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Stellantis di Pomigliano, inizia lo sciopero degli operai: la situazione

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Caos all’indotto Stellantis di Pomigliano d’Arco, in provincia di Napoli, dove all’alba di stamane è iniziata la mobilitazione dei lavoratori dopo l’annuncio del mancato rinnovo di contratto alla Trasnova, l’azienda che si occupa della movimentazione delle vetture prodotte negli stabilimenti italiani del gruppo.

In particolare, sono 400 i lavoratori che rischiano il posto entro il prossimo 31 dicembre. Sul posto sono giunti il presidente del M5S, Giuseppe Conte, insieme ad una delegazione di pentastellati, che oggi incontreranno gli operai di Stellantis e quelli dell’indotto pomiglianese.

Inoltre sono presenti anche Alessandro Caramiello, altri parlamentari dell’opposizione M5S, Pd e AVS, Francesco Emilio Borrelli, Carmela Auriemma, Marco Sarracino e Arturo Scotto.

Ecco le parole del leader pentastellato su Facebook:

“Si dimette da AD di Stellantis Tavares, che abbiamo duramente contestato in questi mesi, anche quando è venuto in Parlamento, per le prospettive industriali del tutto assenti. Va via un manager, ma resta sul tavolo l’enorme preoccupazione per il futuro degli stabilimenti, dell’indotto, di tanti lavoratori alle prese con stop, commesse che saltano, cassa integrazione. Domani a Pomigliano saremo con loro per ascoltare le loro posizioni e per confrontarci per le possibili soluzioni. Prima ancora che sia nominato il nuovo AD, Elkann dovrebbe venire in Parlamento a spiegarci con quale predisposizione pensano di affrontare la crisi in atto. Il governo dovrebbe finalmente battere un colpo: finora lo si è notato per l’assenza. Il futuro dell’automotive non può essere lasciato all’improvvisazione”.

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Orrore in fattoria, uomo accusato di aver fatto sesso con una cavalla

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Orrore in una fattoria di Trowbridge, nel Wiltshire, dove il 43enne Damion Ogeare si è reso protagonista di un episodio deplorevole. L’uomo sarebbe accusato di aver fatto sesso con una cavalla, anche se il suo legale afferma: “Il mio assistito per ora non conferma né smentisce”.

I presunti reati risalirebbero al 24 gennaio 2024, quando il 43enne entrò in una stalla dove giacevano due pony Shetland e di aver fatto sesso con una cavalla femmina. Al momento l’opinione pubblica è divisa tra chi crede all’innocenza dell’uomo e chi invece pensa che egli sia colpevole e abbia anzi bisogno di una visita psichiatrica perché chiaramente malato.

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Napoli, baby gang lancia albero di Natale contro un bus dell’Anm

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Attimi di follia a Napoli, dove nella serata di ieri una baby-gang ha lanciato un albero di Natale contro un bus dell’Anm, provocando la rottura di un finestrino.

L’episodio si è verificato in piazza Gianbattista a Vico, nei pressi di piazza Carlo III, e il conducente del mezzo si è visto costretto a fermare la corsa e allertare le forze dell’ordine.

Ecco quanto spiegato da Marco Sansone, sindacalista dell’Usb:

“Un gruppo di ragazzini ha scagliato pezzi in metallo di un albero di Natale contro l’autobus, provocando la rottura del vetro anteriore lato autista”.

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Magistratura in lutto a Napoli, è morto il Giudice Giustino Gatti

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Si è spento pochi giorni fa il giudice Giustino Gatti, aveva 78 anni (era nato il 14 aprile del 1946).

Una vita per la magistratura, una carriera interamente dedicata all’applicazione del Diritto, alla riaffermazione della legge dopo delitti e reati consumati sul nostro territorio. In questi giorni, la notizia della morte del giudice Giustino Gatti (avvenuta la scorsa settimana) ha colpito gli utenti del Palazzo di Giustizia, che hanno appreso della scomparsa del magistrato proprio a partire dai manifesti funebri: nomen omen, dunque, come se il giudice Giustino Gatti avesse firmato una sorta di patto esistenziale con la giustizia.

Era andato in pensione pochi anni fa, lasciando uno degli uffici di vertice del distretto giudiziario napoletano. Aveva svolto il ruolo di Presidente della sezione gip del Tribunale di Napoli, uno degli snodi più importanti per l’intero distretto di Corte di appello partenopeo. Lavoratore instancabile, non conosceva sosta, era ricordato per la sua presenza in ufficio in tutte le ore del giorno e della settimana.

Da Presidente di Corte di Assise che ha inflitto la condanna al killer della 14enne Annalisa Durante, un verdetto a 21 anni di reclusione che ha inchiodato Salvatore Giuliano (il «rosso»), poi confermato nei successivi gradi di giudizio.

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