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Inchieste

Corruzione, arrestato il sindaco di Vigevano: la situazione

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Nell’ambito dell’inchiesta condotta dalla Procura riguardo il tentativo di rovesciare la giunta comunale di Vigevano (Pavia) nel novembre 2022, questa mattina sono stati tratti in arresto cinque soggetti per i reati contro la Pubblica Amministrazione.

In particolare, insieme al sindaco leghista di Vigevano Andrea Ceffa, 51enne al secondo mandato, sono ai domiciliari la consigliera comunale Roberta Giacometti, 43 anni, unica eletta della civica di centrodestra ‘Vigevano Riparte’, l’amministratore unico della partecipata ASM, la 52enne Veronica Passarella, il direttore amministrativo della stessa società Alessandro Gabbi, 53 anni, e l’amministratore di una società del gruppo ASM, Vigevano distribuzione gas, Matteo Ciceri, 49 anni.

Inoltre, risultano indagati a piede libero e destinatari di perquisizioni l’ex europarlamentare della Lega Angelo Ciocca, 49 anni, e l’imprenditore edile Alberto Righini, 51 anni, amministratore unico della VICOS di Vigevano ed ex presidente provinciale e vicepresidente regionale di Ance, l’associazione dei costruttori.

All’epoca dei fatti, un consigliere sarebbe stato avvicinato per dimettersi in cambio di 15mila euro, mentre il sindaco per avere il sostegno da un’altra consigliera le avrebbe procurato una consulenza. Al momento il sindaco è accusato di corruzione.

Ecco quanto dichiarato dal leader della Lega, Matteo Salvini:

“Conosco Andrea Ceffa come persona onesta e corretta, e all’esclusivo servizio del bene della sua città. Io personalmente e tutto il partito siamo al suo fianco – certi della sua integrità – e contiamo che possa chiudersi rapidamente questa brutta pagina, sicuri che possa dimostrare la sua totale innocenza. Da ministro ho lavorato con lui su alcune opere strategiche, a partire dalla Vigevano-Malpensa, e confido possa tornare al più presto in ufficio”.

Attualità

Milano, soldi dello Stato per finanziare società legate alla ‘ndrangheta: i dettagli

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La Sezione misure di Prevenzione del Tribunale di Milano ha disposto l’amministrazione giudiziaria per l’istituto d’affari milanese Banca Progetto, poiché sono stati rilevati finanziamenti a società legate alla ‘ndrangheta per oltre 10 milioni di euro.

In particolare i finanziamenti sarebbero stati garantiti dal fondo per le piccole-medie imprese, quindi nell’ambito di ‘aiuti’ di Stato a sostegno dell’economia nell’emergenza del Covid-19 o a seguito dell’aggressione della Russia contro l’Ucraina.  

Pertanto, in una nota del procuratore di Milano Marcello Viola, si legge che “l’analisi dei fascicoli bancari ha consentito di appurare come l’intermediario, ossia Banca Progetto, spesso eludendo i principi della normativa antiriciclaggio, ha erogato finanziamenti assistiti da garanzia statale in favore di società pienamente inserite all’interno di dinamiche criminali, in quanto oggetto della contestazione del delitto di trasferimento fraudolento di valori, in alcuni casi commessi con l’aggravante del metodo mafioso, consistito nell’agevolazione della ‘locale’ di ‘ndrangheta di Legnano/Lonate Pozzolo, provincia di Varese”.     

In sostanza Banca Progetto S.p.a. avrebbe agito in modo “opaco e discutibile”, trasferendo il rischio d’insolvenza sullo Stato, finanziando con fondi a garanzia statale società legate alla ‘ndrangheta e determinando il paradosso che il denaro confluito nelle casse della consorteria criminale risulta di provenienza statale.

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Attualità

Appalti PNRR e accoglienza migranti, indagati noti imprenditori: i particolari

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Blitz della Polizia e della Squadra Mobile di Frosinone, che nel corso della mattinata odierna hanno dato esecuzione a diverse misure cautelari e sequestri tra il Frusinate e il Napoletano.

Tale inchiesta si incastra nel filone delle attività investigative coordinate dalla Procura europea sul reato di corruzione legato ai fondi PNRR, e nel corso delle indagini è stato possibile accertare la colpevolezza di 13 soggetti tra cui il sindaco di Ceccano, Roberto Caligiore, oltre ad altri noti imprenditori e funzionari del suddetto comune e ad altri professionisti delle province di Frosinone e Napoli.

Al momento l’accusa è di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione per l’aggiudicazione di appalti di lavori pubblici finanziati con il PNRR e per l’accoglienza migranti.

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Inchieste

Corruzione e truffa, arrestato l’ex senatore Antonio Papania

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L’indagine della Procura Europea e dei Pm di Marsala su un giro di corruzione e su una frode all’Ue che vede coinvolto l’ex senatore Antonio Papania, ha dato i suoi frutti.

Infatti, sia lui che alcuni consiglieri comunali sono tra i destinatari di 4 provvedimenti di arresti domiciliari e misure interdittive. L’inchiesta riguarda due centri di formazione, con gli indagati che avrebbero utilizzato indebitamente più di 8,7 milioni di euro dal Fondo sociale europeo destinati alla formazione professionale.

Pertanto, essi si sono visti sequestrare ben 9 milioni di euro, poiché quel denaro sarebbe stato dirottato per spese personali e per il movimento politico di Papania. 

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