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Bonus settembre 2024, dagli aiuti per le famiglie alle assunzioni: ecco come funziona

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A partire dall’1 settembre sono in arrivo diversi bonus 2024 destinati alle famiglie, alle donne e ai giovani. Si va dalla nuova card “Dedicata a te” agli incentivi per le assunzioni a tempo indeterminato, compatibili anche con il Superbonus del 120% per chi assume, fino alle agevolazioni previste per le donne che vivono in condizioni svantaggiate.

Per quanto concerne la nuova card “Dedicata a te“, trattasi di un contributo di 500 euro annui per le famiglie in possesso di Isee fino a 15mila euro. La tessera è destinata all’acquisto di beni alimentari di prima necessità, carburanti o anche abbonamenti ai servizi di trasporto pubblico locale. 

Per il Bonus “Dedicata a te”, rispetto al passato, nel 2024 l’ammontare è salito a 500 euro e sono state introdotte nuove categorie di prodotti acquistabili. Tra gli altri: i prodotti Dpp e Igp, ortaggi, prodotti da forno surgelati, tonno e carne in scatola. Resta salva la possibilità di acquistare, come in precedenza, carni suine, ovine, bovine, caprine, pesce fresco, uova, latte e derivati, olio, prodotti di panetteria e di pasticceria, pasta, riso, farro, orzo, avena, mais, farina, conserve, alimenti per bambini e la prima infanzia, lieviti naturali, miele, zucchero, cacao in polvere, acqua, aceto di vino, caffè, tè, camomilla. Non si possono, invece, comprare tabacco, alcolici e bevande zuccherate. L’Inps ha già reso noto che i nuclei familiari che beneficeranno del contributo saranno al massimo 1,33 milioni.

Dal primo settembre 2024 scattano le agevolazioni contributive per l’assunzione a tempo indeterminato per i disoccupati di età inferiore a 35 anni previste dal decreto “Dl Coesione” approvato agli inizi di luglio. I benefici riguardano le assunzioni effettuate tra l’1 settembre e il 31 dicembre 2024. 

Sempre il decreto legge Coesione ha previsto un bonus per promuovere l’occupazione delle donne che vivono in condizioni di svantaggio sociale, prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 24 mesi. Anche questo caso, si tratta di uno sgravio sul pagamento dei contributi, che scatta per le assunzioni a partire dall’1 settembre. L’importo massimo di esonero contributivo è di 650 euro mensili per 24 mesi. Non c’è un limite di età per le donne che verranno assunte, ma se vivono e vengono contrattualizzate nella Zona Economica Speciale Zes devono essere disoccupate da almeno sei mesi, che salgono a 24 mesi per le donne lavoratrici che risiedono nelle altre regioni. Escluso anche in questo caso il lavoro domestico e l’apprendistato.

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“Stop agli smartphone per gli under 14”: l’appello dei pedagogisti

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Dai pedagogisti al mondo dello spettacolo, dagli intellettuali ai politici.

Tutti uniti nel chiedere al governo un’ulteriore stretta sugli smartphone: niente telefoni personali a chi ha meno di 14 anni, nessun profilo social per gli under 16. Si tratta di un appello promosso dal pedagogista Daniele Novara e dallo psicoterapeuta Alberto Pellai che arriva dopo il divieto di utilizzo degli smartphone in classe fino alla terza media – anche per scopi didattici – voluto dal ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara.

Lanciato anche come petizione su Change.org, raccoglieva già le firme di Paola Cortellesi, Alba Rohrwacher, Stefano Accorsi, Luca Zingaretti e tanti altri artisti. Un appello che secondo il ministro Valditara va nella direzione che ha “fortemente sostenuto” e che ha “trasformato in realtà con il divieto dell’utilizzo del cellulare fino a 14 anni nelle scuole italiane”. Una richiesta, aggiunge, che “smentisce chi a suo tempo (e ancora di recente) ha banalizzato la nostra iniziativa arrivando ad accusarci di essere ‘retrogradi’”.
Molto coraggioso e condivisibile” è poi il commento di Simona Malpezzi, vicepresidente della Commissione bicamerale Infanzia e adolescenza, all’appello dei pedagogisti.

Mentre il ministro per lo Sport e per i giovani, Andrea Abodi, dice di non credere “ai divieti, ma nell’educazione, al ruolo della scuola e delle famiglie”.
Secondo gli esperti, sono di tue tipi i danni che subiscono i bambini e le bambine interagendo con schermi e strumenti tecnologici: uno diretto, legato alla dipendenza” e “uno indiretto, perché l’interazione con gli schermi impedisce di vivere nella vita reale le esperienze fondamentali per un corretto allenamento alla vita”.
Per loro “è chiaro” che prima dei 14 anni avere uno smartphone personale possa essere dannoso così, come allo stesso modo, avere un profilo sui social prima dei 16.

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‘Digital Roots: innovazione e sviluppo nelle aree interne’, il 20 settembre il convegno ad Ariano Irpino

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Il convegno “Digital Roots: innovazione e sviluppo nelle aree interne” è un evento che si propone di esplorare come l’innovazione digitale possa trasformare e rilanciare le aree interne del nostro Paese. Avrà luogo presso il Salone delle Armi nel Castello Normanno di Ariano Irpino (Av), il 20 settembre alle ore 14,30.
Questo appuntamento rappresenta l’occasione per scoprire le storie di successo di imprenditori e operatori del settore digitale che, nonostante le sfide legate alla loro collocazione geografica nell’entroterra, sono riusciti a far crescere le loro attività grazie all’adozione di tecnologie innovative.

Nel corso del convegno ci sarà l’opportunità di ascoltare esperti, visionari e leader del settore che condivideranno le loro esperienze e strategie. L’obiettivo è non solo quello di mettere in luce il potenziale delle aree interne, ma anche di ispirare altri imprenditori a sfruttare le nuove tecnologie per superare le barriere e creare opportunità di crescita economica e sociale.

La convinzione è che la digitalizzazione rappresenti una chiave fondamentale per lo sviluppo sostenibile e inclusivo, specialmente in contesti spesso marginalizzati.
Con “Digital Roots” si vuole favorire il dialogo tra innovazione e tradizione, tra modernità e radici locali, per costruire un futuro dove le potenzialità digitali possano essere sfruttate ovunque, senza limiti territoriali.

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Nuovo piano EasyJet: rafforzati investimenti a Capodichino

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EasyJet chiude la propria base all’aeroporto Marco Polo di Venezia, nell’ambito della riorganizzazione delle proprie operazioni in Italia, con l’obiettivo di ottimizzare il proprio network e garantire una crescita sostenibile nel mercato italiano.

Lo annuncia oggi la compagnia di volo low cost, che tuttavia precisa che la decisione “non riflette la qualità della relazione commerciale con Save, che è sempre stata positiva e ha portato negli anni a uno sviluppo importante della compagnia su questo aeroporto”.

Verranno comunque mantenuti i collegamenti tra il capoluogo veneto e le principali destinazioni europee, tra cui Berlino, Londra e Parigi.
Il piano di rafforzamento della presenza in Italia prevede un’ulteriore crescita a Milano.
Tra gli altri elementi del piano, il consolidamento della crescita e degli investimenti sulla base di Napoli, dove nell’estate 2024 è stato aggiunto alla flotta un ottavo aereo.

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