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Cardito

CARDITO. Attacchi boomerang dell’opposizione contro il Sindaco. Lo accusano di sfuggire al confronto ma sono loro che non si presentano in aula.

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CARDITO – Quando scrivo che i migliori alleati di Cirillo sono i consiglieri di opposizione non mi sbaglio. E quando scrivo che l’ascesa di Cirillo è il frutto del deserto politico presente sul territorio rafforzo ancor di più la mia tesi e quello che è successo ieri sera ne è la dimostrazione.

Mentre scorrevo la bachceca del mio social mi imbatto nel kafkiano post pubblicato dal consigliere Giuseppe Mirone e leggendo, man mano che vado avanti con la lettura, mi accorgo di quanto siano deboli i contenuti ma soprattutto pretestuosi.

Il consigliere azzurro intitola il suo post “Comunicato Stampa” e già questo lascia intendere che non sappia neanche il significato della frase, perché un comunicato stampa non è un post pubblicato sui social ma un documento da inviare alle varie testate giornalistiche e né si sono visti pubblicati in giro né alla nostra testata sia arrivato qualcosa ma sorvoliamo questa questione che è irrisoria rispetto al resto.

Nel suo post il forzista scrive che lo scorso 27 maggio, a Cardito, era prevista una seduta di Consiglio Comunale, nella quale erano in discussione diversi punti, alcuni anche di particolare rilevanza e che con gli altri consiglieri di minoranza avevano deciso di assentarsi dall’assise, quale gesto di protesta nei confronti del Sindaco e della sua maggioranza. Però poi attacca il Sindaco, etichettando lui come sordo e il resto della maggioranza come sordomuti, accusandoli di sottrarsi al dibattito pubblico. Questo il periodo che si legge sul suo post: “Durante la seduta del 27 maggio si è manifestata la vera natura del Sindaco Cirillo : ventuno punti in discussione,sei minuti di durata, ZERO minuti di DIBATTITO”.

Il mondo sottosopra. Se l’opposizione si assenta dall’aula con chi devono dibattere il Sindaco e la maggioranza se su un qualsiasi provvedimento si è già d’accordo dalle riunioni di maggioranza? Ma non è finita qui. Nel post si legge ancora: “Infatti, nelle sedute precedenti, le minoranze sollevavano dubbi sulla trasparenza e legalità delle scelte,messe in campodall’Amministrazione nei settori #Ecologia ed #Urbanistica. Prima ancora delle scelte assunte sulle nuove assunzioni dell’Ente. Un Sindaco sordo che anche davanti all’evidenza, sceglieva di difendere scelte amministrative oltre il #Borderline e si frapponeva come un muro di gomma. Per tale ragione, le forze politiche di minoranza ed i Consiglieri, valutato che il Sindaco ha precluso ogni spazio di confronto sulle tematiche sopracitate relative alla trasparenza e alla legalità delle scelte amministrative (ad esempio) #Ecologia, hanno deciso di sottoscrivere un esposto dettagliato da inviare alla Direzione Distrettuale Antimafia, nonché al Prefetto di Napoli”.

Perfetto. A tutti fa piacere che eventuali fatti rilevanti, ai fini di configurazione reato o illegittimità, vengano denunciati e i carditesi devono essere i primi a saperlo ma la trasparenza non è un valore che deve appartenere solo alla maggioranza ma anche all’opposizione. Quindi. Siamo sicuri che alla DDA e al Prefetto i consiglieri di opposizione non sono andati a denunciare dubbi – gli stessi sollevati nelle scorse sedute – ma fatti, e se l’opposizione ha in mano fatti e prove inconfutabili perché si sottrae al dibattito pubblico e al confronto col Sindaco ma preferisce creare dossieraggi da consegnare nelle mani dei magistrati? Cosa sono andati a raccontare al magistrato, il sindaco ha fatto questo, questo e quello ma non abbiamo avuto il coraggio di denunciarlo apertamente nell’assise pubblica in maniera tale che tutti i carditesi potevano ascoltare? Non credo di stare alla Corrida ne tanto meno voglio credere che questi consiglieri dell’opposizione siano così scarsi da essere paragonati a dei dilettanti allo sbaraglio, così come non voglio credere che siano così tanto gravi queste azioni “borderline” da tutelare perfino l’immagine delle persone che si stanno accusando.

Per questo motivo la politica ha perso smalto e la gente si allontana sempre più da essa. Il confronto pubblico non esiste più, con esso è morto anche il dibattito e chi siede nei banchi dell’opposizione non fa altro che una corsa alla delegittimazione di chi sta governando. Le regole non scritte, i principi e i criteri della politica non vengono più osservati e tutto diventa un navigare a vista fino a quando la nave dell’avversario non venga colpita e affondata. Insomma, una desolazione di idee e contenuti è questa la sintesi di questa opposizione debole nei confronti del Sindaco Cirillo.

E comunque in tutto questo manca una regola basilare, la trasparenza nei confronti dei cittadini carditesi che hanno tutto il diritto di sapere di cosa viene accusato il proprio Sindaco e cosa sia stato denunciato alla DDA e al Prefetto, dato che, è sempre bene ricordarlo, stiamo parlando di fatti che riguardano la vita pubblica dei cittadini carditesi.

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Afragola

AFRAGOLA. Il Direttore dell’Azienda Consortile smentisce il grave ritardo nel servizio di Assistenza specialistica

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AFRAGOLA – In merito ad una presunta denuncia sporta dalle Associazioni Autismo Campania Onlus, Noi Per Voi ODV e Gruppo Asperger Campania pel tramite di una testata giornalistica locale dove si accusa l’Azienda Consortile delle Politiche Sociali ex Ambito n.19 di aver fatto partire in ritardo e per un solo mese il Serivizio di Assistenza specialistica nei comuni interessati dall’Azienda: Afragola, Caivano, Cardito e Crispano, la nostra redazione, da sempre attenta alle dinamiche territoriali e alla ricerca della verità, conoscendo l’efficienza dell’Azienda, magistralmente diretta e gestita da una Governance attenta ai problemi delle categorie svantaggiate, ha chiesto direttamente alla fonte quale era lo stato attuale del servizio.

Alle nostre domande il Direttore Generale dell’Azienda Consortile Dott. Umberto Setola ha cortesemente risposto così: “il Servizio di assistenza specialistica per il sostegno educativo agli alunni frequentanti le scuole del territorio dell’Ambito N19 è regolarmente avviato con l’inizio del nuovo anno scolastico e non subirà alcuna interruzione nel corso dell’anno educativo 2025/2026.

L’affidamento del servizio – continua il direttore – per la durata di un solo mese si è reso necessario in via transitoria, in attesa della conclusione delle verifiche previste dal Codice degli Appalti relative al nuovo affidamento, aggiudicato nei primi giorni di settembre.

Si ribadisce che: Il servizio è attivo senza soluzione di continuità – inoltre – a partire da novembre 2025, con l’entrata in vigore del nuovo appalto, è previsto un potenziamento del servizio, che garantirà un incremento delle ore di assistenza specialistica offerte agli alunni beneficiari.

L’Ambito N19 conferma – conclude – il proprio impegno nel garantire continuità, qualità ed efficacia nei servizi rivolti agli studenti con bisogni educativi speciali.

Ancora una volta Minformo è chiamato a ripristinare la verità sul territorio e a cercare di arginare inutili e sterili strumentalizzazioni nei confronti di chi ama il proprio lavoro e lo porta avanti con dedizione.

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Afragola

Nell’hinterland a nord di Napoli nasce un welfare Consortile 2.0

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AFRAGOLA – Fra i Comuni di Afragola, Caivano, Cardito e Crispano a luglio 2020, si è costituita l’Azienda speciale consortile “A.C.C.C.” (Assistenza, Comunione, Coesione, Collegialità), per l’esercizio associato di servizi sociali, socio‑sanitari, culturali, per l’infanzia, l’istruzione, la formazione, l’intermediazione lavoro, servizi farmaceutici e, in generale, tutti i servizi alla persona di competenza comunale.

La creazione dell’ente risponde all’esigenza di rafforzare la capacità d’intervento dei Comuni associati e di razionalizzare la gestione delle attività sociali su scala territoriale, favorendo la costruzione di una rete locale integrata di servizi.

Missione e servizi attivi

I servizi di cura alla persona rappresentano un insieme di interventi volti a garantire il benessere fisico, psicologico e sociale delle persone, in particolare quelle in condizione di fragilità, disabilità, marginalità o non autosufficienza.

Nel contesto dell’Azienda Consortile A.C.C.C., questi servizi assumono un valore strategico per rispondere ai bisogni di un territorio ad alta densità sociale, spesso segnato da vulnerabilità economiche, familiari e sanitarie.

Esempi di servizi di cura erogati:

  • Assistenza domiciliare (anziani, disabili, minori in difficoltà)
  • Servizi educativi domiciliari per minori e famiglie multiproblematiche
  • Centri diurni per disabili o anziani
  • Supporto alla genitorialità e mediazione familiare
  • Affido familiare e sostegno alle famiglie affidatarie
  • Sportelli di ascolto psicologico e sociale
  • Interventi di integrazione scolastica per alunni con disabilità
  • Servizi socio-sanitari integrati in collaborazione con ASL (ad es. per la salute mentale o le dipendenze)
  • Sostegno alla vita indipendente per persone con disabilità
  • Accoglienza e supporto per vittime di violenza (sportelli antiviolenza, case rifugio)
  • Finalità dei servizi di cura
  • Prevenire l’emarginazione e l’istituzionalizzazione
  • Favorire l’autonomia e l’inclusione sociale
  • Sostenere le famiglie nei momenti di difficoltà

 

Uno sguardo al futuro

La visione del Direttore Generale Umberto Setola è molto chiara. In un contesto complesso come quello del territorio dell’Ambito N.19, il ruolo dell’Azienda Consortile A.C.C.C. non è solo quello di erogare servizi, ma anche di ripensare le modalità stesse con cui questi vengono progettati e valutati.

La visione del Direttore Generale Dott. Umberto Setola: “Una strategia per un welfare responsabile” Nel delineare la traiettoria futura dell’Azienda Consortile A.C.C.C., il Direttore Generale Dott. Umberto Setola evidenzia un orientamento preciso e innovativo, che mira a coniugare trasparenza, sostenibilità e partecipazione attiva: “La nostra mission consiste nella ricerca di nuove forme di accountability per l’attuazione di interventi e servizi coerenti con le richieste di un territorio segnato da tante fragilità sociali.”

Secondo Setola, non si tratta semplicemente di erogare assistenza, ma di investire consapevolmente le risorse economiche dell’Ente: “Il mio impegno è quello di investire le risorse finanziarie del nostro Ente in attività socialmente responsabili, che non rappresentano un semplice utilizzo di fondi a favore di terzi in condizione di elevata fragilità, ma una scelta strategica.”

Uno degli strumenti su cui l’Azienda sta puntando è quello della coprogettazione, in linea con quanto previsto dal Codice del Terzo Settore e dalle più recenti riforme del welfare: “Stiamo utilizzando lo strumento della coprogettazione per la realizzazione degli interventi. Questo ci permetterà una razionalizzazione delle risorse finanziarie investite, in quanto è previsto un contributo da parte del partner individuato dal Consorzio e, non da meno, ci consente di creare servizi più coerenti con la domanda del territorio.”

Una visione che mira a superare la logica dell’assistenzialismo, orientando l’azione del Consorzio verso un modello partecipativo e responsabile, capace di rispondere in modo più efficace e sostenibile ai bisogni reali delle comunità locali.

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Cardito

Il clan di Cardito aveva il picchiatore di fiducia: arrestate 16 persone

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Quando qualcuno si opponeva alle richieste estorsive, o per qualche altro motivo doveva essere “messo in riga”, partiva la spedizione punitiva. Che poteva avvenire ovunque, anche per strada, al bar, contando sul fatto che i testimoni non avrebbero parlato. È uno dei particolari ricostruiti nell’ordinanza che ha portato in carcere 16 persone, ritenute legate al clan Ullero di Cardito (Napoli): le accuse sono, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, estorsione, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione e porto di armi, aggravati dal metodo mafioso.

L’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip del Tribunale di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia partenopea, è stata eseguita dai carabinieri. Il gruppo, che sarebbe riconducibile a Francesco Ullero, si sarebbe occupato anche del traffico di stupefacenti: gli indagati, hanno ricostruito gli inquirenti, avrebbero infatti rifornito di droga varie piazze di spaccio della zona.

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