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AFRAGOLA, non passa la sfiducia al Presidente del Consiglio, Tuccillo alla prova del nove

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AFRAGOLA – Bilancio approvato, risultato incassato da parte del sindaco Tuccillo e la sfiducia al Presidente del Consiglio presentata dai 12 di minoranza più Raffaele Falco della maggioranza non passa in aula per un motivo del tutto kafkiano che indica ancora di più che la mozione non era nata per un motivo prettamente politico.

Premesso che il voto della sfiducia a Nicola Perrino è avvenuta dopo la votazione del bilancio, il paradosso nasce proprio dal voto favorevole al Bilancio di Raffaele Falco che indispettisce l’opposizione, la quale attraverso gli interventi fatti in Consiglio fa partire un vero e proprio tiro al bersaglio nei confronti di Raffaele Falco, atto a far emergere il malessere personalistico del consigliere che lo ha spinto a firmare la mozione e non perché ci fossero dei veri e propri motivi diretti all’interesse pubblico. A quel punto la rottura dell’idillio Falco-opposizione è siglata e Falco di rimando al momento del voto alla sfiducia del Presidente Perrino rimangia la propria firma posta sulla mozione votando contro e facendo infuriare ancor di più l’opposizione.

Passato il bilancio e archiviata la mozione di sfiducia a Nicola Perrino, Tuccillo ora deve fare i conti con la realtà. Non sempre tutto quello che è bene finisce bene, in politica tutto è possibile e la perseveranza può essere fatale in certi ambienti.

Con il voto contrario al bilancio Concas, Montefusco e Boemio si sono guadagnati un comunicato di Salvatore Piccolo (commissario del PD di Afragola ndr) che porterà all’espulsione dei tre dal partito democratico, a questo punto Tuccillo deve capire che i tempi della salute pubblica sono finiti e che se davvero ci tiene alla sua “cadrega” deve spedire a casa Luigi Sirico che ha rappresentato, finora, una figura avulsa dal contesto che ha prodotto zero risultati. Oltre al cambio di poltrona dell’assessore ai lavori pubblici, come da richiesta di alcuni elementi della maggioranza, il sindaco deve azzerare la sua politica del compiacimento che con incarichi dati ad intuito personae tra cui: due incarichi da segretari, uno da portavoce, uno da addetto stampa, uno da autista e uno da dirigente, per non contare le deleghe elargite a figure che non vivono il territorio e le cinque nomine dell OIV (Organo interno di valutazione ndr) date in maniera diretta senza indizione di bando pubblico aggiudicato in Consiglio Comunale, ha mortificato sia gli Afragolesi che le loro tasche, visto che quattro figure nello staff di un sindaco di una città come Afragola sono da considerarsi un vero e proprio spreco di denaro pubblico.

In questo clima teso, non è data neanche così scontata una ricandidatura dello stesso Tuccillo che se non cambierà assolutamente registro e se non capirà che l’epoca dell’uomo solo al comando è finita, chiuderà sicuramente la sua parentesi da sindaco in maniera indecorosa. Non è detto neanche che si ritroverà al suo fianco i moderati del gruppo, che al ritorno dalle vacanze se assisteranno ancora agli stessi scenari, metteranno in atto quel processo di cambiamento già avviato verso una futura piattaforma politica, incentrata sulla valorizzazione delle energie locali che non mortifica le professionalità afragolesi e la meritocrazia, facendo cadere già a Settembre quest’amministrazione sorda.

Se decolla il progetto moderato ad Afragola, vuol dire che Tuccillo avrà i giorni contati e l’approvazione del bilancio sarà stato solo l’inizio della fine.

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