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Giustizia

Nicola Gratteri: “Con questo Governo non ci sarà la riforma del 41 bis né saranno legalizzate le droghe leggere”

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“In questo Governo due cose non possono succedere, e non succederanno: la prima è la riforma del 41bis, e un’altra cosa che non passerà mai è la legalizzazione delle droghe leggere, anche perché il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri è Mantovano che è da sempre contrario”.

Lo ha detto il procuratore di Napoli, Nicola Gratteri, rispondendo alle domande della conduttrice del programma radiofonico ‘Ping pong’ Annalisa su Radio1 Rai.

«Sul resto – ha aggiunto il magistrato – può succedere di tutto perché stanno facendo delle riforme che non mi sarei mai immaginato di leggere, per esempio l’ordinanza di custodia cautelare che deve essere controfirmata da tre giudici».

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Giustizia

Seprazione delle carriere, l’ANM: “Il Ministro Nordio firmò contro nel 1994”

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“Contrario da pubblico ministero, favorevole da ministro. Carlo Nordio, il guardasigilli che oggi dà il nome al disegno di legge costituzionale per la separazione delle carriere, è lo stesso Carlo Nordio che, da pm, firmava un appello contro la separazione. Lo dimostra questa lettera firmata dall’allora magistrato a Venezia e inviata all’Anm. Era il 3 maggio 1994″.

È quanto si legge sul sito online ‘La magistratura’, rivista a cura dell’Associazione nazionale magistrati, in cui viene anche pubblicato un documento del 1994 con intestazione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Venezia, che fu inviato via fax alla sede romana dell’Associazione nazionale magistrati, in cui Nordio sottoscrive assieme ad altri magistrati di essere “contrario alla divisione delle carriere dei magistrati con funzioni requirenti e con funzioni giudicanti”. 

In quegli anni ero contro la separazione delle carriere perché auspicavo che la magistratura restasse compatta, in tempo di stragi e tangentopoli. Poi ci fu il caso del suicidio di un indagato in una mia inchiesta a Venezia. Da lì capìì che si stava esagerando e nel 1995 cambiai idea, tanto che anche alcuni giornali il giorno dopo titolarono su questa mia nuova decisione. Del resto non sono stato certo l’unico tra i magistrati, tra i politici e tra i giornalisti a cambiare idea. Nel 1997 fui chiamato dai probiviri dell’Anm per render conto delle mie idee, che ribadìi”. Lo ha detto all’ANSA il ministro della Giustizia Carlo Nordio in merito al documento del 1994 diffuso dall’Anm.

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Cronaca

Samuele gettato nel vuoto dal balcone in via Foria, sconto di pena per il domestico Mariano Cannio

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Dodici anni di reclusione la condanna per Mariano Cannio, ritenuto responsabile dell’omicidio del piccolo Samuele Gargiulo. Sono stati i giudici della terza corte di assise di appello a firmare la condanna a 12 anni per l’ex domestico che gettò dal balcone il bambino a casa del quale stava svolgendo il proprio lavoro.

Confermato l’omicidio volontario, escluso aggravante della minorata difesa, concesse attenuanti generiche, riconosciuto anche il vizio parziale di mente.

Il 27 settembre del 2021, in via Foria, Samuele fu lanciato dal balcone. Oggi, alla luce della sentenza pronunciata dalla terza corte di assise appello – presidente Vittorio Melitosi trattò di un omicidio volontario.

Aula 319, la famiglia della vittima era assistita dal penalista Domenico De Rosa. Resta detenuto in cella Mariano Cannio, assistito dalla penalista Mariassunta Zotti: si passa da una condanna iniziale a 18 anni a una condanna a 12 anni. La difeso ha ottenuto l’esclusione della aggravante della minorata difesa e la concessione delle attenuanti generiche.

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Cronaca

Terra dei Fuochi, Corte Europea dei Diritti Umani: “Le vite sono a rischio”

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“Le autorità italiane mettono a rischio la vita degli abitanti della Terra dei Fuochi, l’area campana coinvolta nei decenni scorsi nell’interramento di rifiuti tossici”.

Lo ha stabilito la Corte europea dei diritti umani che ha condannato l’Italia che, pur riconoscendo la situazione, non ha preso le dovute misure.

La Cedu ha stabilito che l’Italia deve introdurre, senza indugio misure generali in grado di affrontare in modo adeguato il fenomeno dell’inquinamento in questione. La sentenza è definitiva.

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