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CARDITO. Non è Mazza che destabilizza. Ieri all’incontro PD mancavano i barriani

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CARDITO“Tanto tuonò che piovve”. Così esclamò Socrate dopo il gesto iracondo della moglie Santippe che gli lanciò una brocca piena d’acqua. E forse anche quello che spera chi in questi giorni sta alimentando una polemica inutile dopo che il consigliere Marco Mazza, in maniera del tutto legittima, comunica delle osservazioni in materia di Anticorruzione al Segretario generale del Comune, così come sempre ha fatto ogni anno. Evidentemente chi sta architettando questa sottile trama, vuole far passare i protagonisti della vicenda come non sono e vuole far sì che dopo tanto tuonare, in maggioranza, arrivi il giorno della pioggia.

Infatti, stando agli ultimi balletti della minicronaca locale, per l’orco della situazione passa il consigliere Mazza, conosciuto sul territorio per il suo essere integerrimo, reo di aver chiesto l’istituzione della commissione esterna per i concorsi banditi e quella della commissione edilizia. Proposte nobili se si pensa che la Trasparenza è uno dei cardini principali del programma del sindaco Cirillo. Eppure, c’è stato qualcuno che ha voluto far passare la figura di Marco Mazza per il non allineato, il sovvertitore, il disobbediente. Logicamente, prendendo come capro espiatorio il consigliere Mazza, in realtà si voleva colpire un altro obiettivo. L’obiettivo di chi trama dietro le linee non può essere un semplice consigliere che non ha nulla da chiedere, né ha l’intenzione di chiedere prebende personali a quest’amministrazione. L’obiettivo di chi cova sogni di gloria è sempre stato solo il primo cittadino, colui che attualmente a Cardito detiene l’unica leadership degna di portare avanti un progetto serio. Infatti, anche un bambino si accorgerebbe che se da un lato esiste un consigliere ribelle, dall’altro lato esiste un regime dittatoriale con tanto di capo totalitario. Descrivere come sovversivo un gesto democratico come quello fatto dal consigliere Mazza, vuol dire che si vuole mettere in piedi uno scenario dittatoriale all’interno della maggioranza di Cirillo e questo ovviamente è risaputo che è tutta una farsa, una macchinazione voluta da chi ha cominciato a tessere questa tela di intrighi e bugie che arrecano solo un danno d’immagine all’amministrazione Cirillo.

Infatti, la cosa stupida di chi ha pensato di essere più furbo degli altri, è che i protagonisti della vicenda (consigliere Mazza e il sindaco Cirillo) non si sono proprio espressi su una stupidata del genere, anzi, all’incontro di ieri si è potuto assistere ad un dialogo del tutto distensivo tra i due dettato, soprattutto, dalla reciproca stima. Quindi questo sta a significare che non esiste nessun caso Mazza, anzi forse esiste qualche altro caso in maggioranza che vorrebbe che esistesse il caso Mazza.

Cirillo dal canto suo può dormire sonni tranquilli perché forte della sua leadership, nulla lo può intaccare, tanto meno un consigliere che si è formato fin dall’adolescenza all’interno di un partito che vede, anche a livello sovracomunale, vari estimatori e già solo per questo non si sognerebbe mai di tradire il proprio partito e quindi il proprio sindaco.

Una notizia interessante però nessun giornaletto è riuscita a darla e come sempre a questo ci pensa Minformo, nel primo incontro di tutti i consiglieri iscritti al PD di Cardito, ieri sono mancati all’appuntamento proprio i quattro consiglieri di “Cambiamo Verso”. All’incontro erano presenti tutti i consiglieri iscritti al PD persino il sindaco Cirillo, mancavano solo i barriani. La motivazione che hanno fatto pervenire sulla loro assenza è stata quella di dover riflettere sul loro cammino politico. Ma come? Ma i quattro di “Cambiamo Verso” non sono gli stessi che hanno sottoscritto la candidatura alla segreteria di Fabio Orabona, in perfetto allineamento con gli altri? Ora a distanza di pochi giorni cosa avranno da riflettere? Ecco queste sono le cose su cui bisogna ragionare, queste sono le notizie che creano dibattito politico. E’ giusto che i cittadini sappiano cosa succede nel mondo politico della loro città, ma pensare di montare casi inesistenti è da sceneggiatori più che da politici.

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