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Incontro tra governo e opposizioni, Meloni: “L’instabilità non consente di avere una visione lungimirante”

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Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha partecipato alle consultazioni sulle riforme tra il governo e le opposizioni, tenutesi presso la biblioteca del presidente a Montecitorio.

In particolare, ad aprire le danze ci hanno pensato i Cinque Stelle, la cui delegazione è formata dal leader Giuseppe Conte, dai capigruppo Stefano Patuanelli e Francesco Silvestri. Invece, per il governo erano presenti la stessa premier Meloni, i due vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini, il ministro per le Riforme Elisabetta Casellati, quello per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani, i sottosegretari alla Presidenza Alfredo Mantovano e Giovanbattista Fazzolari, e il costituzionalista Francesco Saverio Marini.

Ecco le parole del premier Giorgia Meloni nell’incontro con i Cinque Stelle:

“Grazie per aver accettato questo invito. Il governo, come voi sapete, ha da sempre nel proprio programma l’idea che per mandato dovrà lavorare a una riforma istituzionale, sulla quale però credo sia importante a monte cercare un dialogo più ampio possibile con le forze parlamentari. Credo che ci si renda tutti conto del fatto che il nostro sistema è caratterizzato da una fortissima instabilità, che paradossalmente nell’ultima fase, cioè con la fine della prima Repubblica, è peggiorata. Abbiamo sempre avuto governi che duravano uno o due anni, la differenza tra la prima Repubblica e quello che è accaduto successivamente è che nella prima Repubblica la maggioranza restava sempre la stessa, nella seconda Repubblica al repentino cambio di Governo coincideva spesso un repentino cambio di maggioranza”.

Poi, ha aggiunto: “L’instabilità non consente di avere una visione sul lungo periodo, che è fondamentale per una strategia, soprattutto nel mondo globalizzato, ed è fondamentale per concentrare risorse sugli investimenti utili a quella strategia, cosa che una politica che ha poco tempo non può fare. Questa è la ragione per la quale dobbiamo mettere le mani alle riforme istituzionali, lo dico anche rispetto a quanti dicono che questa non è una priorità: credo che invece questa sia la più potente riforma economica che possiamo realizzare”.

Invece, non si è fatta attendere la replica del leader pentastellato Giuseppe Conte, il quale ha così dichiarato:

“Abbiamo condiviso una diagnosi su alcune criticità, riconosciamo queste criticità a partire dal problema dell’instabilità degli esecutivi, ma non è emersa una condivisione sulle soluzioni. Siamo disponibili per quanto riguarda il metodo al dialogo in una Commissione parlamentare costituita ad hoc, raccomandiamo questo percorso”.

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