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[EDITORIALI] CAIVANO, Monopoli si è dovuto districare tra ordini genitoriali e interessi personali

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CAIVANO – Volge al termine l’avventura di Monopoli sindaco e tra qualche fuoco d’artificio e qualche ignaro cittadino che ancora festeggia perché come capita spesso attribuisce la colpa del degrado in cui verte la città di Caivano solo ed esclusivamente al primo cittadino, Minformo come sempre cerca di raccontare la verità nei limiti di quello che si può raccontare.

Come tutti sanno non sono state tutte e tredici le dimissioni determinanti che hanno fatto saltare la sedia del sindaco. A far saltare il banco sono stati i quattro dissidenti di Forza Italia Gaetano Ponticelli, Giuseppe Mellone, Lorenzo Frezza e Cinzia Buonfiglio, questi quattro chi per interesse personale e chi per ordini calati addirittura dai genitori hanno costituito il famoso “ricatto politico” più volte ribadito all’interno dei nostri articoli.

Partiamo dal primo consigliere dissidente Gaetano Ponticelli, è risaputo che all’inizio di questa consiliatura era il più fedele sponsor e garante della dirigente Anna Damiano, come è anche noto la sua esasperata attenzione per il settore delle Politiche sociali. Non è noto invece cosa sia successo tra il consigliere e la dirigente per indurre Ponticelli a chiedere la rimozione della stessa dirigente dal settore a lui tanto caro, fino al punto da dire testuali parole all’indirizzo del sindaco: “Se non la togli, io ti mando a casa”. Cosa si è rotto tra Ponticelli e la Damiano? Che ostacolo può mai rappresentare la dirigente delle Politiche Sociali, ma soprattutto rimuoverla per fare spazio a chi o a cosa?

Per quanto riguarda il consigliere Giuseppe Mellone, invece, come già descritto nel mio precedente editoriale la sua ambizione era quella di fare il Presidente del Consiglio e di conseguenza sedere sulla sedia con la più alta indennità. C’è da dire inoltre che la candidatura di Mellone da Presidente del Consiglio, in realtà, è stata scaricata proprio da alcuni elementi del proprio partito a partire proprio da Gaetano Ponticelli – suo amico, oggi, di battaglia dissidente – Infatti tutti ricordano alcuni organi di stampa che riportavano le dichiarazioni del consigliere Ponticelli dove asseriva che l’attuale Presidente Lello Del Gaudio era persona più idonea a ricoprire tale ruolo, anche grazie alla sua oggettiva esperienza. E il fatto che Mellone ci sia rimasto male, anzi malissimo, della scelta di Del Gaudio, lo testimonia il fatto che al Consiglio comunale dove si votava, appunto, il Presidente del Consiglio, lo stesso Mellone risultò assente, facendo mormorare sul territorio che si fosse legato al dito la scortesia che il sindaco gli avesse fatto. Da alcune indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo, pare che all’indomani della votazione dove si scelse Lello Del Gaudio come Presidente del Consiglio, il padre del consigliere Mellone all’indirizzo del primo cittadino esclamò testuali parole: “Questa te la faccio pagare”. Il papà di Mellone, evidentemente, avrà mantenuto la promessa.

Il consigliere Lorenzo Frezza in realtà, agli occhi dei caivanesi, non è mai apparso uno molto attivo, infatti di lui non si ricorda una vera partecipazione seria alla vita politica del paese e l’unica cosa che gli addetti ai lavori ricordano bene è la richiesta che fece al sindaco Monopoli di togliersi dai piedi il consigliere Gaetano Ponticelli – oggi suo amico di battaglia dissidente – perché lo considerava una “figura imbarazzante”. Il sindaco alla fine rompe con Ponticelli e Frezza inspiegabilmente si allea con quella famosa “figura imbarazzante”. Cosa è successo nel frattempo? Cosa li ha fatti diventare alleati? Il ruolo di Ponticelli in quest’alleanza ci è sconosciuto ma una cosa la sappiamo per certo. In tempo di rottura e molto prima della deposizione della firma sulla sfiducia, come anticipato da Minformo, Lorenzo Frezza e il sindaco Monopoli si sono incontrati in un bar della zona e in quel contesto pare che il consigliere azzurro abbia riferito al sindaco di avere alcuni progetti tecnici da realizzare sul territorio per il bene del paese e per farlo, il consigliere aveva bisogno che il sindaco Monopoli decretasse Raffaele Celiento come dirigente ai Lavori Pubblici, Urbanistica e SUAP (Attività produttive). Ora, considerando che una richiesta del genere arriva anche dal gruppo consiliare di Forza Italia, quando richiedono un Super Assessore che abbia la delega di tutti i settori tecnici, ci si domanda: Quali interessi ci sono tra i consiglieri dissidenti e i settori tecnici del Comune di Caivano? Ma soprattutto: Come mai i progetti tecnici, tra l’altro mai esposti in sedi istituzionali, che aveva il consigliere Frezza potevano essere attuati solo con Raffaele Celiento responsabile e non con un altro dirigente tecnico? Quali interessi ha “Farsa Italia” sui settori tecnici Lavori Pubblici e Suap, soprattutto dopo alcune indiscrezioni che ci arrivano in redazione che vedono una possibile apertura di un centro commerciale con insegna battente il logotipo della catena “LIDL”?

L’interlocutore che molto spesso ha sostituito la consigliera Cinzia Buonfiglio per alcune decisioni da prendere insieme al sindaco è stato proprio il papà che tra un selfie e qualche post che la consigliera pubblicava su facebook, tentava di suggerire al sindaco cosa bisognasse fare, specialmente in occasione della prima emergenza rifiuti avuta in epoca monopoliana, quando alla fine fu deciso di affidarsi ad una ditta esterna per liberare la città dai cumuli di rifiuti. Per carità non è detto che un libero cittadino caivanese non possa sollevare qualche suggerimento ma la cosa appare strana quando a parlare è spesso un genitore di un consigliere. Alla fine ci si domanda di chi sia veramente l’elettorato del padre o del figlio? Poiché già succede in parecchi casi sul territorio caivanese. Ma di quest’ultimo aspetto così come avvenuto anche con il papà di Mellone, la colpa la attribuiamo anche al sindaco che oltre ad avere la colpa di essersi “imbarcato” consiglieri che hanno badato soprattutto aspetti personali o eseguito ordini genitoriali, non ha arrestato questo fenomeno sul nascere e non abbia, immediatamente, informato i genitori di costoro che gli unici interlocutori del sindaco sono solo ed esclusivamente i Consiglieri comunali e non parenti o affini.

Si è spesso sentito dire in giro, da più papà di consiglieri, che Monopoli non era un buon sindaco, solo perché il primo cittadino non badava agli interessi dei propri consiglieri e a questo punto vorremmo proprio sapere se ci sono stati o meno papà di consiglieri che hanno chiesto al primo cittadino un posto di lavoro per i propri figli. E ovviamente lo chiediamo a tutti, anche ai consiglieri dissidenti.

Chiediamo ai consiglieri dissidenti: Ponticelli, Buonfiglio etc. se Forza Italia conta tra i propri consiglieri, parenti o affini che lavorano in cooperative sociali per l’ambito n.19 non appena hanno conseguito l’attestato di idoneità.

Chiediamo ai consiglieri dissidenti: Buonfiglio, Frezza etc. come mai Forza Italia ha cominciato a difendere l’operato dei dirigenti tecnici non appena il sindaco Monopoli ha chiesto l’elenco degli immobili abusivi, mai ricevuto dal dirigente tra l’altro, pur sapendo che l’abusivismo è fonte di guadagno della criminalità organizzata e non fa altro che alimentare fondi neri sul territorio, oltre a deturparlo dal punto di vista urbanistico? Una parola da parte di Buonfiglio, Ponticelli o Frezza sull’acquisizione a bene patrimoniale delle case abusive sarebbe ben accetta da parte della popolazione caivanese.

E quando parlo di case abusive, intendo anche capannoni adibiti a vere e proprie strutture imprenditoriali e quando parlo di settori tecnici parlo anche di cambio di destinazione d’uso di terreni che forse, molto probabilmente, dovranno ospitare qualche centro commerciale. Ancora colate di cemento in città, ancora interessi personali, ancora arricchimento di pochi ai danni di tutti. Se la matematica anche in politica non è un’opinione due più due farà sempre quattro.

 

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