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AFRAGOLA. Caso LUMO. Giustino: “Chiederò la rescissione contrattuale del privato”

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AFRAGOLA – Un sindaco per durare cinque anni, l’intera durata del suo mandato, in un’epoca dove la politica bada poco all’interesse collettivo, deve essere bravo a mantenere saldi gli equilibri soprattutto anche tra le opposizioni. Di una cosa abbiamo sempre dato atto a Tuccillo, i suoi metodi facevano comodo anche ad una parte di minoranza che gli ha garantito la tenuta del governo fino a fine consiliatura. Da ricordare i ripetuti consigli andati a vuoto su temi scottanti come quelli della destinazione d’uso degli immobili acquisiti a bene patrimoniale grazie anche alle assenze sistemiche di parte dell’allora opposizione, gli interessi di alcuni consiglieri di minoranza sullo scalamento della graduatoria per i posti da assegnare all’interno della Polizia Locale, fino a ricordare gli ultimi istanti del fine lustro Tuccillo quando il consigliere Caiazzo, pur di restare attaccato alla sua poltrona di consigliere metropolitano votò a favore dell’ultimo bilancio presentato dall’amministrazione Tuccillo.

All’interno di quel bilancio era compresa anche l’assegnazione dell’intera struttura del LUMO costata alla comunità afragolese poco più di tre milioni di euro e svenduta ad una cooperativa privata per dodicimila euro annui. Indirettamente e forse inconsapevolmente il consigliere Caiazzo nel proteggere il proprio scranno di Piazza Matteotti, forse ha conservato anche altri interessi legati a qualche consigliere dell’allora opposizione e che oggi siederebbe tra i banchi della maggioranza Grillo.

Erano questi ed altri gli equilibri che hanno tenuto in piedi l’amministrazione Tuccillo e sono quegli equilibri che oggi vengono rivendicati anche tra le fila della gestione Grillo ai quali però un neofita come l’attuale sindaco, abituato ad altri tipi di gestioni, oculate soprattutto sul profitto legato alla produzione, non ne comprende neanche lontanamente il bisogno di alimentarli o di approvarli, essendo lui un imprenditore e non un politico.

Ecco perché il consigliere Gennaro Giustino nello scorso Consiglio comunale ha tenuto a ribadire, avvertendo il primo cittadino, che forse tra le file della maggioranza c’è qualcuno che ha sottovalutato le doti amministrative del primo cittadino, pensando forse di poter continuare a tessere la propria rete nel settore sportivo del territorio. A questo punto chi meglio del Presidente della Commissione vigilanza e trasparenza può renderci più edotti? Ed è per questo che la redazione di Minformo ha raggiunto il consigliere Gennaro Giustino che davanti ai nostri taccuini ha dichiarato: “In qualità di Presidente della Commissione Vigilanza e Trasparenza ho fatto mettere già tre punti all’ordine del giorno da discutere nella prossima riunione. La mia intenzione sarà quella di seguire dettagliatamente la relazione sulle linee programmatiche redatta dal sindaco e in primis vigileremo sulla realtà di questo buco di bilancio di dieci milioni di euro, con la speranza di accertare veridicità, cause e responsabilità. Seguirò in maniera certosina quello che ha consigliato il primo cittadino, a partire dai vari appalti assegnati durante la scorsa amministrazione e capire se in alcuni di essi ci sia o meno commistione, grado di parentela o affinità con gli attuali consiglieri comunali. Un’assegnazione che suscita particolarmente la mia attenzione è quella fatta al LUMO, poiché è anche vero che è stata fatta durante il periodo in cui eravamo noi al governo della città, ma gli indirizzi partiti dalla politica di cui facevo parte erano solo intenti ad esternalizzare il servizio. Lungi da noi la volontà di svendere un patrimonio collettivo di circa quattro milioni di euro e su questo io proporrò in Consiglio comunale la rescissione contrattuale della gara appena assegnata. Anche perché ho saputo che l’amministrazione attuale sta ricevendo forti pressioni dall’INPS che vorrebbe l’immobile antistante in uso comodato a titolo oneroso e secondo me, la miglior cosa da fare sarebbe quello di usare soldi pubblici per il bene pubblico e quindi fare la volontà dell’ente previdenziale e rescindere il contratto col privato. Logicamente per fare questo ci vuole coraggio, bisogna fare un’azione politica degna di nota, poiché questo vorrebbe dire affrontare un sicuro contenzioso, ma sono sicuro che il sindaco Grillo abbia abbastanza buon senso da poter decidere per l’interesse comune. Questa è la cosa che proporrò in Consiglio comunale e poi in quella sede scruteremo anche le reazioni degli astanti e vedremo chi realmente ha a cuore l’interesse della collettività”.

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