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Cronaca

“Grave inquinamento ambientale”, sequestrata un’azienda ‘bio’ nel Napoletano

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Inquinamento ambientale, scarico abusivo di reflui industriali, gestione illecita di rifiuti ed emissioni in atmosfera non autorizzate: sono alcuni dei reati che vengono contestati a una azienda dolciaria “bio” di Striano in provincia di Napoli.

I Carabinieri Tutela Ambientale e Sicurezza Energetica di Napoli e del Gruppo di Torre Annunziata hanno notificato un sequestro emesso dal gip su richiesta dell’ufficio inquirente coordinato dal procuratore Nunzio Fragliasso che ha determinato la chiusura dello stabilimento industriale e il fermo totale degli impianti e dei processi produttivi.

La società IDAV spa si occupa della produzione, confezionamento e vendita di frutta candita, confetture, marmellate e confetti con marchio “bio” e nello stabilimento, che si estende su una superficie di circa 81mila metri quadrati è stata rilevata anche la presenza di numerose difformità edilizie.
I reflui industriali, è emerso dagli accertamenti a cui hanno preso parte anche i tecnici dell’Arpac, attraverso bypass finivano in parte nel vicino canale Rio Foce, affluente del fiume Sarno, e in parte sul suolo e nel sottosuolo provocando, viene sottolineato in una nota a firma del procuratore Fragliasso, un “diffuso stato di contaminazione per le matrici ambientali del suolo, delle acque superficiali e delle acque sotterranee” e il pericolo di “alta mortalità per gli organismi viventi”.

Nei campioni delle acque di scarico dell’azienda è stata riscontrata la presenza di metalli pesanti come il rame, lo zinco e piombo.

Non solo. Dai controlli effettuati lo scorso settembre è anche emerso che le acque reflue del lavaggio di prodotti arsi dalle fiamme in un rogo verificatosi il precedente mese di luglio, venivano convogliati, senza alcuna depurazione, negli scarichi abusivi.
Al legale rappresentante della società viene contestato anche il reato di impedimento del controllo: avrebbe, infatti, intralciato ed eluso in controlli delle forze dell’ordine.

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Cronaca

Roma, settanta tifosi spagnoli aggrediti dagli ultrà della Lazio: 9 feriti

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Caos e violenza a Roma, dove nella tarda serata di ieri circa 70 tifosi spagnoli della Real Sociedad sono stati aggrediti da circa 80 persone in un locale in via Leonina.

Pertanto, pare che ad aggredirli siano stati ultras laziali, alla vigilia della partita di stasera all’Olimpico. Secondo i primi accertamenti, sarebbero nove i feriti con alcune coltellate. Uno di questi è ricoverato in ospedale ma non sarebbe in pericolo di vita, mentre altri due sono ricoverati con 30 e 12 giorni di prognosi. Infine altri tre sono stati dimessi con prognosi dai 5 agli 8 giorni e altrettanti non hanno atteso le cure e si sono allontanati. 

Al momento la Polizia è sulle tracce degli aggressori, visto che questi ultimi sono scappati all’arrivo delle Gazzelle. Intanto sono stati sequestrati oggetti utilizzati per l’aggressione.

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Cronaca

Ischia, rilevata evasione fiscale da oltre 640mila euro: la situazione

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Blitz della Guardia di Finanza di Napoli a Ischia, dove hanno eseguito un provvedimento di sequestro preventivo per oltre 640mila euro indirizzato ad una società del settore alberghiero e al suo amministratore.

In particolare le indagini condotte dai militari della compagnia di Ischia, hanno consentito di accertare la presenza di gravi irregolarità contabili. Infatti, secondo quanto ricostruito, la società che gestisce una rinomata struttura ricettiva nel cuore dell’isola con annesso stabilimento balneare, avrebbe sistematicamente omesso di dichiarare parte dei propri ricavi.

Pertanto, tra le pratiche contestate figurano una gestione contabile lacunosa e l’utilizzo di denaro contante per acquisti non documentati. Inoltre, i successivi accertamenti hanno rivelato che gli incassi non dichiarati venivano archiviati in un file nascosto su un computer, al di fuori della contabilità ufficiale.

Contestualmente sono stati sottoposti a sequestro fondi finanziari, proprietà immobiliari situate nel Napoletano e quote societarie riconducibili al rappresentante legale della società.

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Cronaca

Malasanità, Anna muore dopo aver atteso i soccorsi per quasi due ore: la denuncia

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Non si placano le polemiche relative al sospetto caso di malasanità avvenuto a San Mauro Cilento, in provincia di Salerno, dove la 52enne Anna Materazzi è morta dopo aver aspettato per quasi due ore l’arrivo dei soccorsi.

In particolare la donna aveva accusato un malore mentre stava assistendo in chiesa alla messa di Capodanno. A quel punto il marito chiede assistenza alla Guardia Medica, contattando sia quella di San Mauro che quella della vicina Acciaroli, ma in entrambi i casi i turni sarebbero risultati scoperti a causa dell’assenza dei medici.

Infatti, una prima ambulanza sarebbe giunta da Santa Maria di Castellabate, con un solo infermiere a bordo e privo degli strumenti necessari per fornire un’assistenza efficace. Pertanto, dopo circa 90 minuti, sarebbe giunta un’automedica attrezzata da Vallo della Lucania e con un medico a bordo, ma nonostante il successivo ricovero in ospedale, la donna è morta dopo cinque giorni di agonia.

Contestualmente, le associazioni Codici e Codici Salute hanno presentato un esposto alla Procura della Repubblica ed un’istanza di qualificazione in qualità di persona offesa.

Sulla questione è poi intervenuto anche Massimo Carleo, Segretario di Codici Salerno:

“In attesa dell’arrivo dei soccorsi e dell’ambulanza in grado di fornire un’assistenza efficace, le condizioni della donna si sono aggravate. Gli interrogativi sono tanti, così come i dubbi per una piccola comunità lontana dai presidi sanitari. Non possiamo fare a meno di chiederci se sarebbe stato possibile salvare la vita alla signora in presenza di un soccorso tempestivo. Non è accettabile che una persona muoia così, a causa della mancanza di cure e assistenza medica appropriate. Di fatto, questo significa negare un diritto costituzionale, qual è quello alla salute, sulla base della semplice appartenenza geografica ad un territorio scarsamente servito da ambulanze e ospedali. Confidiamo nel lavoro degli inquirenti affinché venga fatta luce su questa tragica vicenda, accertando le cause della morte e le eventuali responsabilità dei medici coinvolti”.

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