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Cronaca

Assenteismo e uso indebito delle auto: indagati 22 dipendenti del Comando di Polizia Municipale

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Assenteismo e uso indebito delle auto di servizio: 22 avvisi di garanzia per altrettanti dipendenti appartenenti al Comando di Polizia Municipale di Vico Equense.

A renderlo noto è la Procura della Repubblica di Torre Annunziata, che in una nota spiega come oggi i militari della Guardia di Finanza della stazione navale di Napoli e della compagnia di Castellammare di Stabia hanno dato esecuzione ad un decreto di perquisizione e sequestro emesso proprio dalla Procura.
Ad essere interessata la sede della Polizia Locale, dove i finanzieri hanno acquisito copia delle timbrature, delle scritture di servizio e dei registri ufficiali relativi al comando, ponendo sotto sequestro tre telefoni cellulari e la memoria di un computer appartenenti al personale del corpo. L’operazione, da ciò che si apprende, avrebbe avuto origine da un servizio di Polizia Ambientale per la prevenzione e la repressione di reati di natura urbanistica e paesaggistica risalente al mese di maggio di due anni fa.

Le accuse per i ventidue soggetti raggiunti dall’avviso di garanzia riguardano reati contro la pubblica amministrazione e sarebbero riconducibili, da quanto fa presente la Procura di Torre Annunziata, “ad una pluralità di episodi di assenteismo e di uso indebito di autovetture di servizio per fini privati”.

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Cronaca

Blitz della GdF, scoperta maxi truffa dell’Iva nel settore della plastica: arrestate 13 persone

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La Guardia di Finanza di Torino ha eseguito 13 misure cautelari nei confronti degli esponenti di un clan radicato in Campania e con ramificazioni in Italia e all’estero, ritenuto responsabile di una frode all’Iva che ha causato un ingente danno per il bilancio dell’UE e allo Stato.

Pertanto le Fiamme Gialle hanno eseguito sequestri preventivi per un importo di circa 100 milioni di euro, corrispondente al profitto della frode. Gli inquirenti hanno scoperchiato un sistema di evasivo nel settore della commercializzazione e della lavorazione delle materie plastiche e dei prodotti chimici per l’industria.

In particolare i polimeri, provenienti da importanti società intermediarie ubicate in diversi Paesi europei, sono stati introdotti in Italia mediante una filiera commerciale in cui erano fittiziamente interposte numerose società ‘cartiere’, collocate in varie Regioni, che hanno sistematicamente violato gli obblighi di dichiarazione e versamento dell’Iva dovuta.

In seguito le cartiere, a loro volta, rivendevano la merce sottocosto ad altre società di comodo in Italia, formalmente amministrate da prestanome, prive di una struttura operativa e di personale. Inoltre, dal 2018 al 2023, sono state emesse fatture per operazioni inesistenti per un ammontare complessivo di 500 milioni di euro, determinando un’evasione dell’Iva di circa 100 milioni.

Le 13 misure cautelari sono così divise: sei in carcere e sette agli arresti domiciliari, con i reati a loro ascritti che sono quelli di associazione a delinquere finalizzata alla frode Iva, all’emissione e all’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, alle omesse dichiarazioni, agli omessi versamenti d’imposta nonché alle indebite compensazioni, che ha visto l’iscrizione a vario titolo, nel registro degli indagati di 52 persone.

Infine è stato disposto anche il sequestro preventivo di disponibilità finanziarie e di altri beni nei confronti di 15 persone fisiche e 13 imprese.

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Cronaca

Usura ed estorsioni per conto della ‘ndrangheta: 17 arresti

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Blitz dei militari del Ros coadiuvati dai carabinieri del comando provinciale di Crotone e dello Squadrone eliportato ‘Cacciatori’, che nel corso della mattinata odierna hanno eseguito nelle aree di Crotone, Milano, Verona, Bolzano, Napoli, Perugia e Caltanissetta, un’ordinanza applicativa della custodia cautelare in carcere nei confronti di 17 persone.

In particolare essi sono accusati, a vario titolo, di associazione di tipo ‘ndranghetistico e altri gravi reati, tra cui estorsione e usura aggravati dalla finalità mafiosa. Contestualmente, è stato eseguito un decreto di sequestro preventivo d’urgenza nei confronti di 9 soggetti e delle società a loro riconducibili.

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Cronaca

Camorra, estradato dalla Spagna Stanislao Marigliano: era stato arrestato lo scorso gennaio

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Nel corso del pomeriggio di ieri, la Polizia spagnola ha consegnato alle autorità italiane Stanislao Marigliano, detto ò Silan, con un volo proveniente da Madrid.

In particolare il 67enne dovrà scontare una condanna per il reato di ricettazione aggravata dal metodo mafioso. Infatti l’uomo, latitante da circa 2 anni, era stato arrestato a Marbella l’11 gennaio scorso dalla Policia Nacional, nell’ambito di una complessa attività d’indagine che ha consentito il rintraccio anche di altri due latitanti: il 48enne Michele Sannino e il 24enne Ciro Marigliano, rispettivamente genero e nipote del predetto.

Pertanto i tre soggetti si erano rifugiati in Spagna per eludere diversi provvedimenti restrittivi della libertà personale a loro carico, con Stanislao Marigliano che era ricercato dall’aprile 2023 in quanto condannato in via definitiva alla pena di 5 anni e 8 mesi.

Invece Michele Sannino era irreperibile dal maggio 2023, in quanto condannato in via definitiva dalla Corte di Appello di Salerno, per contrabbando di Tabacchi Lavorati Esteri. Infine, Ciro Marigliano era ricercato dal luglio 2024, quando sfuggì all’arresto per essere ritenuto autore del tentato omicidio di un pregiudicato avvenuto a Napoli nell’ottobre 2023.

Gli odierni indagati sono ritenuti elementi aderenti al clan Formicola-Marigliano, operante nella zona orientale di Napoli.

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