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Duro attacco di Conte alla Meloni: “L’Italia è in crisi per carovita e sbarchi, ma lei va in Ungheria ad abbracciare Orban”

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Duro attacco del leader del M5S Giuseppe Conte nei confronti del presidente del Consiglio Giorgia Meloni, di cui ha criticato le parole.

In particolare, l’ex premier si concentra sull’aumento degli sbarchi e sulla crisi economica, mettendo in discussione anche la laicità dello Stato. Ecco le sue dichiarazioni:

“Ad ogni modo, chi invoca Dio dovrebbe preoccuparsi di più dei bisognosi e degli ultimi, non schiaffeggiarli e umiliarli. Mentre l’Italia è in crisi per il carovita e gli sbarchi dei migranti ormai raddoppiati, Meloni corre in Ungheria ad abbracciare Viktor Orbán, proprio lui, il Presidente che ha sbattuto la porta in faccia all’Italia sulla redistribuzione dei migranti”.

Poi, aggiunge: “Meloni ha individuato la vera emergenza. La guerra? Il caroprezzi? Le migrazioni? Niente affatto. Serve una grande battaglia per… difendere Dio. Mi sbaglierò. Ma non credo che gli elettori l’abbiano votata per sostituire Papa Francesco. Lo dico da cattolico: smettiamola di strumentalizzare la religione, soprattutto quando si rivestono alte cariche istituzionali. Smettiamo di scimmiottare un lontano passato, quando la religione era intesa come instrumentum regni. Il principio della laicità dello Stato e la libertà religiosa sono cardini del nostro ordinamento democratico”.

Intanto ieri sera, in occasione della Festa di Sinistra Italiana a Salerno, Conte si è soffermato ancora una volta sulle parole della Meloni:

“Quando si parla di cambiamento culturale servono anche delle condizioni perché questo si verifichi. Questa destra si nutre di una cultura molto modesta, senza voler offendere nessuno, e ha delle pulsioni reazionarie vere e proprie. È assolutamente improprio che un presidente del Consiglio ragioni in quel modo e parli di difendere Dio. Io da cattolico, quand’ero in quel ruolo, non mi sono mai permesso di parlare in tal modo. Ad ogni modo, chi invoca Dio dovrebbe preoccuparsi di più dei bisognosi e degli ultimi, non schiaffeggiarli e umiliarli. Il fatto di umiliare sistematicamente chi è in difficoltà, bollandolo come scansafatiche o divanista, è un atteggiamento irresponsabile di cui questo governo dovrà assumersi le conseguenze”.

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