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Politica

Casoria, ecco com’è il Natale in città: la nota

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Pesanti critiche sono piovute all’indirizzo dell’attuale vicesindaco di Casoria, Gaetano Palumbo, l’ultima in ordine di tempo riguarda la direzione artistica del cartellone di eventi natalizi.

Infatti, i consiglieri dell’opposizione Mangani, Valiante e Cristarelli, hanno così dichiarato in una nota:

“L’ ass.re Palumbo ha gestito in maniera del tutto inadeguata i fondi messi a disposizione dalla Città metropolitana, rinunciando a impiegare quel 20% dell’importo complessivo (26.000 euro) che poteva essere destinato alle luminarie per non lasciare del tutto al buio la città, in giornate cruciali per il circuito commerciale. Si poteva e doveva fare, a differenza di quanto vanno affermando i tanti improvvisati avvocati d’ufficio del nostro assessore Guardascione”.

“Ma è stato in grado di fare anche peggio! Raschiando il fondo del barile, ha racimolato altri 3.500 euro da impiegare per le attività di animazione, già ampiamente finanziate dai fondi della Città metropolitana: denaro del bilancio comunale, che poteva essere impiegato diversamente, considerando la situazione finanziaria disastrosa dell’Ente. Una testimonianza ulteriore, che il problema non è legato soltanto alla carenza di risorse. La vera disgrazia per questa città è l’inettitudine di buona parte della sua classe di governo!”.

Caivano

CAIVANO. Antonio Angelino e la sua Posizione Organizzativa Euro 6 (impatto zero): il gatto di Schrödinger della burocrazia

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CAIVANO – Il candidato a Sindaco Antonio Angelino non sa più come fare per calmierare gli animi degli alleati e risultare credibile agli occhi dell’elettorato, e non volendo ulteriormente alimentare il dibattito pubblico sul territorio nei confronti del sottoscritto tenta di delegittimare il mio ruolo facendo scrivere interpretazioni creative al suo blogger di fiducia.

Ah, ma che bella favola ci racconta il nostro prode blogger! Un tripudio di ardore difensivo, una sinfonia di “non-notizie” per smentire un fatto che, purtroppo per loro, è scritto nel marmo della legge. Siamo a Caivano, la città dove, a quanto pare, la Legge è un optional che si adatta a seconda delle convenienze elettorali.

Il giornalista ci dipinge un quadro in cui il candidato Antonio Angelino è una sorta di funzionario fantasma in Città Metropolitana: ha un ruolo “prestigioso”, ma in realtà non dirige, non coordina, non gestisce, non sparge veleno. Insomma, un Funzionario con Elevata Qualificazione (EQ) senza Qualificazione Effettiva, una Posizione Organizzativa (PO) ad impatto zero, come un ventilatore senza pale in un’estate africana. Serve solo a scaldare la sedia e, presumibilmente, a percepire la bella indennità di posizione, ma si muove nell’ombra come un ninja burocratico per non turbare gli equilibri dell’eleggibilità.

La Magia della “Non-Posizione”

“Angelino non dirige nessun settore, né lo coordina.”

Certo, come no. E il sole gira intorno alla Terra. Caro blogger, la sua difesa è talmente acrobaticamente contorta da far invidia a un contorsionista del Cirque du Soleil! Ci spiega che la sua EQ è così interna, così puro spirito amministrativo, da non avere contatti con i Comuni, e men che meno assegnare fondi. Una sorta di eremita dei faldoni, un asceta dell’inventario scolastico.

Ma qui casca l’asino (e con lui la penna, temo): la legge, lo sa, è come la matematica: non ammette opinioni personali.

EQ è PO, e PO è PO: La sua “Elevata Qualificazione” (EQ) non è un titolo onorifico dato al bar sport, ma è la nuova, scintillante etichetta della vecchia, ma sempre temuta, Posizione Organizzativa (PO), introdotta dal CCNL. E la PO, per il sacrosanto Art. 60 del TUEL, è una causa di ineleggibilità, punto e basta. Non importa se Angelino si occupa di catalogare le graffette o le cartine geografiche; la legge parla di posizione organizzativa che implica poteri gestionali e responsabilità (anche in enti sovraordinati), e non fa sconti a chi la interpreta come una “non-posizione” per avere lo scatto in busta paga ma l’immunità elettorale. È come dire che un coccodrillo è un rettile solo quando morde, ma quando dorme è un adorabile peluche.

L’Aspettativa, la Sconosciuta: Il nocciolo della questione non è cosa fa Angelino nel dettaglio, ma cosa NON ha fatto: presentare l’istanza di collocamento in aspettativa non retribuita entro la scadenza per la presentazione delle candidature. Un banale adempimento burocratico per togliersi il “vestito” istituzionale ed indossare solo quello del candidato. Ma forse, in un’amministrazione così “all’avanguardia”, l’aspettativa è considerata una superstizione medievale!

La Furbizia non è esimente

Ora, caro blogger dalla penna spuntita fino all’assegnazione di un ruolo più prestigioso, analizziamo il suo castello di carte:

L’EQ è un PO mascherato: La sua enfasi sul fatto che Angelino sia un “Funzionario con Elevata Qualificazione” (EQ) senza poteri direttivi, gestionali e di coordinamento è un esercizio di ipocrisia semantica. Non c’è bisogno di un avvocato per capire che la EQ negli enti locali (incluse le Città Metropolitane) è la nuova etichetta della vecchia Posizione Organizzativa (PO). E la PO, per sua stessa natura, è istituita per conferire funzioni di organizzazione e coordinamento del personale e delle risorse. È l’amministrazione che decide di conferire queste funzioni e l’indennità economica collegata. Non si può avere la botte piena (l’indennità di PO) e la moglie ubriaca (l’eleggibilità) sostenendo che la propria PO sia una specie di “posizione di comodo”, solo economica e non organizzativa. Sarebbe un vulnus alla trasparenza e una beffa ai contribuenti!

Il Contatto coi Comuni è una nebbia: Lei insiste che Angelino non ha rapporti con i Comuni e non assegna fondi strutturali. Magari no, ma il TUEL non chiede un “contatto diretto e passionale” con il Comune in cui si è candidati. Chiede la cessazione dalle funzioni di chi ha poteri di organizzazione o coordinamento in un ente (la Città Metropolitana) che esercita inevitabilmente poteri di vigilanza e indirizzo sui Comuni afferenti al suo territorio. È una presunzione di legge volta a evitare che il candidato possa usare la sua posizione istituzionale (anche se solo interna o organizzativa) per ottenere un vantaggio sleale in campagna elettorale.

L’Aspettativa, la Vera Clausola di Salvezza: La cosa che ridicolizza Angelino e la sua difesa è la mancanza del gesto più semplice e pulito: mettersi in aspettativa non retribuita (Art. 60, comma 3, del TUEL) prima della presentazione delle candidature. Un atto di responsabilità che avrebbe reso la sua candidatura cristallina. Non farlo è un errore clamoroso, un autogoal burocratico che dimostra non solo leggerezza, ma una presunzione di impunità dalle regole che valgono per tutti.

Il Giudice della Domenica

E veniamo alla chiusura, dove si getta la palla nel campo del “giurista della domenica”.

“Se poi i giuristi della domenica non capiscono… è un problema che possono affrontare con personale specializzato.”

Meraviglioso! Un’accusa che si ritorce come un boomerang. Lei e il candidato Angelino avete appena dimostrato di non essere né l’uno né l’altro. Angelino, con la presunzione di amministrare una città complessa come Caivano, non solo non ha avuto la lungimiranza elementare di rendersi eleggibile, ma addirittura confonde il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) con il Giudice Ordinario (Tribunale Civile), che è l’unico competente per l’accertamento dell’ineleggibilità prima delle elezioni!

Un futuro Sindaco che non conosce l’iter giurisdizionale di base per difendere la propria elezione è come un capitano che non sa distinguere la prua dalla poppa: destinato all’affondamento.

Fatevene una ragione. caro blogger: la coalizione del “cambiamento” è inciampata nel primo, banale gradino della legalità. Angelino non sarà dichiarato Sindaco da un entusiasta articolo di giornale, ma sarà, se eletto, l’oggetto di un ricorso che deciderà un Giudice Ordinario (non “della domenica”), il quale, a differenza vostra, non ha bisogno di metafore contorte o arzigogoli interpretativi per leggere un articolo del TUEL.

Se dovesse vincere democraticamente, come auspica, la sua poltrona di Sindaco sarà, per un bel po’, più traballante della torre di Pisa. E per Caivano, già tanto martoriata, si prospetta un altro giro di giostra, non del riscatto, ma del ricorso in Tribunale.

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Cronaca

Sant’Antonio Abate: Fermato dipendente comunale, staffista del Sindaco e figlio di consigliera, mentre avvertiva il figlio del boss in fuga

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SANT’ANTONIO ABATE – Momenti di forte tensione, il 29 ottobre scorso, durante un’operazione condotta dai Carabinieri a Castellammare di Stabia, finalizzata alla cattura di Vincenzo D’Alessandro, il 22enne figlio del boss Luigi dell’omonimo clan. Mentre i militari si preparavano a fare irruzione nell’edificio individuato, un ragazzo in strada ha iniziato a urlare in maniera plateale, un gesto che, secondo l’interpretazione delle forze dell’ordine, è servito ad avvertire il giovane latitante.

Contemporaneamente alle urla, Vincenzo D’Alessandro si è dato alla fuga sui tetti. I Carabinieri hanno immediatamente bloccato e identificato il giovane in strada, un 20enne impiegato pubblico del Comune di Sant’Antonio Abate, in servizio nello staff del sindaco Ilaria Abagnale.

Il 20enne è stato denunciato con l’accusa di aver ostacolato le operazioni. Secondo la ricostruzione dei Carabinieri, le sue grida avevano l’obiettivo di lanciare l’allarme al figlio del boss, e il suo comportamento successivo mirava a tenerli impegnati per consentire al latitante di guadagnare tempo per allontanarsi.

Il giovane impiegato, infatti, è noto negli ambienti locali per essere il figlio di Francesca Abagnale, consigliera comunale, che ha ripreso il suo posto dopo una sentenza del TAR dopo essere stata scalzata ai conteggi da Gennaro Staiano.

Come raccontato circa un anno fa dalla nostra testata (leggi qui), l’assunzione del 20enne nello staff del sindaco Ilaria Abagnale era stata interpretata come una presunta “azione risarcitoria” nei confronti della consigliera decaduta. Un legame politico-familiare che ora si intreccia con le dinamiche della criminalità organizzata.

L’operazione, volta a catturare il rampollo del clan D’Alessandro, ha messo in luce una presunta rete di supporto che, partendo dalle vie del paese, arriva fino agli uffici municipali, scoperchiando un caso che si preannuncia carico di ripercussioni politiche e giudiziarie.

L’Immediata Reazione del Sindaco

Infatti, di fronte alla gravità dei fatti e all’accusa di complicità mossa dai Carabinieri, il Sindaco Ilaria Abagnale è corsa subito ai ripari, adottando una misura immediata e drastica: non appena appresa la notizia, la prima cittadina ha prontamente licenziato il 20enne, interrompendo in tronco e senza indugio ogni forma di collaborazione e il rapporto di lavoro con il membro del suo staff.

L’azione rapida del Sindaco Ilaria Abagnale segna una netta presa di distanza da condotte illecite. Le indagini da parte delle forze dell’ordine proseguono ora per risalire alla rete completa che ha favorito la latitanza del figlio del boss.

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Attualità

Campania: Traguardo storico! Presentata oggi al Maschio Angioino la Legge Regionale per i pazienti fibromialgici

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Oggi, 4 novembre 2025, presso la suggestiva Sala dei Baroni del Maschio Angioino a Napoli, una cruciale conferenza stampa per illustrare in dettaglio la nuova Legge Regionale a tutela delle persone affette da fibromialgia. L’evento, promosso da Cittadinanzattiva Campania e dall’AISF ODV (Associazione Italiana Sindrome Fibromialgica), celebra un’importante vittoria per i diritti e la salute dei pazienti campani.

La legge, approvata precedentemente nei primi giorni di ottobre, è stata accolta con grande favore dalle associazioni e dai malati, rappresentando un vero e proprio cambio di passo nel riconoscimento e nella gestione della sindrome.

La normativa regionale si concentra su obiettivi fondamentali per migliorare la qualità della vita dei fibromialgici:

  • Viene garantita l’istituzione di percorsi diagnostico-terapeutici multidisciplinari, essenziali data la complessità della patologia, assicurando un approccio integrato alle cure. Verranno istituiti un Osservatorio e un Registro regionale per monitorare l’incidenza della malattia e raccogliere dati cruciali. La legge prevede lo stanziamento di fondi specifici destinati sia alla ricerca scientifica sulla fibromialgia sia al supporto operativo delle associazioni di pazienti che operano sul territorio.

La presentazione di oggi segna l’avvio della fase attuativa, garantendo che i diritti e le tutele previste diventino presto realtà tangibile per migliaia di cittadini in Campania.


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