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AFRAGOLA. Le Iene hanno evidenziato l’imbarazzo del Sindaco Pannone e il fumus pericoloso che si registra sulla Masseria Ferrajoli

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AFRAGOLA – Ieri sera la questione “Masseria Ferrajoli”, bene confiscato alla camorra e a cui sono stati assegnati 1,5 milioni di euro per la riqualificazione del casale, che insiste sull’estensione terriera più grande della Campania confiscata alla criminalità ma che sono fermi nelle casse comunali già da diversi anni, è assurta agli onori dell’informazione nazionale grazie a Giulio Golia e al suo programma televisivo “Le Iene” (guarda qui) che nella serata di ieri le hanno dedicato un’attenzione particolare.

I lavori iniziati nel settembre del 2021, in realtà non sono terminati, la ditta appaltatrice vanta nei confronti dell’ente municipale un credito di € 351.970,35 e per questo motivo interruppe illo tempore i lavori e da allora il casale, al cui interno doveva sorgere uno sportello anti violenza sulle donne, rischia di diventare un mostro ecologico privo di allacci delle utenze, infissi e rifiniture.

Al termine del servizio televisivo si denota il forte imbarazzo del Sindaco Antonio Pannone che mentre viene intervistato, dichiara con forte indecisione che l’altra questione legata al canile municipale su cui è stato presentato un progetto per recepire fondi PNRR, in realtà interesserebbe una particella catastale diversa da quella della Masseria Ferraioli. Quando il Giulio Golia gli fa notare che le cose non stanno proprio così e che secondo quanto denunciato dagli attuali gestori della Masseria si potrebbe rasentare anche una truffa ai danni dello Stato, allo scopo di raccattare denaro pubblico sonante, il primo cittadino afragolese dopo alcuni secondi di esitazione, riesce a malapena a controbattere il conduttore televisivo.

Da sempre è stata chiara la posizione del centrodestra afragolese nei confronti della Masseria Ferraioli e da sempre, data l’importanza e l’attenzione che possa attirare il bene confiscato alla camorra più grande della Campania, i personaggi di questa parte politica hanno sempre tentato di nascondersi dietro a un dito.

Ma appare evidente che qualsiasi azione che non vada nel verso della riqualificazione con lo scopo di creare uno sportello che dia supporto alle donne vittime di violenza o qualsiasi tentativo di cambio di destinazione d’uso di quel bene, compresa la costruzione dello svincolo autostradale che falcerebbe, di fatto, il simbolo della vittoria dello Stato sulla criminalità organizzata, seppur inconsapevolmente, si rischierebbe di amministrare favorendo gli interessi della camorra e di quei pochi delinquenti presenti sul territorio che devastando periodicamente quegli immobili ostacolano il lavoro di chi è alla ricerca di un riscatto sociale per la propria comunità.

Il dato desolante che si registra a queste latitudini è quello che anche l’invito finale che Giulio Golia fa al Ministero degli Interni di porre attenzione sulla vicenda Masseria Ferraioli – in quanto farebbe registrare un fumus atto a un eventuale scioglimento del Consiglio Comunale per ingerenze della criminalità organizzata – risulterebbe vano, poiché diventerebbe anch’esso una questione politica e non dimentichiamoci che il Sottosegretario al Ministero dei Rapporti col Parlamento dell’attuale governo è anche vicesindaco della città di Afragola e il Ministro Piantedosi non si sognerebbe mai di fare uno sgambetto ad un collega di governo.

Ma ad alimentare la confusione che ruota intorno alla Masseria Ferraioli e che porrebbe il fumus in secondo piano è anche la divergenza di visioni che si registra nella parte politica avversa all’attuale governo afragolese, tanto è vero che il coordinatore provinciale dei Verdi Salvatore Iavarone, appartenente allo stesso partito ecologista di Antonio Iazzetta, consigliere comunale di opposizione ad Afragola scorto anche nella prima parte del servizio di Giulio Golia quando dichiara che se si perdono i fondi della Masseria perde tutta la parte sana della città, pochi giorni fa a mezzo social, sul proprio profilo Facebook Iavarone, da buon ecologista, invoca che siano, quanto prima, gettate colate di cemento sulla Masseria per costruire il nuovo svincolo autostradale a spese di IKEA come stabilito dalla Sentenza del Consiglio di Stato, riportando nella didascalia di una condivisione di un ritaglio di giornale locale la seguente dicitura: “Afragola. Da troppi anni si aspetta per lo svincolo autostradale che servirà i comuni di afragola casoria Acerra e Casalnuovo …. Ikea non può sottrarsi e non si deve perdere ulteriore tempo”.

A distanza di poche decine di minuti, sul profilo social di Legambiente Afragola, dove la moglie di Iavarone ne é la Responsabile e Coordinatrice, appare la seguente dichiarazione: “Come Legambiente Afragola sosteniamo la Masseria Ferraioli, il bene confiscato, che rappresenta anche il più grande polmone verde della città. Non si può concepire uno svincolo autostradale, gettando cemento, lì dove esiste una realtà ambientale e sociale così importante per la città tutta, e per l’area a Nord di Napoli”.

Insomma una famiglia in netta contrapposizione sulla questione Masseria Ferraioli. Evidentemente i coniugi hanno una concenzione diversa dell’ecologia, confusione che si registra anche all’interno del partito dei Verdi dove da un lato c’è Salvatore Iavarone che invoca lo svincolo autostradale e dall’altro Antonio Iazzetta che partecipa alle barricate erte dal gestore della Masseria. Chissà di che avviso sarà il deputato Francesco Emilio Borrelli e se è a conoscenza della presenza di diverse correnti all’interno del proprio partito.

Per questi motivi la Masseria è destinata a sopravvivere nell’incertezza, poiché da un lato soffre la confusione che aleggia nelle parti politiche che dovrebbero essere dalla sua parte e dall’altro lato subisce le influenze che alcuni personaggi politici dell’attuale Amministrazione comunale vantano nei confronti del Governo centrale.

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