Milk (R)evolution è un progetto promosso dall’APS Comunica Sociale, sostenuto con i fondi Otto per Mille dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai, che ha attivato un collettivo di artisti attraverso varie azioni che coinvolgano i giovani dell’area a Nord di Napoli nella rigenerazione di spazi urbani nella loro comunità, attraverso l’arte.
Questa call for artists è rivolta a giovani artisti tra 18 e 35 anni impegnati in quattro discipline: street art, serigrafia, graphic novel e fotografia.
Per partecipare, bisogna inviare entro il 23 maggio 2025, un progetto che esplori il contrasto alla cementificazione urbana e promuova la riqualificazione delle città, in relazione alla propria disciplina artistica. L’iniziativa è realizzata in collaborazione con diverse realtà campane: Cantiere Giovani, Rete CSL – Coordinamento Sviluppo Locale, Ass. F2Lab, Collettivo Caveau e spazio giovani “Il Cantiere“.
Il territorio di riferimento è l’area di Napoli nord dovel’ipercementificazione urbana e la mancanza di spazi verdi e di socialità è un’emergenza tangibile, dove numerosi sono gli angoli e le aree dismesse che necessitano di interventi per essere restituiti e goduti dalla cittadinanza.
Il progetto pone l’attenzione su questa problematica attraverso diverse azioni mirate, con il coinvolgimento di giovani artisti del territorio. Una call for artists, un bando di concorso per selezionare 4 artisti e il supporto alla produzione di opere di street art, serigrafia, fotografia e graphic novel.
Successivamente, sono in programma workshop e percorsi formativi con i giovani del territorio e l’organizzazione di un “Hackathon dell’arte”, un evento pubblico per avvicinare il mondo artistico a quello dell’impresa e garantire continuità al lavoro dei giovani artisti campani.
Ogni proposta selezionata riceverà un contributo economico per lo sviluppo del proprio progetto tra maggio e ottobre 2025, oltre al materiale necessario alla sua realizzazione. Il percorso prevede, inoltre, degli incontri con il team di Comunica Sociale per condividere il progresso dei vari progetti e la realizzazione di un laboratorio con i giovani del territorio. L’intero percorso si concluderà a Dicembre 2025 con un evento in cui verranno invitate diverse realtà imprenditoriali, allo scopo di facilitare opportunità di sviluppo e networking agli artisti.
Comunica Sociale nasce nel 2011 con l’obiettivo di promuovere la cooperazione in ambito culturale e artistico. In particolare, svolge attività di organizzazione e promozione di attività culturali, sociali ed educative, accompagnate dal valore aggiunto dell’attenzione alle nuove tecnologie e ai più innovativi strumenti di comunicazione. www.comunicasociale.eu
Afragola– Grande partecipazione da parte delle famiglie del territorio afragolese e non solo, ieri presso la Parrocchia San Giorgio Martire di Afragola. Il Parroco: don Massimo Vellutino con due psicologi esperti in campo familiare ed educativo: Mariano Iavarone e AmaliaRodontini con tanta empatia, fulcro dell’incontro di ieri, hanno lanciato un appello a tutti i genitori: diventare protagonisti attivi nella salvaguardia e nell’educazione dei ragazzi. Un Patto Educativo per “prendere in carico”, anzi “prendersi cura”, di ogni singola persona e contesto, mobilitando intorno ad esse competenze ma soprattutto un’infinita umanità. Perciò il patto non potrà che essere persona per persona, famiglia per famiglia, quartiere per quartiere, municipalità per municipalità. Con una capacità di affrontare i numerosi aspetti del disagio di ogni singolo minore “a rischio” con uno sguardo integrato e approfondito.
L’incontro di ieri è stato un grande test di sussidiarietà e democrazia partecipativa. Fondamentale è la regia, di cui deve farsi carico l’ente pubblico, il Comune, con uno sforzo di dialogo e ascolto che precede qualsiasi impiego di risorse. Tutti gli attori coinvolti hanno poi una parte chiara di corresponsabilità e devono essere corresponsabili sia nei diritti sia nei doveri. La regia è essenziale, ci si raccordi, ci si parli, ci si intenda su obiettivi e visione.
Radici forti…ali leggere! Rappresentano la base solida, la stabilità e la connessione con la famiglia e la comunità. Sono le radici che permettono di rimanere ancorati alla realtà, e di sentirsi parte di un gruppo, ma allo stesso tempo la leggerezza delle ali per mantenere l’autonomia, la libertà di espressione, la capacità di prendere decisioni e di volare verso il futuro. Le ali rappresentano l’indipendenza, la possibilità di esplorare nuove esperienze e di raggiungere i propri obiettivi.
Il patto educativo formalizza l’impegno di tutte le parti (scuola, famiglia e alunno) a collaborare per la crescita armoniosa del bambino basandosi su una visione condivisa dell’educazione, con l’obiettivo di creare un ambiente di apprendimento positivo e sostenibile.
Le “radici forti e ali leggere” rappresenta l’equilibrio ideale tra la stabilità e l’autonomia, per favorire la crescita armoniosa e lo sviluppo di individui resilienti e capaci di affrontare il futuro con fiducia.
Genitori non isoliamoci, ritorniamo ad essere uniti perchè il confronto e la collaborazione sono gli unici mezzi a nostra disposizione per aiutare i nostri ragazzi in questo mondo troppo veloce, globalizzato e contorto.
Lo ha ufficializzato il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis, annunciando la firma del fantasista belga.
De Laurentiis lo ha ufficializzato pubblicando una foto in cui stringe la mano a De Bruyne su X.
Intanto, il centrocampista belga Kevin De Bruyneè già a Napoli sotto forma di ‘pastore di terracotta’.
A realizzarlo è stato l’artigiano del presepe di San Gregorio Armeno Genny Di Virgilio. La statuina dell’ex giocatore del Manchester City è stata subito sistemata sullo scaffale degli altri campioni d’Italia indossando la maglia azzurra scudettata.
“Ha già preso posto nella squadra – spiega all’ANSA Di Virgilio -, l’unica cosa che non ho indicato è il numero di maglia. Prima di tutto perchè non e’ ancora noto e poi perchè il suo numero al Manchester City, il 17, è meglio cambiarlo. Da queste parti ci teniamo a certe cose “.
Cinquanta professionisti, 12 ore di sala operatoria per un complicato e delicato intervento chirurgico necessario per la separazione di due gemelle siamesi, due bimbe nate in Burkina Faso nel dicembre 2024 e unite nella regione toracica e addominale.
E’ successo all’Istituto Giannina Gaslini di Genova.
Le bambine, che condividevano il fegato e parte del pericardio, sono giunte in Italia il 20 maggio grazie all’associazione Una Voce per Padre Pio, nell’ambito del programma umanitario sanitario attivato in collaborazione con il Gaslini. Il caso è stato seguito in ogni sua fase grazie al cofinanziamento dell’associazione Patrons of the World’s Children Hospitals e di Regione Liguria, nell’ambito della normativa nazionale per l’assistenza sanitaria ad alta specializzazione a cittadini stranieri in condizioni di fragilità.