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Il Cinema Metropolitan è salvo arriva il vincolo del Ministero della Cultura

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Il Cinema Metropolitan di via Chiaia non potrà essere trasformato in un parcheggio, in una sala Bingo o in un centro commerciale. Come era stato annunciato dal Ministro della Cultura Sangiuliano è arrivato il vincolo sulla sua vendita. “L’immobile denominato “Cinema Metropolitan” in via Chiaia n 149/a è dichiarato di interesse storico e artistico particolarmente importante ed è espressione di identità collettiva ai sensi dell’art. 7 bis del codice dei Beni Culturali e come tale è sottoposto a tutte le disposizioni in esso contenute”, si legge in documento stilato della Commissione Regionale per il patrimonio Culturale.

Nel testo viene spiegato che la storica struttura è “parte di un patrimonio fondamentale per l’offerta culturale del territorio” e “riveste un valore fortemente testimoniale per la storia culturale e sociale della città ed appare evidente che non può essere adibito ad utilizzi che rendano impossibili la percezione degli scopi per i quali è stato realizzato. Pertanto utilizzi finalizzati ad attività che esulano da quelle socio culturali sono da ritenersi non compatibili con la dignità del bene e lesive della sua immagine storica”.

Tra i primi a commentare il provvedimento c’è il deputato Francesco Emilio Borrelli che ha portato anche in Parlamento il caso. “Abbiamo vinto questa battaglia. Vedere trasformato uno storico cinema teatro nell’ennesimo centro commerciale o sala bingo sarebbe stato un colpo al cuore ed un’offesa alla città, alla sua storia e alla sua tradizione culturale.”, ha detto. “Abbiamo bisogno di più presidi culturali e non che ci tolgano quelli che abbiamo. Tra l’altro in questi mesi il cinema è in piena ripresa ed assurdo chiudere i pochi che abbiamo solo per fare ulteriori speculazioni sembra assurdo. Tra l’altro i gestori non avevano alcuna intenzione di dismettere l’attività e si sono trovati all’improvviso con l’immobile in vendita.”, ha continuato

La battaglia per tutelare il cinema, che la Banca San Paolo aveva messo in vendita senza aprire un confronto con i gestori, aveva scatenato una mobilitazione pubblica guidata dallo stesso Borrelli, dal conduttore radiofonico Gianni Simioli con la partecipazione dell’attore Massimiliano Gallo e di altri personaggi noti del mondo della cultura. Con loto tantissimi cittadini indignati per la possibilità che l’area fosse trasformata nell’ennesimo parcheggio o centro commerciale, anche se tra le ultime ipotesi stava prendendo sempre più piedde quella di una trasformazione in sala bingo.

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