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AFRAGOLA, la nuova stazione TAV “Porta” è sorta su una bomba ecologica?

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immagine tratta da Corriere Quotidiano

AFRAGOLA – E’ previsto per la fine di Maggio l’inaugurazione della nuova stazione ad Alta Velocità di Afragola, la famosa stazione “Porta”, praticamente tra due mesi, ma chi ha stabilito la data, evidentemente non ha fatto i conti con un documento saltato fuori stamattina e pubblicato dal Corriere Quotidiano.

Il documento sopra citato è una comunicazione fatta da alcuni dirigenti del Comune di Afragola, indirizzata alla Città Metropolitana di Napoli ed esattamente all’ufficio Valorizzazione e Tutela Ambientale, dove si dice che il terreno destinato al Parcheggio Ovest della stazione “Porta”, molto probabilmente è contaminato e invita le autorità competenti ad effettuare una bonifica nell’interesse della salute pubblica.

Insomma una bella gatta da pelare per chi in questi giorni si è speso per reclamizzare la maestosità di tale opera. Ma come è possibile che nessuno si è accorto dello stato in cui versavano quei terreni, e come mai questo documento viene redatto solo il 16 Febbraio scorso?

Queste domande, per adesso rimangono senza risposte, ma una cosa è certa, stando a quanto scritto nel documento, una bonifica dei territori causerebbe ulteriori ritardi sull’apertura della stazione nella sua già lunga e ritardata tabella di marcia, a causa di una possibile “bomba ecologica” mai bonificata, presente nei terreni destinati a diventare il parcheggio della stazione ad Alta Velocità, il vanto di tutta l’area a Nord di Napoli.

Secondo indiscrezione, pare che all’interno di quei terreni ci fossero rifiuti inerti, appartenenti e derivanti anche dallo stesso cantiere della stazione prima che arrivasse la Astaldi a terminare il tutto.

Le competenze adesso spetteranno all’Arpac che sicuramente nei prossimi giorni effettueranno dei carotaggi ed eventualmente decidere se sia il caso di bonificare o meno, e speriamo che le valutazioni vengono fatte con molta solerzia e che a pagare non siano ancora i cittadini, anche perché in questo caso pagherebbero con la propria salute.

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