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Inchiesta, capi ultrà di Inter e Milan insieme in un business d’oro

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Emergono nuovi particolari per quanto concerne il caso ultras di Inter e Milan, che ha portato all’arresto nella giornata di ieri di ben 19 esponenti delle due curve e dei loro capi ultrà.

Infatti pare ci fosse un patto di non belligeranza tra le due tifoserie, legato al controllo generale che essi esercitavano sui biglietti delle partite e sui parcheggi allo stadio. Il loro modus operandi prevedeva punizioni esemplari a chi avesse provato ad ostacolare il procedere del business.

Pertanto tale business era basato sul controllo dei parcheggi e delle bevande dentro lo stadio Meazza, ma anche sulle estorsioni sui biglietti delle partite, senza dimenticare il bagarinaggio, il merchandising e il facchinaggio.

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Spiava i conti correnti di Meloni, Giambruno e La Russa: nei guai ex dipendente di Intesa Sanpaolo

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La Procura di Bari ha aperto un’inchiesta su un ex dipendente di Intesa Sanpaolo che avrebbe effettuato oltre 6mila accessi a conti correnti, tutti abusivi.

Nel mirino della Procura ci sono militari, vip e soprattutto politici, a partire dalla premier Giorgia Meloni, sua sorella Arianna, capo della segreteria politica di FdI, e anche l’ex compagno Andrea Giambruno, oltre ai ministri Daniela Santanché e Guido Crosetto, il presidente del Senato Ignazio La Russa e il procuratore della Dna Giovanni Melillo.

Tuttavia questi nomi sono solo una parte dei migliaia di titolari di conti correnti monitorati dall’ex dipendente della banca. In particolare il funzionario fu licenziato lo scorso 8 agosto, e ora rischia grosso per l’apertura di un procedimento disciplinare a suo carico, che potrebbe accertare la sua colpevolezza nell’aver violato la segretezza di dati ipersensibili su personalità politiche.

Intanto, la premier Meloni ha così commentato l’inchiesta su X:

“Dossieraggio quotidiano. Dacci oggi il nostro dossieraggio quotidiano”.

Al momento la Procura sta cercando di capire il perché di questi accessi illegali, poiché sarebbero stati quasi 7mila tra il 21 febbraio 2022 e il 24 aprile 2024, che avrebbero riguardato gli oltre 3500 clienti portafogliati di 679 filiali di Intesa Sanpaolo sparse in tutta Italia.

Inoltre, uscendo dalla compagine governativa, risulterebbero essere stati violati i conti dei governatori rispettivamente di Puglia e Veneto, Michele Emiliano e Luca Zaia, del procuratore della Repubblica di Trani, Renato Nitti, di ufficiali dell’Arma e della Guardia di Finanza.

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Chiara Ferragni, la Procura di Milano chiude le indagini sull’inchiesta che la riguarda

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La Procura di Milano ha chiuso le indagini nei confronti di Chiara Ferragni e di altre persone, in vista della richiesta di processo per l’accusa di truffa aggravata.

Al centro dell’inchiesta ci sono i casi di presunta pubblicità ingannevole legata alle vendite, a prezzi maggiorati e mascherate con iniziative benefiche del pandoro ‘Pink Christmas’ Balocco e delle uova di Pasqua-Dolci Preziosi, avvenute nel periodo tra il 2021 e il 2022.

Ecco il commento dei legali di Chiara Ferragni sulla chiusura delle indagini:

“Riteniamo che questa vicenda non abbia alcuna rilevanza penale e che i profili controversi siano già stati affrontati e risolti in sede di Agcom. Avvieremo al più presto un confronto con i Pubblici Ministeri e confidiamo in una conclusione positiva della vicenda. Chiara Ferragni ha fiducia nel lavoro della magistratura e che la sua innocenza venga acclarata quanto prima”.

Inoltre, l’atto di chiusura dell’inchiesta riguarda anche il suo ex stretto collaboratore Fabio Damato, Alessandra Balocco, titolare dell’azienda piemontese produttrice del Pandoro e Franco Cannillo della Dolci Preziosi.

Intanto in una nota della Procura sono stati ipotizzati i reati di truffa continuata e aggravata in relazione alle operazioni commerciali ‘Pandoro Balocco Pink Christmas Limited Edition Chiara Ferragni’ e Uova di Pasqua Chiara Ferragni-sosteniamo i Bambini delle Fate’.

Pertanto, questo è quanto scritto nel comunicato firmato dal procuratore Marcello Viola:

“Le indagini hanno permesso di ricostruire la pianificazione della diffusione di comunicazioni di natura decettiva, volte a indurre in errore i consumatori in ordine al collegamento tra l’acquisto dei prodotti pubblicizzati e iniziative benefiche”.

Per la Procura di Milano l’ingiusto profitto contestato a Chiara Ferragni sarebbe di poco più 2 milioni e 200 mila euro.

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Shock in Austria, neurochirurgo fa trapanare il cranio di un paziente alla figlia 13enne durante un’operazione

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Ha dell’incredibile quanto avvenuto all’ospedale universitario di Graz, in Austria, dove un uomo di 33 anni giunto al Pronto Soccorso dopo un incidente avvenuto in una foresta, è stato subito portato in sala operatoria per un intervento chirurgico d’urgenza.

Durante l’intervento però, il neurochirurgo avrebbe lasciato che la figlia tredicenne partecipasse all’operazione facendo un foro nel cranio del paziente. Per fortuna l’operazione è riuscita, ma ciò nonostante il team chirurgico presente e il medico sono stati subito messi sotto torchio dall’ufficiale del Pubblico Ministero di Graz per chiarire la vicenda.

Pertanto, a seguito delle prime indagini di fine luglio, la presunta vittima ha scoperto dai media quanto gli era accaduto e ha poi informato la Polizia. Il chirurgo e un altro dipendente sono stati cacciati dall’ospedale e sono ora sotto indagine.

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