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Papa Francesco, il quadro clinico è complesso: è stata cambiata la terapia

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“I risultati degli accertamenti effettuati nei giorni scorsi e nella giornata odierna hanno dimostrato una infezione polimicrobica delle vie respiratorie che ha determinato una ulteriore modifica della terapia”.

E’ quanto comunica la Sala stampa vaticana sulle condizioni del Papa ricoverato al Gemelli. “Tutti gli accertamenti effettuati sino ad oggi sono indicativi di un quadro clinico complesso che richiederà una degenza ospedaliera adeguata”, viene aggiunto. 

Nonostante l’esito degli esami diagnostici e il cambiamento della terapia, che fanno prevedere una degenza non brevissima, “l’umore del Papa è buono”, ha detto ai giornalisti il direttore della Sala stampa vaticana Matteo Bruni. Francesco non sarà presente domenica in occasione del Giubileo dei diaconi ma – secondo quanto si apprende da fonti vaticane –  gli eventi del Giubileo proseguono secondo l’agenda.

Questa mattina Bruni aveva reso noto che il Papa aveva riposato bene, trascorrendo una notte tranquilla. Aveva fatto colazione e si era dedicato alla lettura dei quotidiani. 

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Attualità

Turista scomparso a Napoli, l’appello del fratello: “Aiutateci a trovare Bob, ha una figlia di 10 anni dalla quale non si separerebbe mai”

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Sono momenti d’ansia e apprensione per Robert Cadger, cittadino scozzese di Menstrie nel Clackmannanshire, che era in vacanza a Napoli da sabato 8 marzo insieme ad un amico.

L’uomo alloggiava in una struttura turistica del centro, a pochi passi dal Duomo, e avrebbe dovuto rientrare in patria lo scorso martedì, ma è improvvisamente scomparso. In particolare il suo cellulare risulta spento e il suo amico è tornato in patria senza di lui.

Inoltre domenica 9 marzo aveva assistito al match di campionato tra Napoli e Fiorentina allo stadio Maradona, mentre il giorno seguente si era recato da solo a Pompei per visitare gli scavi e da allora si sono perse le sue tracce.

Intanto i suoi familiari hanno lanciato un appello, diffondendo la foto di un Bob sorridente, con jeans e giacca gialla Aberdeen FC, mentre è accanto alla statua di Maradona all’interno dello stadio:

“È un comportamento insolito per lui. Ha una figlia di 10 anni a cui è legatissimo e non sparirebbe così. Il suo telefono risulta spento, non ha carte di credito con sé e non risultano movimenti bancari sul suo account, aveva solo 600 euro in contanti. Inoltre aveva perso la valigia appena arrivato a Napoli. Per riconoscerlo più facilmente, come segno di riconoscimento ha un tatuaggio con codice a barre sulla nuca. Se qualcuno ha avvistato Bob per favore contatti la Polizia o avvisi la mia famiglia al 7718484719. Vogliamo sapere se sta bene”, questo l’appello del fratello.

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Save the Children, nei Campi Flegrei oltre 70.000 bambini vivono la paura

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Sono oltre 70.000 i bambini tra 0 e 14 anni che in questi giorni stanno vivendo nella paura a causa del costante sciame sismico dei Campi Flegrei, in particolare nei comuni di Pozzuoli, Bacoli, Monte di Procida, Quarto, Giugliano in Campania, Marano di Napoli, nonché in alcuni quartieri di Napoli, tra cui Soccavo, Pianura, Bagnoli e Fuorigrotta.

Lo sottolinea Save the Children, che da anni collabora in Italia con la Protezione Civile – in base ad uno specifico protocollo d’intesa – nell’ambito delle attività di tutela e sostegno dei minori durante le situazioni emergenziali, sia per quanto riguarda le loro esigenze materiali che per il supporto psicologico.


Spiega Antonio Caiazzo, responsabile territoriale del programma di Innovazione sociale di Save the Children, che vive nell’area dei Campi Flegrei: “La situazione è un po’ complicata, molte case hanno subito delle lesioni e i bambini stanno vivendo una fase di sospensione. In molti casi hanno dovuto lasciare le loro abitazioni, i loro giochi, il loro ambiente, in attesa delle dovute verifiche strutturali, e non sanno se e quado potranno tornarci. Tutti noi che viviamo nell’area siamo spesso concentrati a gestire le situazioni potenzialmente di pericolo e spesso gli adulti di riferimento non riescono a dedicate del tempo per spiegare ai più piccoli cosa sta accadendo. Tutto ciò genera in loro un profondo senso di insicurezza”.

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Terremoto a Bagnoli, parla Borrelli: “Firmato lo stato di mobilitazione nazionale, ora serve una ricollocazione provvisoria”

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Un residente di via Nisio a Bagnoli ha mostrato al deputato Francesco Emilio Borrelli i danni causati alla propria abitazione dall’ultima scossa di magnitudo 4.4. Le immagini evidenziano le lunghe spaccature createsi sulle mura dell’appartamento e anche dalla facciata esterna sono crollati dei calcinacci.

Pronta la replica di Borrelli, che ha così commentato:

“Il Ministro della Protezione Civile ha firmato la stato di mobilitazione nazionale. Ora vogliamo vedere Musumeci in prima linea e interventi rapidi e mirati, a partire dalle verifiche e della messa in sicurezza degli edifici. Servono siti di accoglienza e bisognerebbe pensare già da ora ad una ricollocazione volontaria, almeno in via temporanea, di chi abita in prossimità della zona dove ora si sono concentrate le attività bradisismiche. Seppure le scosse non sono, come magnitudo, di elevatissima entità bisogna considerare la superficialità dell’epicentro e l’accelerazione che subisce il suolo. L’accelerazione generata dall’ultima scossa è stata, per intenderci, superiore a quella che vi fu durante il sisma che distrusse Amatrice”.

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