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CAIVANO: Il caso delle ragazze madri, le soluzioni mancano e la volontà politica latita

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CAIVANO: Le ragazze madri caivanesi, ormai non hanno più vita privata, esse si svegliano la mattina con un unico pensiero, presidiare gli uffici comunali per far valere i propri diritti. Quest’amministrazione ha lasciato soli i dirigenti che si barcamenano in una situazione, di dimensioni catastrofiche, a loro ignara. Il Dott. Angelo Peluso, neo dirigente alle Politiche sociali, che cerca di prendere tempo, promette alle ragazze di intercedere affinché venga fatta luce sui metodi finora adottati ma che alla prima occasione se la svigna per andare a mangiare comodamente, mentre le mamme stanche e sudate vengono lasciate in balia delle bugie di un sindaco, Monopoli, che nel frattempo evita incontri formali con chi può avere più argomenti di lui. Insomma la situazione comincia a diventare kafkiana, le ragazze madri da un lato che non riescono ad avere un interlocutore all’altezza, dall’altro un dirigente che si arrampica sugli specchi pur di non assumersi responsabilità su delle cose non di sua competenza, poiché ricordiamolo, il buon Peluso, è stato quasi costretto ad accettare tale incarico, ecco perché a malincuore cerca di firmare determinazioni che possono scottare.

In tutto questo marasma chi ha sempre la peggio, come in ogni parte del mondo, è sempre la povera gente, ed è li che le ragazze madri perdono la pazienza e cominciano a ripetere le stesse azioni di ieri, mettendo a soqquadro anche la biblioteca, insomma una situazione drastica questa, come non si sono mai viste a Caivano fino ad ora, ma che il dissesto accentua perché tanti tecnicismi finora fatti, ora è impossibile farli, i dirigenti non sanno come muoversi e la politica caivanese pensa ai mari dei Caraibi, mentre la povera gente non riesce a mettere il piatto a tavola, e questa è sempre la stessa storia.

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