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Casoria: le strisce blu della discordia. Facciamo chiarezza o…quasi!

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Ho parcheggiato l’auto a Via Marconi sulle strisce blu. Dubbio amletico: pago o non pago il grattino? Quante cose potrei fare con 50 centesimi… ( sospiro!) Quasi quasi chiamo l’avvocato, è una questione di principio. Certo non è che vada proprio bene: qualche strada dissestata qua e là, lavori pubblici fatti coll’alluce valgo (cioè con i piedi, anzi peggio…)  qualche discarica a cielo aperto, un bel buco di bilancio, ovvero una falla, che la nave affonda, e il wi-fi che non ha tacche, avvisi di garanzia a go-go , l’onorato corpo dei vigili urbani ai titoli di coda (quella del traffico s’intenda ), il carrozzone in  house, un governo cittadino che è finito dalle stelle allo stallo e… ma cavolo ‘sti cinquanta centesimi non mi fanno proprio dormire la notte! Qualcuno in male fede potrà obiettare che ci sarebbero cose più serie a cui pensare: l’importante è stare sul pezzo… di carta, il grattino! Dunque impugno la deliberazione e come una liberazione leggo: “ […] a carattere sperimentale e per NON meno di sei mesi”. L’italiano è lingua ardita: mettici pure che la rivoluzione culturale a cui mi ispiro ha un po’ stravolto il significato delle parole, e che per  capirci tra noi altri abbiamo cominciato a metterci il NON per  essere più cool, e abbiamo finito per non capirci niente: e allora quel “NON meno di sei mesi” me lo faccio significare “ che passati sei mesi termina la sperimentazione e possiamo farla finita col grattino” : il NON-grattino. La butto in caciara, tanto i post se li porta via lo scrolling, e la frenesia del web fagocita ogni forma di sciocchezza.  Mi getto a capofitto sulla questione, anche se in fondo ne capisco poco e niente; domani tutto sarà dimenticato: è la precarietà del bit. Ma se becco una multa per la mia “creatività semiotica”, e se per giunta istigo qualcuno a far lo stesso, il problema diventa un po’ più serio della supponenza di un commento a vanvera, in quel luogo franco della società (in)civile dove straparlare è diventato quasi un obbligo: mi sobbarco una spesa e peggio, rischio di mettere nei casini anche qualche credulone: la cosa, guardandola da una prospettiva giuridico-amministrativa, può configurarsi come  istigazione a commettere un reato, e potrei rischiare persino una denuncia per procurato allarme. Assalito dal dubbio consulto il mio avvocato: un amico per intenderci, che un amico torna sempre utile, soprattutto se bravo, che tanto non lo paghi, e al momento opportuno gli puoi sempre rinfacciare che come avvocato vale poco, motivo per cui non lo hai pagato. Lo so, è un po’ contorto come ragionamento, ma campando così riesci ad approfittare della gente  e alla fine non devi niente  a nessuno: non è questo un mondo ingrato? Volete che io sfugga alla regola dell’amico? Lo so, forse basterebbe saper leggere, ma vuoi mettere il parere legale, in uno “Stato di diritti“, nel senso dialettale di chi è più furbo, che la fa sempre franca? Con mia grande sorpresa il mio amico avvocato sembra non avere molti dubbi in proposito:

Avvocato- “Per la creazione di un sistema di sosta a pagamento con appositi stalli è sufficiente una ordinanza sindacale preceduta da apposita deliberazione di giunta.”

Io- E allora?

Avvocato: “Nel caso in esame l’ordinanza del sindaco è preceduta da una pluralità di deliberazioni : esiste  un ATTO DI INDIRIZZO del 2016 adottato dall’attuale Giunta, che richiama e fa propria , una delibera di Giunta del 2014, quella a guida Carfora e firmata dall’allora assessore alla viabilità Luisa Marro . Cioè in sostanza la si riprende pari pari”.

Io -D’accordo,  diciamo che tutto è stato fatto in regola: ma cosa mi dici della voce “ […] a carattere sperimentale e per non meno di sei mesi”? Continuo a non capire:

Avvocato: “ Il Comune ha ritenuto di introdurre la sosta a pagamento, con un periodo di sperimentazione della durata non inferiore a sei mesi: non esiste però un termine finale pertanto la sperimentazione sarebbe potuta  durare anche 20 anni. Questa forma rende possibile modificare in parte o in tutto il servizio di parcheggio a pagamento o addirittura avrebbe potuto portare alla sua abolizione, ma solo attraverso una deliberazione  del Consiglio Comunale, che invece con la successiva approvazione delle delibere consiliari n. 12 e 34 del 12.04.2017, ha confermato il sistema di sosta a pagamento ed ha approvato il relativo Regolamento . Per cui, ti piaccia o meno il grattino devi pagarlo altrimenti ti becchi una bella multa. Quindi smettila di dire cavolate.”

Come immaginavo: devo trovarmi un buon avvocato …

Per chi voglia approfondire la questione si allega la relazione legale dell’ Avv. Antonio Caiazzo. Il lettore potrà consultarla semplicemente cliccando sul link Brevi note riportato in basso . Colgo l’occasione per ringraziare sentitamente il “mio amico avvocato” che ha messo a disposizione per l’articolo la sua indiscussa competenza. Naturalmente, per il suo lavoro, non è stato pagato.

Brevi note

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