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Napoli. Benzina: più controlli sui prezzi, multe ridotte

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I gestori delle pompe di benzina tornano sul piede di guerra. E minacciano di confermare lo sciopero nazionale del 25 e 26 gennaio su strade e autostrade. A innescare la rivolta dei benzinai sono le sanzioni varate dal decreto trasparenza appena pubblicato: da cinquecento a seimila euro di multa per le pompe che non rispettano l’obbligo di esporre i prezzi medi nazionali dei carburanti. 

«Misure inaccettabili che criminalizzano un’intera categoria», attaccano i sindacati. Adolfo Urso, ministro delle imprese, è però determinato a scongiurare la serrata: «Il governo era ed è in ascolto. Sentirò le loro proposte di modifica e valuteremo». Il momento della verità si avrà oggi pomeriggio, quando Urso alle 14.30 riunirà nella sede del dicastero delle Imprese e del Made in Italy i rappresentanti delle 22.500 pompe presenti sul territorio nazionale.

In realtà si tratta della prima convocazione del tavolo permanente per la riforma del settore che prevede, tra le altre cose, una riduzione dei punti vendita. Ma, vista la ribellione dei gestori, l’incontro sarà anche e soprattutto l’occasione per il governo di provare a disinnescare lo sciopero nazionale. Il primo con cui potrebbe fare i conti Giorgia Meloni. 

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