SANT’ANTONIO ABATE – Abbiamo più volte raccontato attraverso queste pagine le tante anomalie e le fantasiose interpretazioni della materia Urbanistica riconducibile all’Amministrazione Abagnale ma mai avremmo creduto di trovarci un giorno davanti ad un conflitto di interessi che riguardasse l’intreccio tra il papà della sindaca, un immobile su cui si è chiesto un permesso a costruire in sanatoria e un geometra che ricopre sia il ruolo di tecnico di parte che di dipendente comunale. In poche parole una gestione familistica e personale della cosa pubblica come poche volte si vede in giro. Vi racconto la storia.
“C’era una volta” l’Albo Pretorio del Comune di Sant’Antonio Abate su cui viene pubblicata la determina della conclusione della conferenza dei servizi che riguarda proprio il rilascio di un Permesso di Costruire in sanatoria del 1986 presentata da un certo Russo Carmine ma allo stato attuale il proprietario dell’immobile risulta essere Mario Abagnale papà della più famosa sindaca Ilaria.
L’oggetto della richiesta prevedeva la regolarizzazione di un immobile sito in via Stabia, 130 formato da piano terra adibito a magazzino e unità residenziale tra piano terra e primo piano. Ovviamente tutto legittimo e tutto è stato possibile grazie al fatto che l’istanza è stata presentata secondo i requisiti previsti dalla Legge 47/85 ma prima di arrivare alla concessione vera e propria l’iter burocratico che ha intrapreso questa pratica ha riguardato il coinvolgimento di parecchi settori, in primis quello del Settore Paesaggistico del Comune di Sant’Antonio Abate che grazie al suo parere favorevole si è potuti incassare anche quello della Sopraintendenza dell’Archeologia e delle Belle Arti per l’Area Metropolitana. Ma chi lavora a stretto braccio con il Responsabile del Settore Paesaggistico del Comune geom. Antonio D’Auria? Alle dipendenze del Comune di Sant’Antonio Abate con modalità part time inferiore e pari al 50% del tempo pieno lavora un certo geom. Carmine Scarico lo stesso tecnico che leggiamo a pagina due della determina di cui sopra e che ha firmato e sottoscritto la Perizia Giurata e gli elaborati grafici e fotografici nel foglio catastale dello stesso immobile per conto del proprietario, ossia il papà del Sindaco Ilaria Abagnale.
In parole povere il settore comunale in cui lavora il geom. Scarico ha avuto l’onere e il compito di approvare una sanatoria dove il tecnico di fiducia del proprietario dell’immobile era se stesso mentre il proprietario risulta essere il papà del Sindaco che Amministra tale settore.
Un conflitto di interesse a tre grande quanto una casa – in questo caso una casa piano terra e primo piano – che vede coinvolti il papà del Sindaco, il tecnico comunale e tutti gli uffici che hanno dato parere favorevole a tale sanatoria pur conoscendo il conflitto di interesse appena descritto – dato che come ce ne siamo accorti noi che non siamo del mestiere, i tecnici che hanno apposto la loro firma su tali documenti non potevano non sapere anche perché a parlare chiaro del conflitto di interessi è l’Art. 6 del Regolamento comunale – a partire dalla Sopraintendenza, la GORI SpA, la Terna SpA, il Comandante della Polizia Locale, il Titolare della P.O. del Servizio Urbanistica, il Responsabile del Servizio Ambiente e il Responsabile del Servizio Paesaggistico geom. Antonio D’Auria che, ricordiamolo, ha come collaboratore, quindi lavora scrivania a scrivania con lo stesso Carmine Scarico portatore sano di conflitto di interessi.
Ma le stranezze non finiscono qui. Dato che secondo l’Amministrazione Abagnale tutti gli attori in campo hanno fatto bene il proprio mestiere, il 18 Aprile scorso al geom. D’Auria viene anche riconosciuta la regolarizzazione della posizione contributiva ai fini pensionistici, ai sensi dell’art. 9, comma 3, del D.L. 30.12.2021 n. 228, convertito in Legge 25.02.2022 n. 15, anche del periodo lavorativo dal 01.02.1982 al 18.04.1984, dato atto che tale richiesta il Geom. Antonio D’Auria, in uno con il suo legale patrocinante Avv. Francesco Cinque, rinnovava nuovamente la richiesta di regolarizzazione della posizione contributiva previdenziale del dipendente per il succitato periodo, senza applicazioni di sanzioni civili, con diffida ad adempiere agli obblighi di cui al comma 10-bis dell’art. 3 della legge n. 335/1995 e contestuale rinuncia a qualsiasi differenza retributiva per il servizio prestato nel periodo di riferimento.
Tutto bene quel che finisce bene. Il papà del Sindaco ha ottenuto la sanatoria dal Comune amministrato dalla figlia per il conto del tecnico da lui assunto ma che lavora nel settore comunale che doveva approvare la sua pratica, lo stesso settore di cui la responsabilità è sotto l’integerrima visione del tecnico a cui dopo tutto questo gli è stato anche riconosciuta la regolarizzazione della posizione contributiva. Che cosa vuoi di più dalla vita? Un Lucano! Avrebbe detto il compianto Pasquale Vena.