Resta sintonizzato

Nazionale

Perché i cardinali hanno scelto il papa americano

Pubblicato

il

ROMA – Habemus Papam. I 135 cardinali hanno scelto Robert Francis Prevost come successore di Pietro. Indubbiamente e senza tema di smentita: una scelta politica. Il papa sceglie il suo nome pontificale in Leone XIV successore del famoso Leone ricordato nella storia dei papi dell’epoca moderna come pontefice che ritenne che fra i compiti della Chiesa rientrasse anche l’attività pastorale in campo sociopolitico. La sua più famosa enciclica fu la Rerum Novarum, con la quale si realizzò una svolta nella Chiesa cattolica, ormai pronta ad affrontare le sfide della modernità come guida spirituale internazionale. Papa Vincenzo Gioacchino Raffaele Luigi Pecci fu molto attento ai temi dei diritti e all’equità sociale. Quindi Prevost con la scelta del nome ha già indicato ai fedeli e al mondo intero quale sarà il suo compito e quali saranno i temi su cui la Chiesa deve fare maggiore attenzione.

Il nuovo Papa è un missionario, nato a Chicago ma è il meno americano tra i cardinali degli Stati Uniti, ha passato tanto, troppo tempo in missione tra i poveri del mondo in Perù, terra della Teologia della Liberazione di Gustavo Gutierrez. Lui sa cosa significa la povertà e la sofferenza ed è principalmente per questo che è stato scelto come successore di Francesco. Fu proprio lui ad individuarlo in Perù e a volerlo a Roma a capo di tutti i vescovi e degli Agostiniani.

Nella sua presentazione il nuovo Papa ha posto l’accento sulla Pace nel mondo, sull’apertura agli ultimi della terra, parla di pace disarmata e disarmante di Cristo, di costruzioni di ponti attraverso il dialogo e questa la dice lunga sul ruolo che vorrà avere nei confronti dei potenti del mondo. Lui auspica ad un mondo che apra le braccia ai più bisognosi e ad una Chiesa che cammina insieme ad esso alla ricerca costante della Pace.

Insomma dalla Loggia delle Benedizioni, Leone XIV è stato fin troppo chiaro. Il suo saluto è stato quasi alla pari di una lettura di linee programmatiche della Chiesa e anche se Trump attraverso il suo tweet si dice onorato e inorgoglito per la scelta del primo papa americano, in cuor suo sa che con questo papa la sua politica autoritaria e oligarchica avrà filo da torcere così come l’avranno quella dei Netanyahu, Milei, Orban, Erdoğan, Putin, Zelensky e la stessa Giorgia Meloni.

Indubbiamente una scelta politica quella ricaduta su Papa Prevost. Un argine alla deriva conservatrice del mondo. Una scelta che va contro Israele e il genocidio da esso perpetrato. Una scelta che va contro le politiche assolutiste di Trump e Putin ma anche un appello di pace rivolto a tutte le popolazioni in guerra del mondo.

Un Papa sicuramente progressista, in netta continuità con Francesco. La Chiesa con lui continuerà le sue riforme per adeguarsi alla società moderna e avvicinarsi sempre più alla gente comune. Sicuramente Leone XIV sarà il papa di tutti, soprattutto degli emarginati e sarà la guida che avrà un occhio di riguardo anche per i diritti civili e gli emigrati. Lo ha detto nel suo saluto, parlando di una Chiesa con le braccia aperte che dovrà accogliere tutti senza nessuno escluso.

Insomma una scelta migliore di questa non poteva essere partorita dalla Chiesa romana. Le ultime speranze di pace, il mondo intero, le ripone nelle mani del nuovo Papa.

Continua a leggere
Pubblicità

Nazionale

Assemblea Nazionale Più Europa. Franco Moxedano nominato unico delegato ai tavoli per le trattative alle Elezioni Regionali

Pubblicato

il

ROMA – Si è tenuta stamattina la prima Assemblea Nazionale di Più Europa all’indomani del Congresso che ha visto rieletto Riccardo Magi a Segretario Nazionale. Il punto dell’ordine del giorno più importante era l’elezione del Presidente e del vice Presidente dell’Assemblea.

Dalle votazioni, alcune online e altre in presenza sono stati nominati: Presidente Agnese Balducci, vicepresidente vicario Michele Di Lorenzo e Vicepresidente Debora Striani.

Inoltre durante la stessa seduta c’è da sottolineare la prestigiosa nomina di interesse regionale che ha ricevuto il già coordinatore di Napoli Francesco Moxedano che grazie e anche soprattutto al lavoro svolto dal gruppo che fa riferimento al membro della Segreteria Nazionale Raffaele Mosca, viene nominato, nelle more della nomina del coordinatore regionale, unico delegato a partecipare ai tavoli in vista delle elezioni regionali in Campania per conto di Più Europa.

Grande soddisfazione in città e nella fascia a nord di Napoli per la nomina ottenuta dall’ex Consigliere regionale che attraverso il suo intervento in Assemblea ha già ribadito l’importanza del partito liberale europeo alle prossime elezioni regionali: “Sono convinto che bisogna tenere conto del lavoro svolto dal Governatore De Luca e la posizione del nostro partito non può che augurarsi la formazione di un campo largo così come avvenuto a Napoli con il Sindaco Gaetano Manfredi nel 2021. Secondo me, quello è stato un progetto vincente che senza ombra di dubbio si potrebbe ripetere anche alle prossime regionali in Campania”.

Idee chiare da parte del neo delegato in Campania Francesco Moxedano che immerso già nel suo nuovo ruolo lancia messaggi ai suoi potenziali alleati, partendo da un dato molto incoraggiante da parte dei sondaggi che danno Più Europa in Campania al 2,9% ben oltre la soglia di sbarramento imposta dalla nuova legge elettorale e chissà se in casa Mosca-Moxedano non si stia già pensando ad una formazione assoluta targata Più Europa. Vi terremo aggiornati.

Continua a leggere

Afragola

Tutta la verità sul Congresso di Più Europa e la necessità del dirigente Mosca di fare chiarezza a mezzo social

Pubblicato

il

AFRAGOLA – Non si placano le polemiche sulla votazione delle cariche tenutesi nell’ultimo congresso di Più Europa del 9 febbraio scorso all’interno dell’Auditorium Antonianum di Roma. Chi ha perso non ci sta e proprio come il bambino che porta via il pallone da una partita di calcio che sta perdendo dicendo che è suo, così Benedetto della Vedova e Valerio Federico chiamano le testate giornalistiche amiche e cercano di fuorviare l’informazione sulla verità delle elezioni romane di Più Europa, adducendo la loro sconfitta ad una chiamata alle armi di un terzo dei tesseramenti che in realtà e nelle mani di una sola regione, la Campania.

Ma Della Vedova non era quello convinto della mozione unica a Presidente del Partito perché sicuro di essere coperto dall’endorsement della fondatrice Emma Bonino, al punto tale da apostrofare un dirigente di partito afragolese con l’appellativo “mezza potenza”? L’ex Segretario di Più Europa non è lo stesso che riteneva le 1900 tessere campane non influenti alla determinazione di quanto già stabilito nelle segrete stanze insieme ai vertici del partito? Non è lo stesso che era già a conoscenza – sin dal 31 dicembre 2024 – che le tessere in Campania rappresentassero un terzo degli iscritti?

Per non parlare del fatto che gli elettori di Valerio Federico in realtà sono stati gli stessi che hanno eletto Presidente Matteo Hallisey votando quindi contro Benedetto Della Vedova, quindi per Federico se si vota Hallisey Presidente tutto apposto, la Campania non “imbroglia” se si vota Taibi tesoriere allora la Campania ha fatto incetta di tessere. Delle due l’una. Come funziona per l’ex tesoriere?

In realtà Afragola ha dato lezioni di Democrazia in quel di Roma. Ha dimostrato a tutti come si determina, con soli 72 tesseramenti – avete capito bene 72 tessere – un Congresso di un partito, attuando le strategie elettive di sempre. Al di là dello scivolone preso attraverso il suo video pubblicato a mezzo social dal direttore de “Il Tempo” Tommaso Cerno – che andando solo dietro alle notizie fuorvianti provenienti dai vinti, senza verificare la genuinità della notizia come ogni buon giornalista deve fare – le elezioni congressuali non sono state vinte da Magi, Hallisey e Taibi ma in realtà sono state perse da Benedetto della Vedova in persona e vi spiego come.

Come quella del Segretario, era nell’aria che anche quella del Presidente del partito dovesse essere una mozione unica e forse su questa linea, tracciata dagli stati generali del partito, erano tutti d’accordo. Ma a metà congresso quando si stavano votando le mozioni statutarie, salta fuori proprio dai candidati della lista “Europeismo o Fascismo” di espressione dell’ex Segretario Della Vedova, una mozione del tutto discriminante nei confronti della Campania.

I proponenti volevano apportare una modifica allo Statuto che indicasse il numero dei delegati al Congresso basandosi un calcolo ponderato tra gli abitanti della regione, i voti presi alle ultime elezioni e il numero dei tesserati iscritti di quella regione e non più basato sul semplice numero di tesserati come è oggi. In realtà questa mozione, secondo i proponenti, doveva porre argine al numero di adesioni che negli ultimi anni proveniva proprio dalle regioni meridionali del Paese e nello specifico dalla Campania. Un pericolo che solo chi ha potuto inserire la parola “fascismo” nel nome della propria lista potesse concepire, dato che il numero della Campania è lievitato fisiologicamente, di pari passo con i voti di preferenza al partito stesso. Così, dopo una confusione sul riconteggio dei voti a quella mozione, tutta la Campania si ribella a questa visione discriminante di una parte del partito e “minaccia” di lasciare l’aula se i lavori non sarebbero continuati in maniera del tutto democratica rispettando i più basilari principi di equità.

Da qui, in aula, come in ogni contesto democratico che si rispetti, nasce il voto di protesta contro Benedetto Della Vedova reo di essere il portabandiera di quella mozione e conoscendo le strategie del gruppo “Operazione Millennium” si decide di votare l’emiliano – no campano – molto più democratico Matteo Hallisey come Presidente del partito, mentre Valerio Federico, appoggiato solo da “Operazione Millennium” perde la competizione contro Carla Taibi alla carica di Tesoriere.

Per questo motivo il componente di Segreteria Raffaele Mosca afragolese doc, oggi ha sentito il bisogno di rispondere nei dettagli al Direttore Tommaso Cerno che, conoscitore solo della verità delle sue fonti, ignaro di quella della controparte e di tutto quanto sopra illustrato si è permesso di girare un video show senza possibilità di replica.

QUI IL VIDEO DI RAFFAELE MOSCA

Continua a leggere

Nazionale

Autonomia Differenziata. Rossella Sessa FI: “Bene il lavoro del Senatore Silvestro su livelli LEP”

Pubblicato

il

ROMA – “Le dichiarazioni del Senatore Franco Silvestro, Presidente della Commissione Bicamerale Affari Regionali, sull’impegno per la individuazione delle risorse necessarie a garantire, in ogni territorio, livelli di assistenza minimi, nell’ambito del piano per l’Autonomia Differenziata, sono la migliore garanzia per tutti i cittadini, in modo particolare quelli delle Regioni meridionali, a cominciare dalla Campania, dove la pessima gestione del sistema sanitario, a livello regionale, ha messo in discussione il sacrosanto Diritto alla Salute. Il tour che i rappresentanti della Commissione, a breve, inizieranno in tutta Italia, compresa la Campania, è la conferma di una grande sensibilità da parte dell’attuale maggioranza di Governo nei confronti del tema della Sanità.”
E’ quanto dichiara Rossella Sessa, già parlamentare e Responsabile Regionale di FI per disabilità e disagio. 
In questo senso Forza Italia, con i suoi Ministri e Parlamentari, insieme a tutta la maggioranza di Governo, sta attuando una politica che va nella direzione dell’uguaglianza di trattamento su tutti i territori, eliminando gli errori commessi, a livello locale, in modo particolare all’interno delle Regioni, da chi si è preoccupato solo di criticare e mai di costruire un corretto rapporto istituzionale.

Continua a leggere
Pubblicità
Pubblicità

Popolari

Copyright © 2020 Minformo - Testata giornalistica reg. 20/2016 Tribunale Napoli Nord - Direttore Responsabile Mario Abenante - info@minformo.com - Privacy Policy