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Giustizia

Nicola Gratteri: “Con questo Governo non ci sarà la riforma del 41 bis né saranno legalizzate le droghe leggere”

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“In questo Governo due cose non possono succedere, e non succederanno: la prima è la riforma del 41bis, e un’altra cosa che non passerà mai è la legalizzazione delle droghe leggere, anche perché il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri è Mantovano che è da sempre contrario”.

Lo ha detto il procuratore di Napoli, Nicola Gratteri, rispondendo alle domande della conduttrice del programma radiofonico ‘Ping pong’ Annalisa su Radio1 Rai.

«Sul resto – ha aggiunto il magistrato – può succedere di tutto perché stanno facendo delle riforme che non mi sarei mai immaginato di leggere, per esempio l’ordinanza di custodia cautelare che deve essere controfirmata da tre giudici».

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Calcio

Tar, inammissibile il ricorso sullo scudetto 18/19 della Juventus

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È stato dichiarato inammissibile dal Tar del Lazio il ricorso con il quale l’Associazione Club Napoli Maradona e il Codacons sollecitavano la revoca dello scudetto 2018-2019 alla Juventus e la sua assegnazione al Napoli.

La controversia traeva origine dai fatti riguardanti la Juventus F.C., che nella gestione finanziaria nel corso delle stagioni 2018-2019, 2019-2020 e 2020-2021 avrebbe alterato il valore dei calciatori in bilancio, così determinando valori complessivi di apparente equilibrio finanziario, con la possibilità di acquisire calciatori di livello agonistico superiori rispetto alle proprie capacità finanziarie effettive.

L’Associazione Club Napoli Maradona e il Codacons, interessate all’assegnazione dello scudetto 2018-2019 alla Società Napoli, si sono rivolte al Tar chiedendo l’accertamento dell’illegittimità e il relativo annullamento della decisione della Corte Federale di Appello della Figc del 30 gennaio 2023.
Contestavano questa decisione – è lo stesso Tar a ricostruirlo in sentenza – nella parte in cui, pur avendo accertato che la Juventus ha alterato la regolarità del campionato 2018-2019, non ha disposto la sanzione della revoca dello scudetto o quantomeno la retrocessione all’ultimo posto in classifica o la penalizzazione di 15 punti, con assegnazione dello scudetto alla seconda, ovvero il Napoli.

Con motivi aggiunti, i ricorrenti, premettendo che nelle more alla Juventus è stata inflitta una penalizzazione di 10 punti, hanno impugnato anche questa decisione.

Il Tar adesso ha ritenuto fondate le eccezioni pregiudiziali sollevate dalla Juventus che attengono al “difetto di condizioni dell’azione in capo alle associazioni ricorrenti”, rilevando che “l’Associazione Club Napoli Maradona e il Codacons pretendono di agire in sostituzione della SSC Napoli Spa per far conseguire a quest’ultima Società lo scudetto 2018/2019, e, quindi, un’utilità di stretta pertinenza della stessa.

In effetti esse non agiscono per un interesse sostanziale proprio ma per far valere in giudizio una situazione giuridica soggettiva altrui, con la conseguente violazione del principio di divieto di sostituzione processuale” previsto dal Codice.

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Cronaca

Riciclaggio e camorra, scarcerato gestore di una nota pizzeria napoletana

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È stata disposta la scarcerazione per Massimiliano Di Caprio, 49 anni, l’obbligo di firma per la moglie, Deborah Capasso, 47 anni, nell’ambito dell’indagini sul riciclaggio dei soldi del clan Contini nella pizzeria “Dal presidente” di Napoli.

La decisione giunge a seguito di una decisione della Corte di Cassazione che, secondo quanto spiega uno dei legali dei due indagati, l’avvocato Fabio Visco “ha ritenuto non provato il collegamento tra Di Caprio, Capasso e la camorra”.
 
Il tribunale del Riesame aveva qualche mese fa confermato il carcere per Massimiliano Di Caprio (difeso dagli avvocati Vittorio Giaquinto e Fabio Visco) e disposto invece i domiciliari per la moglie (difesa dagli avvocati Fabio Visco e Leopoldo Perone).

I giudici confermarono la misura cautelare dei domiciliari a un ispettore che, secondo la DDA, avrebbe ricoperto il ruolo di socio occulto del gestore di fatto della nota pizzeria partenopea.
Tutti e tre vennero raggiunti da una misura cautelare lo scorso 14 maggio notificata anche ad altri due indagati. Contestualmente venne disposto ed eseguito un sequestro di beni mobili e immobili, pizzeria compresa, per un valore di 3,5 milioni di euro.
   

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Cronaca

Investì e uccise Rita sulle strisce pedonali a Napoli: condannato a 8 anni

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È stato condannato a 8 anni di reclusione il conducente 24enne che, il 5 maggio 2024, investì mortalmente Rita Granata mentre attraversava sulle strisce pedonali in via Leopardi.

Lo rende noto il Comune di Napoli in un comunicato.

L’incidente – ricorda la nota – avvenne alle ore 4:15.
La giovane, residente in zona, venne travolta mentre rientrava a casa. L’investitore si allontanò senza prestare soccorso, tornando sul luogo dell’incidente solo alcune ore più tardi.
Rita Granata, soccorsa in condizioni critiche, fu trasportata inizialmente all’ospedale San Paolo e successivamente trasferita d’urgenza a Nocera Inferiore, dove morì l’8 maggio dopo tre giorni di agonia.
Il Giudice per le Indagini Preliminari ha emesso ieri una condanna di primo grado a 8 anni di reclusione, già ridotta per i benefici del rito abbreviato, accogliendo integralmente le richieste del Pubblico Ministero.
Determinante per il raggiungimento della verità è stata la ricostruzione dell’evento, condotta dal personale dell’Infortunistica Stradale della Polizia Locale di Napoli, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Napoli.

Le indagini hanno permesso di accertare gravi responsabilità a carico del 24enne, riconosciuto colpevole di omicidio stradale aggravato. È emerso, infatti, che il veicolo viaggiava a una velocità di gran lunga superiore al limite consentito e che l’imputato era alla guida in stato di ebbrezza alcolica e sotto l’effetto di sostanze stupefacenti al momento dell’incidente.

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