla frase “Amici ed Amiche che mai hanno ricoperto cariche elettive”. Finalmente qualcuno comincia a capire. A Caivano, forse c’è speranza in un rinnovamento della classe dirigente e non ho neanche il tempo per rallegrarmente che altri segnali arrivano dal PD che attraverso la propria pagina social annuncia: “Il Segretario politico del PD Caivano, comunica che sono stati nominati come Vicesegretari Iuri Bervicato e Michelangelo Emione. I quali coadiuveranno il Segretario nell’azione Politica del PD Caivano”.

Non proprio un rinnovamento al cento per cento, però è una dimostrazione di non arroccamento sulle proprie posizioni. Con queste due nuove nomine, non proprio di personaggi di primo pelo ma che comunque sono rimasti fuori dall’agone politico per più di dieci anni, il PD dimostra di aver accolto il nostro suggerimento, quando asserivamo che il partito principale che ha governato nell’Amministrazione sciolta per ingerenze criminali aveva, prima di sedersi ai tavoli, l’obbligo di rinnovarsi nei ruoli dirigenziali.

A tutto questo aggiungiamo che subito dopo il PD Caivano redige e fa girare a mezzo whatsapp un documento che apre a tutte le forze sane – poi magari ci verrà spiegato anche con quale metro si misura la salute di una forza – con la frase più importante letta in quel documento, sedendosi ai tavoli con “pari dignità”. Vuol dire che tutti i commensali del PD Caivano avranno egual peso, misura e importanza del principale partito strutturato in Italia.

Segno tangibile che il primo criterio di aggregazione, ossia quello del campo largo sia fallito del tutto. Per questo motivo il PD apre ad un’alleanza con forze civiche e al rinnovamento della classe dirigente, così come auspicato dal sottoscritto e dal vicedirettore di Minformo Giuseppe Libertino. E manco il tempo di redigere il mio editoriale che ieri sera si è avuto già il primo incontro in tal senso, proprio tra il PD di Caivano e Giuseppe Gebiola rappresentante di “Caivano 2.0”.

Da indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo pare che l’incontro sia andato anche piuttosto bene. Il PD ha cambiato rotta, avendo dichiarato di offrire “pari dignità” non ha imposto la sua leadership in coalizione né tanto meno ha esatto il nome o il profilo della sintesi. L’incontro è vertuto soprattutto sull’idea di città e della composizione di un’ipotetica coalizione. All’incontro però erano assenti i due nuovi vicesegretari e i due gruppi si sono ripromessi di portare avanti questo tavolo. Vi terremo aggiornati su eventuali aggiornamenti.

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CAIVANO. Processo ingerenze criminali. L’ex Segretario non espletava la sua funzione di controllo e Il Sindaco lo sapeva

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AVERSA – Non si può derogare alle proprie responsabilità con il numero sottostimato dei dipendenti comunali. È quello che ha cercato di fare per tutta la durata delle sue deposizioni stamattina l’ex Segretario Comunale di Caivano Carmine Testa in occasione della sua audizione come teste d’accusa nel processo ordinario sulle estorsioni e sulle ingerenze criminali al Comune di Caivano. Più di tre ore è durato il suo interrogatorio. Dichiarazioni altalenanti, a tratti discordanti con quanto dichiarato in occasione delle sommarie informazioni e spesse volte ha dichiarato di non ricordare bene, luoghi, fatti e persone.

Insomma, chiamarle confusionarie le risposte dell’ex Segretario è un eufemismo ma la cosa grave che è saltata subito agli occhi di tutti è stata la sua risposta negativa quando il Sostituto Procuratore della I Sezione della DDA di Napoli Francesca De Renzis gli ha posto esplicita domanda se lui avesse mai applicato il controllo, in qualità di Responsabile della Trasparenza e dell’Anticorruzione, sull’enorme flusso di somme urgenze e affidamenti diretti che provenivano dal settore di competenza del Vincenzo Zampella, imputato nel processo ed ex Responsabile ai LL.PP. e Manutenzione.

A domanda: “Ah quindi lei non controllava le varie determine che firmava?” L’ex Segretario risponde più precisamente che fino e per tutto l’anno 2021 lui ce la faceva pure ad espletare tale compito ma dal 2022 in poi, dato l’esiguo numero dei dipendenti, dato che a lui l’ex Sindaco Falco l’aveva anche decretato la responsabilità del Settore Personale, si era maggiormente concentrato a sopperire le lacune numeriche che l’ente comunale presentava piuttosto che ricoprire la propria funzione di controllo, al punto tale che in una determinata fase dell’interrogatorio l’ex Segretario ha anche ammesso che su Vincenzo Zampella lui non espletava il ruolo di controllore ma un ruolo partitetico, dato che in quel periodo sentiva più il bisogno di dargli una mano piuttosto che di redarguirlo su qualche sua mancanza o distrazione. Per far capire meglio la sua posizione l’ex Segretario ha dovuto far un esempio di come considerava il Zampella dal punto di vista della preparazione professionale e dei carichi lavorativi che a causa dell’assenza di un aiuto adeguato era costretto a sopportare. Essendo solo diplomato geometra ma laureato in Scienze Politiche per descrivere i limiti dell’ex Responsabile alla Manutezione, l’ex Segretario l’ha descritto come quei cavalli che, carichi di lavoro, inutile stare lì a frustarli non ti rendono comunque quello che ci si aspetta.

Così, denunciando il numero sottostimato di forze lavoro al Comune, associato al carico di lavoro incombente sulle spalle di un sol uomo, l’ex Segretario Carmine Testa ha cercato di giustifcare i suoi circa due anni di non controllo e di non vigilanza sulla Trasparenza e l’Anticorruzione che il suo ruolo gli impone.

Ma la cosa ancor più grave è stato quando il PM De Renzis gli ha chiesto se queste difficoltà le avesse illustrate al Sindaco, lui risponde di si, aggiungendo che la preoccupazione primaria dell’ex primo cittadino era quella di assumere personale attraverso l’art. 110 del TUEL ma che i revisori dei conti hanno sempre esposto un parere sfavorevole dato il bilancio esiguo che all’epoca il Comune di Caivano era costretto a ratificare.

Quindi anche qui, il Sindaco sapeva. Non basta la buona volontà di far sapere di voler assumere nuovo personale, a quello siamo bravi tutti: manca personale, assumere personale. Equazione matematica da bambini alle elementari. La cosa grave è che il Sindaco sapeva che aveva un Segretario Comunale che non stesse controllando l’emorragia di denaro pubblico che fuoriusciva dalle casse comunali. Così come sapeva che neanche dal Settore Finanze si era in grado di controllare determine di liquidazioni a distanza di sette giorni dall’affidamento solo per alcune ditte. Dato che in un primo momento a deficitare in quel settore è stato il pensionamento dell’ex Responsabile e poi l’ingresso di un nuovo 110 assunto grazie ad una forzatura in bilancio contro il parere dei Revisori dei Conti, fatta dallo stesso segretario, così come ammesso in aula oggi.

Addirittura, dopo gli arresti, dal Segretario Comunale si sono presentate ditte che accampavano pretese su lavori effettuati e terminati dei quali non erano presenti neanche gli impegni di spesa, quindi, oltre a testimoniare la totale inconsapevolezza del Segretario, tutto questo determina in maniera chiara e lampante l’inadeguatezza di tutta l’Amministrazione, a partire dalla classe dirigente per finire a quella dirigenziale.

Ascoltando le parole dell’ex Segretario stamattina si è avuto subito la sensazione che i caivanesi in quegli anni siano stati amministrati da veri dilettanti allo sbaraglio. Una nave che navigava a vista senza competenze nè programmazioni, dove nessuno sapeva quale fosse il proprio compito e dove tutti alla rinfusa cercavano di colmare le grandi lacune che un’Amministrazione incompetente finisce di allargare oltre l’inefficienza di una macchina burocratica già martoriata dai pensionamenti e dalle non assunzioni. Vi è stata inoltre, un’opposizione silente che oltre a non vedere le ingerenze criminali non si è mai nemmeno accorta di avere il settore Trasparenza e Anticorruzione scoperto, eppure il Presidente della Commissione Trasparenza era proprio di sua competenza. Un segretario comunale che molto pacatamente e senza il minimo imbarazzo dichiara che per tutto il tempo ha cercato di dare una mano a Zampella e non ha mai applicato nei suoi riguardi il ruolo di controllore e allora la domanda sorge spontanea di chi sono realmente e totalmente le responsabilità delle inadempienze dell’ex Responsabile alla Manutenzione? Sue, del suo controllore o del Sindaco che una volta accortisi che il Segretario Comunale non esplicava il proprio ruolo, aveva il dovere di sostituirlo?

Incompetenza, inadeguatezza e irresponsabilità di tutte le parti in causa e sono disvalori questi che continuano a permanere sul territorio, dato che da indiscrezioni che trapelano, gli stessi attori, chi con vesti differenti, chi con le stesse maschere, si stanno organizzando di nuovo per riproporsi alla cittadinanza come nuovi salvatori della Patria. E allora, ancora una volta, dato che sono l’unico a farlo già da diversi anni, da umile e semplice cronista pongo un tema nelle maglie del dibattito pubblico, con la speranza che qualcuno di questi inadeguati possa parteciparvi, anche se continuo ad avere i miei legittimi dubbi.

Al momento degli arresti il Comune di Caivano contava 96 unità dipendenti. La terna commissariale grazie al concorso più un posto a mobilità ne ha portati in dote altri 20 di cui dieci da destinare al Settore Finanze e Recupero Credito, dato che per scelta politica si è preferito internalizzare il Servizio della Riscossione. Tra il 2025 e 2026 ne andranno in pensione, se non erro, 16 unità. Il che traduce gli sforzi fatti dalla Prefettura a un risicato +4, senza contare il fatto che il Settore Tecnico in totale soffre sempre dello stesso problema. Nello specifico quello dell’Edilizia e Urbanistica ha visto avvicendare già più di qualche posizione organizzativa, data l’enorme mole di lavoro e responsabilità che tale Settore chiede in un territorio difficile come Caivano.

Quindi, al di là degli squilli di tromba della Premier Meloni sulla megaspeculazione edilizia di 130 milioni di euro che si farà adesso al Parco Verde e alle pose in opera di campi e centri sporitivi, bisogna domandarsi quanto di vero c’è nelle parole del Ministro Zangrillo quando davanti alle telecamere di tutta Italia dichiara di aver risolto i problemi della macchina burocratica caivanese? Ma soprattutto bisogna domandarsi, questi inetti, incapaci, inadeguati e ignavi politicanti rimasti sul territorio che da sempre si vendono alla cittadinanza come i Re Mida in salsa gialloverde, conoscono questi problemi? Ma in primo luogo. Se ne sono a conoscenza, hanno i mezzi per risolverli? Ai posteri l’ardua sentenza.

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CAIVANO. Alla Scuola Capogrosso si discrimina. Ad un bambino soltanto viene negata la possibilità di introdurre la torta in classe

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CAIVANO – All’interno della Scuola Capogrosso, ente gestito dalla Suore Compassioniste serve di Maria, si fa discriminazione e distinzione tra i bambini. È quanto denuncia una mamma di un bambino frequentante quella scuola – meglio ricordare privata con una retta anche abbastanza importante, tanto è vero che sul territorio è detta anche la scuola dell’elite – a cui gli è stata sottratta la possibilità di introdurre all’interno della classe la torta per festeggiare il proprio compleanno.

Chi sta leggendo magari possa pensare che se fosse una regola dettata dalla direzione della scuola, potrebbe anche essere una regola giusta, dato che gli altri bambini ignari degli ingredienti adottati possono ingerire qualcosa di intollerante. Ma non è così! Alla scuola Capogrosso questa regola non vige, o almeno non vige per gli altri bambini dell’Istituto. (vedi foto allegate)

A dimostrazione di quanto denunciato da questa mamma, addirittura l’insegnante del figlio, per un aspetto ludico-associativo-aggregativo aveva proposto che a rotazione, ogni sabato, un bambino portasse a scuola proprio una torta, da spartirla con i propri amichetti e passare insieme qualche minuto di ricreazione. (vedi foto allegate)

Allora cosa c’è di male nella torta di questo bambino che non ha potuto introdurre la sua all’interno della propria classe? All’apparenza nulla! Ma c’è una coincidenza che lascia perplessa la mamma che si augura che questa coicidenza non collimi precisamente col rifiuto o peggio ancora con la discriminazione fatta al figlio.

La mamma di questo bambino è stata uno dei principali genitori a fomentare la protesta sul crollo di una parte dell’Istituto, quando la direttrice Suor Jessica Kuruppassery si assunse la responsabilità di far entrare i bambini a scuola, ammassandoli nella restante parte dell’Istituto non interessata dal crollo, in assenza di una perizia tecnica che attestasse l’agibilità di tutto l’immobile, di questo caso ce ne occupammo anche noi di Minformo (leggi qui).

Ora siamo sicuri ma ce lo auguriamo più che altro che un bambino non venga discriminato per un senso di rivalsa nei confronti del genitore ma è anche giusta la reazione e la denuncia da parte di un genitore che si sente vessato dal comportamento della direzione della scuola a cui mensilmente si versano profumati euro. Vi terremo aggiornati sugli sviluppi!

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