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AFRAGOLA. Ciro Salzano dell’AIAS ritira premio della legalità a Taormina

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AFRAGOLA – Un premio per le battaglie di legalità. Domenica sera presso il palazzo dei congreessi di Taormina, si è svolto il premio internazionale di giornalismo giudiziario ed investigativo. La manifestazione, prevede la consegna di una targhetta d’oro sul quale vi è il nome del premiato corredato dalla motivazione che ha spinto la giuria composta da deputati, senatori, giornalisti, e magistrati a consegnare un premio a chi tutti i giorni si prodiga per come può nel chiedere e far rispettare la legge. La città  di  Afragola, era presente  con l’unica persona che  avuto il coraggio di denunciare un sistema vorticoso di aggiudicazione di gare di appalto nel variegato mondo del sociale a beneficio di consorzi e cooperative amiche della politica, e soprattutto prive dei requisiti minimi e fondamentali per poter accedere ai vari bandi proposti da comuni e regioni. Quell’uomo grande  e grosso, si chiama Ciro Salzano, direttore generale dell’Aias di Afragola, uno dei pochi enti morali riconsciuto dal Governo Italiano, e l’unico ente a sottoscrivere in Italia  un accordo di partenariato con il governo del Camerun per la costruzione di un centro di riabilitazione a Marouà, a pochi passi da dove Boko Haram tiene la sua sede.

Alla faccia della paura.  Insomma, un signore molto particolare è il Salzano:dove ci sono le cose storte, c’è lui a denunciarle. “ Chi ha paura non può pensare di poter vincere le battaglie”. Questo è il suo motto. È non importa se sono mafiosi, camorristi, oppure politici collusi. Basta che le sue denunce arrivano dove devono arrivare, raccontano la verità, e soprattutto siano  efficaci per combattere la corruzione che infanga gli appalti, spaventa gli imprenditori seri, e produce quelle forme di illegalità nello svolgere i servizi tra cui lo sfruttamento dei dipendenti, l’evasione fiscale, e per ultimo un servizio reso al cittadino di scarsissima qualità.

Ecco, questo signore grande e grosso ha da sempre denunciato queste forme di “mafierie” appellandosi come lo “scassa cacchio” che cerca di irrompere in un sistema malato e corrotto. Non parliamo poi quando si innesca la battaglia contro lo Stato stesso, rappresentato attraverso le Asl di zona, per scelte dettate dalla politica, ed a rimetterci e solo il cittadino che soffre senza sapere poi come reagire. Si potrebbe scrivere un libro per gli anni trascorsi a battagliare contro il sistema. E, per questo motivo, in quella sala a Taormina, insieme ad illustri deputati e senatori, nonché sottosegretari di stato, e magistrati del calibro di Catello Maresca, Ciro Salzano ha ricevuto il premio, ringraziando soprattutto la giuria, i presenti, il presidente del premio Massimo Scuderi, la presentatrice, ed il marito di Daphne Caruana Galizia, giornalista uccisa dai poteri forti, che, nella sua lettera letta sul palco, ha emozionato tutti per il sacrificio della moglie. Ecco, il sacrificio. Ciro ha ricordato come, non solo mafia e camorra dettano le loro di regole, ma anche i coleltti bianchi che la Domenica vanno a messa, insegnano la legalità ai propri figli, e poi non esitano ad essere mafiosi e camorristi pure loro. Nel nome sempre del dio denaro.

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