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Caso migranti, Di Maio e Saviano si attaccano ma dimenticano che si tratta di esseri umani

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Apre le danze Luigi Di Maio con un suo post sul social più famoso del mondo che illustrando il proprio pensiero in merito al business degli immigrati, tenta di spiegare a Roberto Saviano e a tutti quelli che come lui criticano le parole del vicepresidente della Camera sulla questione “Taxi del Mediterraneo”, etichettandoli come ipocriti, che tappandosi gli occhi ancora, corrono il rischio di assistere ad un effetto Roma Capitale molto più allargato, ed in ottemperanza di ciò il vicepresidente Di Maio comunica attraverso lo stesso post di aver effettuato un’ interrogazione parlamentare perché per lui si tratta di un tema di sicurezza nazionale.

Post di Luigi Di Maio

Non rimane indifferente Roberto Saviano di fronte a questa “tiratina d’orecchie” del vicepresidente della Camera e di rimando posta un suo pensiero a distanza di mezz’ora sentendosi, addirittura, accusato di corresponsabilità dei crimini commessi sulla pelle degli immigrati. Nel suo post, sempre pubblicato su facebook, Saviano dice di non accogliere le accuse e di non querelare Di Maio, perchè a suo dire quelle sono cose da politicanti, ma contestualmente accusa l’esponente pentastellato di “cattivismo” dedito solo alla ricerca di consensi, specialmente di quelli che vogliono vedere gli immigrati tutti morti in fondo al mare, non mancando poi una frecciatina che ricorda la gaffe del movimentista su Pinochet.

Tra i due non si sa chi abbia realmente ragione o torto, anche perché se solo si pensa che la diatriba tra i due mette in secondo piano un problema così serio, come quello dell’immigrazione derivante da guerre, il tutto diventa davvero stucchevole. Bisognerebbe ricordare sempre ai personaggi pubblici che di fronte a temi così delicati, soprattutto quando si parla di vite umane, il loro ego e personalismi sterili devono essere messi da parte.

In primo luogo al vicepresidente della Camera sarebbe opportuno chiedere, che fine ha fatto la politica antieuropeista del Movimento 5 stelle e come mai adesso si parla di interrogazioni parlamentari sul business dei migranti e non si parla più di modifica del Regolamento di Dublino? Perché il Movimento non ha proferito parola sulle bombe esplose in Siria, facendo sembrare questa piccola interrogazione sui “taxi del mediterraneo” come il solito pretesto per attaccare il PD? Ma soprattutto in che senso si parla di sicurezza nazionale?

A Roberto Saviano, non va detto nulla, anche perché egli essendo un giornalista, esprime la sua opinione che fortunatamente non intacca quella delle persone intelligenti e non intacca neanche quella delle menti pensanti che a differenza del Saviano di turno, si limitano a creare e non a scopiazzare sentenze in giro per tribunali per poi far fortuna su rappresentanze distorte di ciò che si è letto.

In entrambi i casi, quello che è mancato è proprio quello che entrambi professano, è mancato solo un po’ di buon senso, quel buon senso che avrebbe potuto far capire ai due dove bisogna smettere di fare il politico o il giornalista e cominciare a fare l’uomo.

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