I militari del Nucleo Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli hanno eseguito un decreto di sequestro finalizzato alla confisca di beni mobili, immobili e attività finanziarie per quasi 2,4 milioni di euro.

In particolare i sigilli riguardano quattro immobili di pregio siti a Napoli, Massa Lubrense e Crotone, oltre alle quote di dieci società. Le indagini hanno consentito di accertare un’attività di riciclaggio dei proventi della società in questione, operante nel settore della produzione di energie rinnovabili, con il liquidatore che ha assunto tra gli altri la moglie e la figlia, a cui veniva corrisposto uno stipendio da favola: rispettivamente 12.300 e 5.700 euro al mese e bonus d’ingresso da 50mila e 30mila euro.

Inoltre ha stipulato contratti di manutenzione con una società di cui era socio insieme alla moglie, sostenendo oneri non giustificati posto che i lavori sono stati poi affidati a terzi, con la disposizione di bonifici a favore del proprio nucleo familiare per oltre 2 milioni di euro utilizzando causali fittizie.

Incidente stradale avvenuto a Baronissi, nel Salernitano, dove un uomo di 85 anni è stato travolto da un furgone della raccolta differenziata in via Pagliara.

L’anziano ha riportato ferite ad una gamba e a causa dell’impatto con l’asfalto ha subito diverse fratture. Tuttavia il conducente del veicolo si è prontamente fermato per prestare soccorso, mentre sul posto sono giunti i sanitari del 118 per trasportare l’uomo in ospedale, dove è stato affidato alle cure dei medici. Indagano gli agenti della Polizia locale.

Tragico incidente sul lavoro avvenuto questa notte in un’azienda di Maniago, in provincia di Pordenone, nel quale un giovane operaio ha perso la vita.

Si tratta di un 22enne originario di Vajont, che stava operando su una macchina per lo stampaggio di ingranaggi industriali, quando per cause ancora da accertare una scheggia incandescente lo ha colpito alla schiena, uccidendolo sul colpo.

Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118, ma per il giovane non c’era già più niente da fare. Pertanto i carabinieri hanno avviato le indagini del caso, con l’impianto posto a sequestro.