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Cronaca

Incendi sul Vesuvio, presidio permanente di Europa Verde a Torre del Greco

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A seguito degli incendi sul Vesuvio delle ultime settimane, Europa Verde si mobilita istituendo dei presidi permanenti a Torre del Greco, laddove sono state evacuate due abitazioni.

Per tale motivo i rappresentanti del partito guidati da Peppe Speranza e dal portavoce locale Michele Lunella hanno dato il via a quest’iniziativa, che ha avuto origine dal sit-in di venerdì scorso a via Scappi, nella zona alta della città, dal quale si è elevata la richiesta di maggior prevenzione e messa in campo di strumenti tecnologici per prevenire la nascita e la diffusione delle fiamme.

Pertanto, cittadini e realtà associative hanno coniato lo slogan comune: “Chi incendia, brucia anche a te. #mobasta”.

Sulla questione è intervenuto anche l’onorevole Francesco Emilio Borrelli, che ha così commentato:

“Origine dolosa e mano criminale. Tolgono verde, speranza e sicurezza per fare spazio a cemento e morte. Ora è importante spegnere gli incendi e limitare i danni. Non ci vuole però molto a comprendere che è più che necessaria una maggiore attività di prevenzione e di monitoraggio, anche attraverso l’acquisizione di immagini aeree delle zone a rischio con l’utilizzo di droni”.

Poi, aggiunge: “Non ci vuole Sherlock Holmes per capire che questi roghi sono di origine dolosa e appiccati da una mano criminale. Tolgono verde danneggiando l’ambiente e mettendo a rischio l’incolumità delle persone. Ho già parlato della vicenda alla Commissione ecomafie, c’è bisogno di vigilare e di mettere in campo delle azioni di contrasto”.

Cronaca

Danneggiata la statua di Giògio Cutolo in piazza Municipio a Napoli

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Il monumento posizionato in piazza Municipio a Napoli per ricordare Giovanbattista Cutolo, il ragazzo ucciso in quella zona a colpi di arma da fuoco a soli 24 anni, è stata inaugurata a marzo e seriamente danneggiata a maggio: «Proprio il giorno della mia denuncia sulle videochiamate effettuate dal carcere dal killer di Giogiò», sottolinea la mamma del musicista assassinato nell’agosto del 2023, Daniela Di Maggio.

Da due mesi la targa che raffigurava Giogiò mentre suona il corno è rotta e sistemata momentaneamente con dello scotch.

«I ragazzi che si occupano di pulirla la trovarono a terra, rotta e danneggiata anche nell’effige». Daniela racconta di avere presentato denuncia: «Gli inquirenti mi hanno detto che poteva trattarsi anche di qualche soggetto che, manovrando un monopattino, l’avrebbe potuta rompere. Per me invece siamo di fronte ad un nuovo oltraggio a mio figlio».

Per questo la donna annuncia che provvederà a sostituire le parti rotte: «Perché questa gente non può averla vinta».

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Capua

17enne ucciso nel Casertano: c’è un sospettato

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Ci sarebbe un sospettato per l’omicidio del 17enne gambiano, avvenuto ieri pomeriggio nel ristorante della Masseria Adinolfi di Sant’Angelo in Formis, frazione di Capua: è un altro straniero, un bengalese, che pare lavorasse già da tempo nella struttura, e che avrebbe litigato con la vittima, colpendolo poi più volte al corpo.
I sostituti della Procura di Santa Maria Capua Vetere Mariangela Condello e Gionata Fiore, coordinati dal procuratore Pierpaolo Bruni, hanno aperto un fascicolo per omicidio volontario, ma mantengono, con i carabinieri della Compagnia di Capua delegati alle indagini, il riserbo sugli accertamenti in corso, anche perché il quadro non è stato ancora ricostruito con chiarezza.

Di certo c’è che il lavoratore bengalese e la vittima hanno litigato; la stessa proprietaria della struttura, sentita dagli inquirenti, avrebbe infatti confermato di aver visto il primo brandire un’arma, probabilmente delle forbici, senza però vederlo colpire il gambiano.

Anche il presunto aggressore avrebbe reso delle dichiarazioni, dicendo di aver litigato con il 17enne ma di essere poi svenuto, e di non ricordare dunque nulla.
Sembra inoltre che subito dopo il fatto sia stato chiamato il 118, mentre i carabinieri sono arrivati in un secondo momento, trovando una scena del delitto in cui gli elementi di prova non emergevano con nitidezza; la forbice, che potrebbe essere l’arma del delitto, è stata rinvenuta ma sembra senza impronte. Si tratta di particolari che si apprendono da fonti investigative, che non cristallizzano dunque un quadro chiaro, e che potrebbero anche essere confutati nel prosieguo degli accertamenti.

Importanti saranno anche i riscontri sulla condizione lavorativa della vittima e del presunto aggressore. In particolare la vittima pare lavorasse a giornata e comunque da pochi giorni; sono in corso accertamenti anche sulla presenza di eventuali contratti part-time fatti al 17enne. La famiglia Adinolfi ha dato incarico all’avvocato Mauro Iodice di rappresentarla.

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Cronaca

Nola, poliziotti vanno a demolire una casa abusiva: 53enne li aggredisce lanciando una tanica di benzina

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Un uomo di 53 anni è stato arrestato questa mattina dopo aver aggredito i poliziotti durante le operazioni di demolizione di un immobile libero ed in stato di abbandono. La vicenda è avvenuta a Nola, in provincia di Napoli: gli agenti del commissario di Nola, assieme a personale della Polizia Municipale e a quello dell’Ufficio Tecnico del Comune di Nola, erano giunti sul posto per le operazioni, quando sono stati avvicinati dal 53enne napoletano.

L’uomo era un ex occupante abusivo di uno degli appartamenti, che con veementi proteste ha tentato di ostacolarne le operazioni. Gli agenti hanno provato a riportare la situazione alla calma, ma l’uomo è riuscito ad entrare nello stabile. Una volta all’interno, il 53enne ha preso una tanica di benzina e l’ha lanciata addosso ad uno degli agenti intervenuti, minacciandolo con un accendino. La situazione è diventata così preoccupante: il 53enne, poco dopo, ha tentato di fuggire scappando da una finestra, ma è stato bloccato dagli agenti. Dopo le formalità di rito, l’uomo è stato tratto in arresto e dovrà ora rispondere di lesioni personali, minacce e resistenza a Pubblico Ufficiale.

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