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POLITICA

Il Decreto Sicurezza è legge: 109 sì e 69 no

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L’aula del Senato ha confermato la fiducia al decreto sicurezza, chiesta dal governo, con 109 voti favorevoli, 69 contrari e un’astensione. Approvato dalla Camera il 29 maggio scorso, il decreto è quindi diventato legge.

Concluse le dichiarazioni di voto, nell’Aula del Senato si è dato il via alla ‘chiama’ dei senatori per il voto di fiducia che è stato chiesto dal governo sul decreto sicurezza.

Il testo, già approvato dalla Camera, se ottenesse anche il via libera di Palazzo Madama, diventerebbe definitivo. Si è arrivati a questo passaggio dopo diversi momenti di tensione in Aula, ultimo quello durante l’intervento del senatore di FdI e presidente della Commissione Affari Costituzionali del Senato Alberto Balboni sul decreto Sicurezza. I senatori di Pd e M5s sono scesi urlando dai loro banchi, andando verso quelli della maggioranza, dopo che Balboni aveva detto: ‘Capisco che vogliate stare dalla parte della criminalità’.

Molti esponenti dell’opposizione, tra cui il presidente del gruppo Misto Peppe De Cristofaro di Avs, si sono alzati in piedi e sono andati verso i banchi della maggioranza per controbattere a Balboni, ma sono stati bloccati al centro dell’emiciclo dagli assistenti parlamentari. Alcuni hanno gridato ‘Fuori!’.

Il riferimento della protesta dei senatori è anche alla punibilità – prevista nel provvedimento -, in alcuni casi come nelle rivolte in carcere. di atteggiamenti di resistenza passiva o al reato di blocco stradale. Il presidente del Senato Ignazio La Russa ha fatto inizialmente proseguire i lavori evidenziando la presenza di precedenti di una protesta di questo tipo e dando la parola a Carlo Calenda.

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Dal Mondo

Sta rientrando in Italia il Presidente Arcigay Napoli bloccato in Israele: è in Egitto

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“Finalmente a un passo da casa. Sono in Egitto, al sicuro all’aeroporto di Sharm El Sheikh, dopo aver attraversato il deserto del Negev e aver visto un cielo stellato di incommensurabile bellezza. È stata un’esperienza durissima; dentro, addosso, una pagina di storia drammatica che probabilmente cambierà il corso delle cose”.

Lo scrive su Facebook Antonello Sannino, il Presidente di Arcigay Napoli che era rimasto bloccato in Israele.

“Con me per sempre mi accompagnerà un crogiuolo di immagini, odori, sapori, suoni, sirene, sguardi, ansie e paure. Non sarà semplice dare voce e parole a tutto a questo impasto di emozioni. Ora verso Istanbul, poi Roma e finalmente Napoli. Casa! – ha aggiunto -. Questa esperienza segna e cambia per sempre la mia vita. Ora torno dalla mia famiglia, tra i miei affetti più importanti, quelli che davvero contano nella vita. Non vedo l’ora di rivedere le tante persone che non mi hanno mai lasciato solo. Non vedo l’ora di riabbracciare Danilo che ha retto come una diga invalicabile all’ansia, alla paura e soprattutto all’odio. Spero che arrivi presto la Pace per questa martoriata, ma meravigliosa terra”.

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Dal Mondo

Il Cremlino: “L’eventuale uccisione di Khamenei aprirebbe il vaso di Pandora”

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Un cambio di regime in Iran sarebbe “inaccettabile” e l’assassinio della Guida suprema del Paese, Ali Khamenei, “aprirebbe il vaso di Pandora”: lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov in un’intervista a Sky News.

La Russia reagirebbe “molto negativamente” se l’ayatollah Khamenei venisse ucciso, ha sottolineato Peskov.

“La situazione è estremamente tesa e pericolosa non solo per la regione, ma a livello globale”, ha aggiunto il portavoce, come riporta oggi Sky News sul suo sito web. 

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Caivano

Comune di Caivano, l’applicazione delle misure di prevenzione rischio incendi boschivi

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Venerdì 13 giugno, il Comune di Caivano ha emanato un’ordinanza commissariale riguardante l’applicazione delle misure di prevenzione rischio incendi boschivi in vista del periodo di massima pericolosità. Un annoso problema caivanese al quale si riesce a far fronte grazie alla solerzia del Responsabile del settore Ambiente, Francesco Dell’Aversano.

Le situazioni di incuria e di degrado descritte, soprattutto nell’area urbana, concorrono a
rendere precarie le condizioni igienico sanitarie e di salubrità ambientale, aumentando il rischio di propagazione di incendi, con conseguente complessivo danno e pericolo alla salute pubblica e alla sicurezza in generale, oltre a ledere o sminuire l’immagine cittadina.

Dal comunicato del Comune, emergono i seguenti divieti:

DIVIETO di combustione dei residui vegetali agricoli e forestali nel periodo di massimo rischio per gli incendi boschivi dichiarato dalla Regione.

DIVIETO di abbruciamento delle stoppie ed erbe infestanti, anche negli incolti, dal 1° giugno al 20 settembre

DIVIETO di accendere fuochi all’aperto nei boschi e fino ad una distanza di 100 m da essi, nonché nei pascoli, e quindi è vietato usare motori o fornelli che producano faville o brace; fumare o compiere ogni altra operazione che possa creare comunque pericolo mediato o immediato di incendio; usare apparecchi a fiamma od elettrici per tagliare metalli;far brillare mine.

DIVIETO di accendere fuochi d’artificio, lanciare razzi di qualsiasi tipo e/o mongolfiere di carta, meglio note come “lanterne volanti”, dotate di fiamme libere, nonché altri articoli pirotecnici a una distanza non inferiore a 1 km dalle superfici boscate e pascoli, salvo eventuali deroghe autorizzate con Ordinanza del Sindaco nel caso di manifestazioni pubbliche, con l’apprestamento di relative misure di prevenzione incendi.

La mancata osservanza dei divieti e degli obblighi sopraelencati, comporterà l’applicazione delle sanzioni previste dalla legislazione statale e regionale vigente, nonché l’applicazione delle sanzioni penali in caso di violazione delle norme di cui agli artt. 423, 423-bis, 449 e 650 c.p.. Ogni altra violazione relativa alla mancata esecuzione degli interventi di prevenzione – per cui non sia già prevista una specifica sanzione – è punita con la sanzione amministrativa da un minimo di 25 euro ad un massimo di 500 euro, ai sensi dell’art. 7 bis del D.lgs. 267/2000.

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