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Casoria

CASORIA. Cinema Sotto le Stelle: primo evento, prime polemiche sul Festival

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La prima edizione del festival del cinema all’aperto “Cinema sotto le stelle”, tenutosi a Casoria, nel mese di settembre sembra aver sollevato più polemiche che entusiasmo. L’iniziativa, organizzata presso la villa comunale di via Pio XII e quella di via Enrico Toti, prevedeva sette proiezioni cinematografiche all’aperto, un evento che avrebbe potuto arricchire l’offerta culturale della città. Tuttavia, la spesa di 9.000 euro per l’organizzazione dell’evento e il metodo di assegnazione dei fondi hanno suscitato più di un sospetto, sollevando interrogativi su eventuali anomalie.

Il cuore della questione: Affidamento Dubbio

L’organizzazione del festival è stata affidata a seguito di una manifestazione d’interesse indetta dal Comune di Casoria. Qui è emersa la prima perplessità. L’evento è stato assegnato a una APS (Associazione di Promozione Sociale) la Proloco di Casoria (ente non commerciale) anziché a un operatore economico, come previsto dalla stessa manifestazione d’interesse. Questo cambiamento ha immediatamente sollevato dubbi circa la regolarità della procedura, e molti si chiedono se una proloco APS possa essere considerata idonea a partecipare a un bando destinato a operatori economici.

A partecipare alla manifestazione d’interesse sarebbero stati tre “operatori”, secondo la determina di affidamento che si evince dal portale del comune di Casoria, ma la commissione ha scelto la Proloco APS di Casoria, associazione che negli ultimi anni non aveva intrattenuto rapporti significativi con il Comune di Casoria. La decisione solleva ancor più interrogativi se si considera che il presidente della proloco è un amico personale del consigliere comunale del Movimento 5 Stelle Stefano Balestrieri. Balestrieri, insieme al presidente della proloco, gestiscono da anni l’associazione culturale Frammenti d’Arte, un legame che accresce i sospetti su possibili favoritismi.

Coincidenze o Conflitto d’Interessi?

La decisione di affidare un evento così significativo proprio a una Proloco il cui presidente ha legami stretti con un consigliere comunale del M5S appare quantomeno curiosa. Tra i volti più visibili dell’evento c’era anche il vicesindaco di Casoria, Gaetano Palumbo, che si è fatto fotografare divertito durante la rassegna cinematografica insieme a Balestrieri e al presidente della Proloco. La stessa proloco che, stranamente, è stata scelta per gestire questo primo evento di rilievo, nonostante la scarsissima collaborazione con il comune negli ultimi anni.

Al di là del rapporto amichevole tra il consigliere del M5S e il presidente della Proloco, emergono ulteriori interrogativi sull’opportunità di affidare eventi pubblici a soggetti legati a figure politiche. Non si tratta solo di una questione formale o amministrativa, ma di trasparenza e correttezza nell’uso di fondi pubblici. Inoltre, l’evento già programmato sarebbe stato completamente stravolto e il comune di Casoria rischia anche di perdere i fondi stanziati per gli eventi della città metropolitana di Napoli. Cercheremo di approfondire anche questa questione, se è possibile una cosa del genere e dare un appalto “chiavi in mano” così recita la manifestazione d’interesse pubblicata sul portale del comune di Casoria.

È lecito che una proloco APS partecipi e vinca una manifestazione d’interesse destinata a operatori economici? La risposta a questa domanda sarà cruciale per chiarire se la procedura adottata dal Comune di Casoria sia conforme alle normative vigenti.

Prime Ombre sull’Assessorato alla Cultura

Quello che doveva essere il battesimo culturale del vicesindaco Gaetano Palumbo si sta invece trasformando in un campo minato di polemiche e sospetti. Il festival “Cinema sotto le stelle” avrebbe potuto essere un punto di partenza per una rinascita culturale della città, ma invece lascia una scia di dubbi e perplessità.

Resta da capire se il Comune deciderà di chiarire pubblicamente le dinamiche di questa assegnazione. L’assessorato alla cultura, appena agli inizi, dovrà dimostrare di operare con trasparenza e imparzialità, qualità fondamentali per un’amministrazione che vuole porsi come esempio di correttezza e buona gestione dei fondi pubblici. I cittadini di Casoria meritano chiarezza e fiducia nelle istituzioni, specialmente in un settore cruciale come la cultura.

Il futuro di questa nuova amministrazione, e in particolare dell’assessorato alla cultura, sarà probabilmente giudicato anche dalla capacità di gestire situazioni come questa.

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Casoria

Santo ucciso, il 17enne confessa: “Mi hanno sporcato le scarpe di 500 euro, me la sono presa”

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Confermata la versione della scarpa sporcata: Luigi, il 17enne di Barra accusato dell’omicidio di Santo Romano, ucciso a San Sebastiano al Vesuvio nella notte tra venerdì e sabato.

Avevo le scarpe griffate Versace, le ho pagate 500 euro, me le hanno sporcate e me la sono presa” – queste le parole del minore reo confesso dell’omicidio, rese note da Il Mattino. Da un banale pestone, dunque, sarebbe scaturita la lite, degenerata nel sangue.

C’è un video agli atti dell’inchiesta che mostra gli ultimi istanti di vita di Santo: dopo la discussione il ragazzo si sarebbe allontanato dalla Smart con a bordo il 17enne poi pare tornare indietro, quasi come se cercasse ancora un chiarimento. Pochi metri e una torsione del corpo, come se stesse per lanciare un oggetto, sarebbero bastati per scatenare il panico: il giovane calciatore è stato freddato con un colpo di pistola al petto.

In queste ultime ore è, inoltre, emerso che Luigi poco prima avesse litigato con un altro coetaneo. C’è la testimonianza di un ragazzo che racconta di averlo visto puntare la pistola alla gola del rivale, posizionando l’arma sotto il mento.

“Sì ho litigato con un altro ragazzo prima di uccidere Santo Romano ma non ho mai estratto la pistola” – avrebbe dichiarato il 17enne, confermando la lite. Un tassello in più che sembra far presagire la chiara intenzione di trovare un pretesto per far esplodere la violenza, avvalorata già dal semplice fatto di uscire di casa con una pistola in tasca.

Poi l’ultima drammatica scena raccontata da un’altra testimone: “Ho visto Santo alzare la maglietta e mostrare il buco che aveva al petto”.

La fidanzata e gli amici, intanto, negano la versione fornita dal legale del 17enne: Santo è la vittima, non aveva aggredito nessuno, non ci sarebbe stato nessun pestaggio e nessuna spallata da parte sua. Avrebbe compiuto un gesto con la mano come per lanciare qualcosa (senza lanciare di fatto nulla). E in nessun caso il gesto folle di premere il grilletto di una pistola contro un ragazzo di 19 anni sarebbe giustificabile ed è assurdo che si faccia passare come una “reazione di difesa”.

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Casoria

Casoria, finiscono a coltellate per le damigiane di vino: arrestate due persone

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Dalle parole ai fatti il passo è stato breve.

Al centro della contesa – iniziata a parole e poi finita a coltellate e a colpi di spranga – la proprietà di alcune damigiane di vino.

Due uomini, si tratta di due cognati, finscono in manette; altri due uomini (altri due cognati) e una donna, che è la sorella di due dei contendenti, finiscono in ospedale.
La vicenda è accaduta a Casoria, nel Napoletano.

I protagonisti, tutti incensurati, hanno rispettivamente 61, 66, 56 e 65 anni gli uomini, mentre la donna ha 58 anni. La controversia nasce poco prima di cena. Al centro della lite la proprietà di alcune damigiane di vino. Non si arriva a una soluzione sul problema fiaschi e la discussione sfocia nel sangue. Poco prima dell’arrivo dei carabinieri i quattro cognati se le danno di santa ragione e interviene anche la donna.
Il 61enne afferra un coltello e sferra due fendenti nel fianco del cognato 56enne. Il terzo cognato – il 66enne – impugna una spranga in ferro e colpisce alla testa il quarto parente, il 65enne.
Durante la lite viene ferita anche la donna, per lei un braccio fratturato.

I feriti ne avranno per 30 e 10 giorni. Le armi sono state sequestrate mentre i due assalitori sono stati arrestati. Gli indagati devono rispondere di tentato omicidio e sono stati trasferiti in carcere.

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Casoria

Il 15enne accoltellato all’Uci Cinemas di Casoria è un calciatore della Salernitana

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“Forza, Emanuele: ti aspettiamo presto in campo e allo stadio con noi”.
È il messaggio lanciato dalla Salernitana e rivolto al giovane che sabato sera è stato accoltellato in un centro commerciale di Casoria. Il ragazzo, infatti, è un tesserato del settore giovanile del club campano che, in un momento particolarmente delicato, ha voluto manifestare vicinanza ad Emanuele e alla sua famiglia.

Ora è ricoverato nell’ospedale del Mare di Napoli ma non è in pericolo di vita.
“Tutta la società si augura di rivederlo presto di nuovo in campo, in primis il patron Danilo Iervolino, insieme a dirigenti, tecnici e calciatori della prima squadra, oltre che a staff, allenatori e compagni nella formazione giovanile”, il messaggio della società che presto farà visita al ragazzo con il responsabile del settore giovanile Stefano Colantuono.

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