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Caivano, proiettile a don Patriciello: Vittorio De Luca ai domiciliari a Orta di Atella, il suo legale Cerbo: “Sono rincuorato”

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Vittorio De Luca è agli arresti domiciliari presso un appartamento, da lui indicato, ubicato a Orta di Atella (Ce). L’uomo, (suocero di Domenico Ciccarelli, boss dell’omonimo clan), che due settimane fa, durante la messa dei bambini del Parco Verde di Caivano (Na) consegnò un proiettile a Don Maurizio Patriciello mentre distribuiva l’ecaurestia, ha ottenuto i domiciliari nella giornata di ieri dopo la decisione dell’ottava sezione del Tribunale del Riesame di Napoli di concedergli una misura cautelare meno detentiva rispetto alla custodia in carcere.

Decisione del Riesame che si è concretizzata soltanto nella giornata di oggi, subito dopo la disponibilità del braccialetto elettronico GPS per la sorveglianza della posizione.

Soddisfazione sulla decisione del Riesame è stata espressa dal legale difensore di Vittorio De Luca, l’avvocato Gabriele Roberto Cerbo: “È un risultato professionale che mi fa piacere. Abbiamo lavorato duramente per ottenere la scarcerazione di un soggetto (Vittorio De Luca, ndr) che è fragile, ha 75 anni, non adatto ad un carcere duro come quello di Poggioreale. È la migliore soluzione, in attesa che il tutto sarà chiarita dalle sede competenti, quella dei tribunali. Sono rincuorato grazie alla decisione del Riesame, i giudici sono stati eccezionali nel tenere fuori dalla porta del tribunale il clamore mediatico e politico della vicenda”.

Alla notizia della scarcerazione di Vittorio De Luca, ai nostri microfoni don Maurizio Patriciello ha commentato testualmente: “La magistratura fa il suo lavoro, se ha deciso così ha fatto bene. Tutto quello che è stato fatto è stato fatto bene. Non so perché De Luca mi abbia consegnato quel proiettile durante la messa dei bambini. Non conosco ancora il motivo profondo di questo gesto: gli inquirenti stanno cercando, quello che mi dicono quello dirò. Se per adesso è stato messo ai domiciliari, è stato deciso cosi, è stato deciso bene. Io a quest’uomo (Vittorio De Luca, ndr) lo conosco da sempre, gli voglio anche bene, però se è stato mandato, se è stato strumentalizzato vorrei sapere chi è e soprattutto perché l’ha fatto”.

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Lutto profondo a Caivano: scompare Maria Amalia Castaldo a soli 44 anni

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La comunità di Caivano è in lutto per la prematura scomparsa di Maria Amalia Castaldo, nota e stimata farmacista, spirata all’età di 44 anni. La donna lascia il marito, Carmine, e il giovane figlio, Antonio, nel dolore più profondo.

La triste notizia è stata diffusa anche attraverso i social dal parroco locale, Don Patriciello, che ha espresso parole di grande commozione e fede di fronte al mistero del dolore.

“Amalia, la dolce Amalia, è volata in paradiso. Perché, Signore? Lo sposo è giovane. Il figlio non ancora adolescente. Il dolore è grande. Il cuore si ribella. Solo la fede ci sostiene. Il mistero della vita è immenso.”

Nel suo messaggio, Don Patriciello ha reso omaggio alla forza della defunta, aggiungendo: “Addio, Amalia. Adesso puoi riposare in pace. Hai combattuto la buona battaglia, hai conservato la fede, preparati a ricevere la corona di gloria, che il Signore, giusto giudice, ha preparato per te dall’eternità.”

Le esequie si terranno domani, venerdì 14 novembre, alle ore 10:00, presso la Parrocchia S. Paolo Apostolo nel Parco Verde di Caivano.

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CAIVANO. Peppiniè le gaffe passano a due!

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C’è chi fa il candidato sindaco per cambiare il mondo, e chi lo fa senza nemmeno cambiare la modalità “dilettante allo sbaraglio” delle sagre di paese. A Caivano, per dire, abbiamo il novello Totò della politica locale: urla ai quattro venti il suo programma di rinascita, ma dimentica i fondamentali della burocrazia — quella stessa che dovrebbe amministrare.

Prima gaffe: non presenta l’istanza di aspettativa non retribuita prima della candidatura. Robetta, dirà qualcuno. Peccato che quella robetta rischi di renderlo ineleggibile. È come voler aprire un negozio senza chiedere la licenza: un dettaglio, sì, ma solo fino a quando arriva la Guardia di Finanza.

Ma siccome la sfortuna ama la compagnia, arriva la seconda perla. Totò, se fosse vivo, risponderebbe dal balcone del Municipio: “Peppiniè, le pizze passano a due!” E infatti le gaffe raddoppiano.

Il nostro campione della trasparenza, eventualmente, si è dimenticato di chiedere ai suoi candidati i carichi pendenti. Un dettaglio da nulla — finché non arriva la Commissione Antimafia a pubblicare l’elenco dei “quattro impresentabili”. E indovinate un po’? Uno è proprio della sua coalizione. Una lista, coalizione, che a questo punto sembra più un menù degustazione del caos se ci mettiamo anche parenti e affini di boss e imprenditori che pagavano il pizzo alla camorra.

Dunque, prima ancora di cominciare, il candidato risulta già “colpevole” — non di corruzione, ma di confusione; non di malaffare, ma di malafare. Due leggerezze, due scivoloni, due autogol da cineteca. Un record assoluto per chi ancora non ha varcato la soglia del Comune.

A Caivano, in un territorio martoriato e in cerca di riscatto, presentarsi con un nome segnalato dall’Antimafia è un atto di autolesionismo politico e di schiaffo alla legalità promessa. Dimostra una superficialità e un’assenza di filtri che fanno tremare.

E allora, cari elettori, il dubbio sorge spontaneo: se non sa gestire una candidatura, come gestirà un bilancio comunale?
La burocrazia non è pizza, ma in mano a certi apprendisti può bruciare allo stesso modo.

Perché in fondo la morale è tutta lì: la politica è un forno caldo, e chi non sa leggere le istruzioni finisce inevitabilmente con la figuraccia servita… ben cotta. Peppiniè, stavolta le pizze passano a due. Ma la figura — quella — è già extralarge.

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CAIVANO. Il deputato M5S Pasquale Penza: “Gli impresentabili ritirino subito la loro candidatura”

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CAIVANO – Appello al senso di responsabilitàApprendo, dagli organi di stampa la notizia diffusa in merito ai lavori della Commissione Parlamentare Antimafia, secondo cui quattro candidati al Consiglio comunale di Caivano sarebbero risultati in violazione del Codice di autoregolamentazione.

Di fronte a una notizia di tale gravità, invito ufficialmente questi candidati a porre in essere un atto di grande responsabilità nei confronti della nostra comunità, ritirando la propria candidatura se pur in corso.

Caivano non può permettersi il rischio di un nuovo commissariamento: dopo anni difficili, la città ha bisogno di un’amministrazione trasparente, credibile e libera da ogni ombra.

Rivolgo, inoltre, un appello alla Prefettura di Napoli affinché venga fatta piena chiarezza su eventuali profili di ineleggibilità o incompatibilità, per garantire la regolarità del voto e tutelare i cittadini.

Caivano ha diritto a un futuro fondato sulla trasparenza, la fiducia e la buona politica.
Chi ama davvero questa città, oggi deve avere il coraggio di fare un passo indietro, per permettere alla nostra comunità di andare finalmente avanti.

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