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Napoli, si è sciolto il sangue di San Gennaro

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Alle 10.01 di questa mattina, presso la Cappella del Tesoro nel Duomo di Napoli, si è sciolto il sangue di San Gennaro. Un evento straordinario per tutta la città partenopea, simbolo di tranquillità e serenità per tutti, poiché il mancato scioglimento viene visto come segno di sventura.

Si tratta del secondo miracolo dell’anno, dopo quello del primo sabato di maggio e in attesa della celebrazione rituale di dicembre.

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““Caivano: la Riscossa attraverso il Cibo e la Comunità”

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A cura di Giuseppe Ziello.

Nel cuore di Caivano, tra mura che ricordano antiche storie e vicende recenti che ne hanno scalfito l’orgoglio, ieri, 12 ottobre 2024, si è respirata un’aria diversa. Non quella pesante e opprimente di una città schiacciata dal peso delle cronache nere e dei provvedimenti punitivi, bensì una brezza lieve, carica di speranza, profumo di cibo e suoni di risate. “Food & Show al Castello” è stata l’occasione che, senza alcun intento di endorsement politico, ha saputo mettere al centro la comunità, facendole riscoprire il piacere dello stare insieme, della condivisione, della vera essenza di una collettività che non si arrende alle difficoltà.

La piazza si è riempita di volti familiari e di nuovi sguardi curiosi, attratti dall’invito universale del cibo di strada. Dodici food truck, simbolo di una nuova vitalità, si sono posizionati come sentinelle di questo riscatto: tra i sapori avvolgenti delle crepes artigianali di Riccioli D’oro e gli intensi aromi dei panini del Double Puork, è stato impossibile non essere travolti dall’energia che percorreva il pubblico. Non c’erano fazioni, non c’era il peso del passato: c’era solo la gioia di essere lì, presenti, di nuovo a contatto, senza maschere e senza barriere.

L’odore delle pizze fumanti di MeToo, con la loro semplicità così ricca di tradizione, si mescolava all’inconfondibile fragranza del panino con polpo degli amici pugliesi di Apulia. Era un sinfonico concerto di sapori, ma anche di suoni: dal crepitio degli arrosticini della Macelleria Sciannella al tintinnio dei bicchieri riempiti con Spritz, la piazza era viva, vibrante. Persino chi si trovava lì per la prima volta non poteva fare a meno di sentirsi parte di qualcosa di più grande, di un tessuto che, nonostante le ferite, si stava lentamente ricucendo.

Ma la festa, come spesso accade, non è rimasta immune dagli spettri della gelosia e dell’invidia. In un paese in cui il male sembra avere radici profonde, c’è sempre chi tenta di sporcare la tela appena stesa con pennellate di diffidenza e malizia. Segnalazioni di presunte anomalie tra gli espositori, denunce prive di fondamento, sembravano voler spegnere l’entusiasmo appena riacceso. Tuttavia, il tentativo si è rivelato vano. Gli organizzatori, insieme agli espositori, hanno saputo dimostrare con trasparenza la regolarità di ogni dettaglio. Anzi, è stato proprio grazie a questa unità che le ombre sono state dissolte, e l’evento ha continuato a brillare nella sua purezza. È come se la stessa città avesse voluto ribellarsi all’ennesima ingiustizia, sostenendo con forza la verità: quella di un popolo che, finalmente, vuole rinascere.

Il palco, animato dalle associazioni locali, ha rappresentato l’anima pulsante della serata. Ogni intervento, ogni spettacolo, ha raccontato la storia di un territorio che non si arrende. Ma forse il momento più significativo è stato quello in cui la gente, quasi senza accorgersene, ha cominciato a parlarsi. Non più solo sguardi fugaci e distratti, ma dialoghi veri, sinceri. Persone che si riscoprivano vicine, accomunate da una voglia di riscatto che non conosceva confini politici o ideologici.

E oggi, mentre il sole torna a illuminare il Castello, si replica. Il profumo del cibo, il rumore allegro della gente, e questa volta, un appuntamento da non perdere: uno spettacolo comico che promette di strappare più di qualche risata. Ma oltre le risate, c’è qualcosa di più profondo che si sta costruendo. La comunità ha finalmente capito che solo insieme, attraverso la comunicazione, lo scambio e la condivisione, può superare il peso del passato e guardare al futuro con occhi nuovi.

Come diceva Antoine de Saint-Exupéry: “L’essenziale è invisibile agli occhi.” E a Caivano, ieri, quell’essenziale era nell’aria, nel profumo del cibo, nel suono delle risate, e nel semplice, potente gesto di parlarsi.”

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Esercitazione Campi Flegrei, a Napoli insediato il Centro operativo comunale

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Nell’ambito dell’esercitazione nazionale per il rischio vulcanico ai Campi Flegrei – EXE Flegrei 2024, questa mattina si è insediato a Napoli il Centro operativo comunale per il coordinamento delle attività.

Nel pomeriggio di oggi è prevista la simulazione del passaggio alla fase di allarme per eruzione imminente.

La popolazione sarà avvertita tramite il sistema IT-alert: alle 17.00 sui telefoni cellulari attivi sul territorio della Campania verrà inviato un messaggio di allarme nel quale sarà comunque specificato che si tratta di un test. Nella mattinata di domani, invece, è prevista la simulazione dell’allontanamento in forma assistita alla quale possono partecipare tutti i cittadini, sia quelli che si sono registrati tramite il form presente sul sito del Comune, sia quanti si recheranno – dalle ore 9.00 alle 10.15 – nell’area di attesa di riferimento: viale della Liberazione per il quartiere Bagnoli, via Leonardo Bianchi – parcheggio Monaldi per il quartiere Chiaiano, via Gian Battista Marino (altezza curva A stadio Maradona) per il quartiere Fuorigrotta e piazza Giovanni XXIII per il quartiere Soccavo.
Da ciascuna area di attesa, i cittadini verranno accompagnati dai pullman della Regione Campania alle corrispondenti aree di incontro: stazione RFI Napoli Centrale (per Bagnoli e Soccavo), stazione RFI Porta AV-Afragola (per Fuorigrotta) e stazione RFI Villa Literno (per Chiaiano). Nell’area di incontro sarà effettuato un test di registrazione e verranno fornite informazioni sul piano di accoglienza. Terminato l’iter dell’esercitazione, saranno distribuiti gadget ai partecipati. Per consentire le attività di esercitazione sono state disposte delle limitazioni alla circolazione. Nella nona Municipalità, dalle ore 20.00 di oggi alle ore 14.00 di domani e comunque fino a cessate esigenze, è istituito il divieto di circolazione e di sosta con rimozione coatta dei veicoli (ad eccezione dei mezzi di soccorso e di quelli autorizzati per l’esercitazione) in piazza Giovanni XXIII. Nella decima Municipalità, dalle ore 14.00 di oggi alle ore 14.00 di domani e comunque fino a cessate esigenze, in via Giambattista Marino presso lo slargo antistante lo stadio Maradona – tratto compreso tra via Galeota (tratto via Tansillo-via Marino) e via Claudio (tratto uscita sottopasso Claudio-via Marino) è istituito il divieto di circolazione e di sosta con rimozione coatta dei veicoli (ad eccezione dei mezzi di soccorso e di quelli autorizzati per l’esercitazione) nonché la revoca delle aree riservate alla sosta a pagamento.

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Israele attacca le basi Onu in Libano, il ministro Tajani: “Gli italiani non si toccano, è inammissibile”

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Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, non usa mezze misure per commentare gli attacchi dell’esercito israeliano contro le basi delle Nazioni Unite nel Sud del Libano.

Infatti, per la seconda volta in 24 ore Israele ha aperto il fuoco sul quartier generale della missione Unifil, l’operazione di peacekeeping che da quasi vent’anni fa da cuscinetto al confine, della quale fa parte anche un consistente contingente italiano.

Ecco le parole del vicepremier Tajani:

“Oggi abbiamo scritto di nuovo al ministro degli Esteri israeliano. Aspettiamo che facciano l’inchiesta e, visto che ci sono prove inequivocabili che sono stati i soldati israeliani a sparare contro le basi Unifil, e stamattina c’è stato un altro incidente in una base in cui c’erano una settantina di soldati italiani, ribadisco che è inammissibile. Il governo continua a mandare messaggi chiari al governo di Israele: che i soldati italiani non si toccano, perché non sono militanti di Hezbollah ma sono quelli che hanno sempre garantito con un grande rispetto delle regole e lavorando per la pace, una situazione che permettesse anche alla popolazione civile israeliana di essere tutelata”.

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