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Bacoli, Nabilah chiuso per presunti abusi edilizi: il comunicato

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Presunti abusi edilizi. Questo è quanto stabilito dal provvedimento, con apposita ordinanza, che ha portato alla chiusura del Nabilah.

A darne notizia ci ha pensato il sindaco di Bacoli, Josi Della Ragione. In particolare, al Nabilah viene contestata la realizzazione di opere senza permessi su un’area demaniale, con il comune che ha richiesto il ripristino dello stato dei luoghi e la cessazione delle attività di ristorante e bar.

Pertanto, il comunicato diramato e firmato dall’AD Luca Iannuzzi spiega che “i provvedimenti emessi dal Comune di Bacoli sono fondati su presupposti erronei che la società si riserva di chiarire nelle sedi competenti”.

Inoltre, la società annuncia di voler “instaurare in primo luogo un dialogo costruttivo con l’ente, riservandosi ovviamente in caso di mancata considerazione delle legittime istanze di riesame il ricorso agli organi di giustizia amministrativa competenti per le diverse azioni a tutela della società, della sua immagine, dei suoi legittimi interessi patrimoniali e per la salvaguardia dei rapporti di lavoro”.

Tale provvedimento era stato preannunciato dallo stesso sindaco di Bacoli sui social:

“Non se ne poteva più! Abbiamo chiuso un locale per cerimonie a Bacoli. Aveva realizzato 13 abusi edilizi su suolo demaniale, in uno spazio di proprietà di tutti. Ma continuava a fare eventi arrecando disagi alla quiete pubblica ed alla viabilità. È scattata anche l’ordinanza di demolizione. Le opere dovranno essere abbattute. Tra queste, anche pedane e tendostrutture abusive per più di 400 mq, e strutture per 500 mq utilizzate con cambi di destinazioni d’uso mai autorizzati. Sul mare. Un fatto insopportabile. È uno dei simboli di chi, per troppo tempo, ha considerato la spiaggia non come un patrimonio collettivo da gestire temporaneamente. Ma alla stregua di una proprietà privata. In cui poter fare di tutto, senza i necessari titoli edilizi. Senza autorizzazioni. E così ristorante e bar venivano allargati a dismisura”.

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A Salerno un presidio di solidarietà per il Colonnello indagato nell’omicidio Vassallo

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SALERNO, 14 novembre 2025 – Un’ondata di solidarietà ha animato questa mattina la Cittadella Giudiziaria di Salerno, dove un nutrito gruppo di amici ed ex colleghi si è radunato in sostegno del Colonnello dei Carabinieri Fabio Cagnazzo, indagato nell’inchiesta sull’omicidio del “sindaco-pescatore” Angelo Vassallo.

I manifestanti, alcuni giunti perfino da Lazio e Sicilia, hanno indossato magliette e casacche con la scritta “Io sto con Fabio Cagnazzo” e hanno posizionato uno striscione con la richiesta “Verità e giustizia anche per Fabio Cagnazzo”. Il presidio si è tenuto in concomitanza con il prosieguo dell’udienza preliminare all’interno del Palazzo di Giustizia.

Un amico del Colonnello ha preso la parola, sottolineando le ragioni della mobilitazione: “Siamo qui per testimoniare vicinanza a Fabio e chiedere la verità processuale. Siamo estremamente convinti dell’innocenza di Fabio, lui è il primo che chiede giustizia non solo per sé ma anche per il sindaco Vassallo”.

Il portavoce ha poi aggiunto un’affermazione forte, evidenziando il profilo di Cagnazzo: “Lui è un uomo delle istituzioni, è un colonnello dei carabinieri che ha arrestato centinaia di latitanti e non è possibile che debba essere il capro espiatorio di questa vicenda”.

Presente al presidio anche la sorella del Colonnello Cagnazzo, mentre il figlio di Angelo Vassallo, Antonio, è stato visto accedere in Tribunale, rendendo l’atmosfera ancora più carica di attesa e tensione.

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Studenti in piazza a Napoli, anche bara per morte scuola pubblica

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Espongono striscioni e urlano slogan contro ‘genocidio, repressione e riarmo, gli studenti che sono scesi in piazza oggi a Napoli in un corteo partito da Piazza Garibaldi.

La manifestazione rientra nelle iniziative del #Nomeloniday promosso in diverse piazze italiane.
    In marcia anche una bara con sopra un fiore e una croce a simboleggiare la morte della ‘scuola pubblica, laica, antifascista’.

Tra i temi della protesta la denuncia della situazione a Gaza ed il no alla ‘militarizzazione’ del sapere e la necessità di una inversione totale rispetto alle politiche sul clima.

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Campania maglia nera nella lettura e nell’ educazione: meno della metà degli adolescenti legge libri

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Un allarmante quadro sulla condizione degli adolescenti in Campania emerge dalla 16esima edizione dell’Atlante dell’infanzia a rischio in Italia, “Senza filtri”, diffuso da Save the Children. La regione si conferma in ritardo su indicatori cruciali legati alla povertà educativa, alla cultura e al benessere.

La Campania si distingue negativamente per la scarsa partecipazione dei giovani ad attività culturali ed educative al di fuori del contesto scolastico:

Raffaela Milano, direttrice del Polo ricerche di Save the Children, ha sottolineato che le disuguaglianze economiche, educative e sociali si fanno più pesanti proprio in questa fase cruciale della crescita, rischiando di compromettere il futuro delle nuove generazioni. La situazione critica si riflette anche nel sistema educativo:

Dispersione Implicita: La Campania registra il tasso di dispersione implicita (ragazzi che terminano gli studi senza possedere le competenze di base) più alto tra le regioni italiane, toccando il 17,6%.

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