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Caivano, castello medioevale, l’Ing. Mascolo diventa il capro espiatorio

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L’oggetto in questione è il castello medioevale di Caivano, quello scempio incompiuto che è sotto gli occhi di tutti i cittadini e già oggetto di qualche interrogazione consiliare dell’opposizione, soldi entrati dalla porta e buttati dalla finestra.

Il comune caivanese era riuscito ad avere un finanziamento regionale per la ristrutturazione del gioiello comunale e indetto un bando di gara vinto da una ditta che, al ribasso, si era proposta per euro 2.400.467,60 ed oltre IVA al 10% pari ad € 240.046,76 per un totale complessivo di € 2.640.514,36.

Per la direzione dei lavori, misura, contabilità, liquidazione dei lavori ed assistenza al collaudo e di coordinatore della sicurezza in fase di esecuzione, fu scelto l’Ing. Gaetano Mascolo avvalendosi in corso d’opera delle Determina delle consulenze specialistiche dell’Ing. Sergio Camera per gli aspetti impiantistici e dell’Arch. Massimo Pica Ciamarra per gli aspetti architettonici, entrambi in qualità di direttori operativi, per un importo complessivo di € 171.000,00 tutto compreso escluso CNPAIA al 2% ed IVA al 20%.

Viene stabilito altresì all’art. 5 che l’erogazione dell’onorario di € 171.000,00 avverrà nella misura del 90% proporzionalmente agli stati di avanzamento dei lavori e per il restante 10% verrà corrisposto dopo l’approvazione degli atti di collaudo amministrativo.

In pratica, però, l’ing. Mascolo riceve praticamente il 100% dell’importo e cioè €. 101.000,26 su 102.600.

Dopo tempo, e praticamente oggi, l’ente comunale, attraverso il dirigente Stefano Lanna, visto che i lavori sono stati mai terminati e effettuati nell’ordine del 60% circa dell’importo, richiede al responsabile per la sicurezza e alla direzione dei lavori, di restituire la somma percepita in eccesso pari a 47.889,56 euro.

Non vorremmo trovarci nei panni del Mascolo ove, nel caso, abbia usato i soldi ricevuti per qualche vacanza o li avesse investiti nell’educazione di qualche figlio.

Una cosa è certa, l’ente pagava i corrispettivi non secondo lo stato di avanzamento dei lavori, ma, evidentemente a scadenza programmate e “accordate” e senza alcun controllo da parte dell’amministrazione.

Solito andazzo.

Intanto la questione del castello medioevale somiglia sempre di più alla presa della Bastiglia.

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